16.000 veicoli ora per il nuovo svincolo autostradale

A Durban, nella provincia di KwaZulu-Natal, in Sudafrica CMC sta realizzando lo svincolo autostradale denominato N2-M41 Mount Edgecombe Interchange

Il progetto è stato aggiudicato a CMC da SANRAL (South African National Road Agency Limited) nel febbraio 2013 ed è in fase di completamento. Il valore del contratto è di circa 90 milioni di Euro.
Il progettista dell’opera è SMEC South Africa. Lo scopo del progetto è quello di trasformare l’attuale svincolo tra la National Routes N2 e  M41  non più in grado di rispondere all’attuale volume di traffico in uno svincolo a 4 livelli di tipo free-flow. Il nuovo svincolo è stato progettato per una punta di 16,000 veicoli ora.
A questo scopo il progetto prevede la costruzione di 11 nuove rampe che a loro volta includono la realizzazione di 5 viadotti principali, 2 sottopassi (uno sotto la M41 e uno sotto la N2), 1 ponte pedonale e altre opere quali l’allargo di un viadotto esistente, l’incremento di una corsia centrale nel tratto autostradale interessato, muri di sostegno, rilevati in terra armata nonché le opere impiantistiche di completamento. Tutte le opere sono da realizzarsi in presenza di traffico tramite deviazioni temporanee con riduzione della velocità dei veicoli in transito.

In particolare le opere principali realizzate sono:
• Il viadotto B0215 lungo 947 metri con una altezza media delle pile di 26 m da realizzarsi con la tecnica a spinta incrementale operando da entrambe le spalle;
• Il viadotto B0214 lungo 443 metri  con un’altezza media di 18 m da realizzarsi sempre a spinta incrementale operando però solo da una spalla;
• Il ponte B0216 lungo 120 metri da realizzarsi a scavalco della autostrada M41
• Il ponte B0540 lungo 60 metri da realizzarsi a scavalco della strada N2.
Tutte le strutture principali sono fondate su pali ad attrito gettati in opera e scavati con uso di camicia in acciaio temporanea. Nel complesso sono stati realizzati 407 pali di diametro 900 mm e di lunghezza variabile da 22 a 34 metri rispettivamente. Sono stati inoltre eseguiti ulteriori 28 pali della stessa tipologia per le strutture provvisorie a sostegno del sistema di varo degli impalcati. I pali sono stati eseguiti dall’impresa sudafricana Franki.
Le casserature e le impalcature che sono utilizzate per la realizzazione delle opere in cemento armato e in particolare dei due imponenti viadotti realizzati con sistema «a lancio», senza quindi interferire con il traffico sottostante, delle dimensioni di 26 m di altezza per 947 m di lunghezza, e di 18 m per 443 m rispettivamente sono state progettate e fornite da Pilosio. Il viadotto B0215, in particolare, una volta ultimato sarà il più lungo mai realizzato in Sudafrica.
Per il getto delle pile e dei pulvini sono state utilizzate delle casseforme speciali in acciaio per garantire una messa in opera più veloce, una finitura estetica ottimale per gli angoli, ma soprattutto  la realizzazione di getti da 5 m di altezza alla volta per le pile di altezza fino a 23 m. Le casseforme sono state progettate per essere facilmente adattabili alle diverse dimensioni delle pile. La parte più complessa dei viadotti in curva riguardava il getto dei conci gettati in opera e post-tesi  posti in opera tramite varo a spinta. Per il getto in opera dei conci da circa 20 m di lunghezza ciascuno, è stato utilizzato un sistema misto costituito da parti in acciaio e con travi primarie in acciaio e secondarie in legno a formare la sagoma esterna del cassone.
La seconda fase del getto orizzontale della soletta superiore del concio è stata realizzata con  torri di sostegno, sistema modulare e molto veloce da montare e da movimentare.
Le operazioni di post tensione di ciascun concio e le operazioni di lancio sono state eseguite con il supporto tecnico di VSL.