Cave di marmo giallo nella Montagnola Senese

La coltivazione degli storici marmi colorati

1. Introduzione
La Montagnola Senese è ubicata nella parte meridionale della Toscana e più in particolare è posta circa 10 km ad occidente della Città di Siena (fig.1). Nonostante la vicinanza alla Città e da altri luoghi turistici (San Gimignano 15 km, Monteriggioni 8 km) tale territorio ha conservato una scarsa antropizzazione ed è estremamente ricco di vegetazione boschiva anche di pregio. Questi elementi peculiari hanno fatto sì che tale zona sia stata inserita, fin dal 2000, nei SIC (Siti di Interesse Comunitario) ed il “vincolo paesaggistico” sia stato istituito con Decreto Ministeriale fin dal 1976.
La dorsale collinare della Montagnola Senese presenta un areale piuttosto limitato con un andamento appenninico (circa nord-sud); la sua vicinanza geografica alla Città di Siena ha fatto sì che a tale rilievo fosse attribuito l’aggettivo di “senese”.
L’attività estrattiva sulla Montagnola Senese ha una storia millenaria essendo questi marmi geologicamente simili a quelli delle Alpi Apuane, sebbene con una maggiore varietà di colorazioni. In ragione della maggiore fratturazione dei giacimenti e della loro minore diffusione areale, nel tempo tale attività estrattiva si è andata riducendo sia in valori complessivi di fatturato, sia per numero di aziende che per numero di addetti; attualmente, anche in relazione al nuovo Piano Estrattivo della Regione Toscana si sono registrati dei segnali di ripresa del settore.
In analogia al toponimo geografico anche molti marmi aggiungono nella loro connotazione commerciale l’aggettivo di “senese”. I giacimenti sono ubicati prevalentemente nel territorio comunale di Sovicille, solo per una porzione minimale, per la zona più settentrionale, anche in quello di Casole d’Elsa.


2. Struttura geologica della Montagnola Senese

2.1 Introduzione
L’attività estrattiva sulla Montagnola Senese è sempre stata incentrata nella coltivazione di porzione degli agri marmiferi caratterizzati da una pregevole colorazione giallastra; pertanto per comprendere le problematiche connesse con la ricerca e coltivazione di questi marmi pregiati occorre in primo luogo conoscere ed approfondire la geologia di questa dorsale montuosa.
La Montagnola Senese si colloca nell’Appennino settentrionale interno, ed occupa la parte centrale della Dorsale Medio-Toscana che presenta un andamento ad arco concavo verso il Mar Tirreno ed alla cui struttura appartengono più a nord il Monte Pisano e le Alpi Apuane.

2.2 Stratigrafia

Le formazioni affioranti alla Montagnola Senese possono essere distinte in quattro complessi (fig.2):

A) Complesso autoctono a Serie Toscana
Questo complesso comprende le unità tettoniche che non hanno subito considerevoli traslazioni orizzontali e fanno parte di questo complesso, a partire dal basso, le seguenti formazioni, tutte interessate da leggero metamorfismo regionale:
I°) Verrucano s.l.. Costituito principalmente da sedimenti clastici, in prevalenza silicei e leggermente metamorfosati che compaiono in pochi affioramenti di piccola estensione alla base della serie metamorfica.
II°) Formazione dei Grezzoni. È costituita da rocce carbonatiche (dolomie e calcari) non stratificate, generalmente di colore grigio scuro.  Età: Norico-Retico (Trias sup.).
III°) Formazione dei Marmi della Montagnola Senese. È costituita da marmi bianchi e grigi, massicci, molto simili ai Marmi delle Apuane. A tetto della formazione si trova un livello di marmo giallo o rosato, noto come “Marmo Giallo di Siena”; talora stratificato con intercalazioni di scisti argillosi di colore rosso cupo. La formazione è stata attribuita al Lias inferiore grazie ad alcuni fossili (prevalentemente Ammoniti) ivi rinvenuti.
IV°) Gruppo delle Formazioni Metamorfiche Sovrastanti ai Marmi. Questo gruppo comprende diverse litofacies eteropiche del tipo “interfingering”.  Tutti i litotipi di questo gruppo contengono microfossili del Cenomaniano (Cretaceo superiore). In questo gruppo sono state distinte tre formazioni:
a) Formazione di Gallena. Costituita da calcari grigi o bruni, in strati della potenza variabile che contengono quasi sempre liste di selce grigia.
b) Formazione di Pietralata. Questa è costituita da Argilloscisti e marnoscisti con superfici lucenti per la presenza di Sericite; il colore è rosso violaceo-verde chiaro. Ingloba inoltre calcareniti a cemento calcilutitico ed argilloso.
c) Formazione di Poggio all’Aquila. è costituita da scisti silicei, calcari silicei e radiolariti irregolarmente intercalate. 
Nelle tre sopradescritte formazioni sono altresì intercalate grosse lenti del “Membro di Tegoia”. Trattasi di marmi bianchi e gialli con caratteri litologici identici ai marmi della Formazione Liassica. Per questa ragione e per la loro particolare giacitura è stata avanzata l’ipotesi che queste lenti derivino da frane sottomarine distaccatesi nel Cenomaniano da aree sollevate e scivolate nelle depressioni circostanti dove era in corso la sedimentazione “normale” dei tipi litologici costituenti le tre formazioni (a, b, c) precedentemente descritte. 

B) Klippen dei terreni della “Serie Toscana Alloctona”

Sul complesso metamorfico della Montagnola Senese giacciono, in discordanza, piccoli lembi riferibili a formazioni della “Serie Toscana non Metamorfica”: Calcari Cavernosi, Dolomie tipo Grezzoni, Calcari Neri Stratificati (calcari ad Avicola Contorta?).  Probabilmente rappresentano i resti di un’originaria coltre alloctona ricoprente tutto il nucleo autoctono.

C) Complesso alloctono ligure

In questo complesso vengono distinte tre unità tettoniche:
a) Unità delle Argille Calcari – età: Eocene.
b) Unità del flysch calcareo-marnoso – età: Cretaceo sup.
c) Unità Ofiolitifera: età compresa tra il Titonico e la fine del Cretaceo inferiore.

D) Complesso post-orogenetico

Questo complesso comprende: i sedimenti continentali del Miocene Superiore, i sedimenti marini del Pliocene ed infine i sedimenti continentali del Quaternario.
In questo complesso sono state distinte le seguenti formazioni:
a) Formazione di Cerreto a Merse. Questa ricopre per ampie estensioni il nucleo metamorfico della Montagnola Senese ed è sedimentata probabilmente in ambiente continentale fluvio-lacustre. In passato tali litotipi erano ritenuti come appartenenti al “Calcare Cavernoso” del Trias superiore.  Età compresa tra il Miocene superiore e la base del Pliocene.
b) Breccia di Grotti. Tali brecce sono costituite da piccoli elementi di grezzone in un cemento sabbioso argilloso. Età Miocene superiore.
c) Sabbie e Conglomerati con fossili marini. Affiorano lungo il margine sud occidentale della Montagnola a diretto contatto con le formazioni metamorfiche del nucleo mesozoico. Età: Pliocene inferiore.

E) Gruppo delle formazioni quaternarie

Questo gruppo contiene:
a) Brecce e conglomerati con elementi di Verrucano sedimentate probabilmente in ambiente fluvio-lacustre.
b) Ciottolami sciolti e “Terre Rosse”.
c) Travertini.
d) Alluvioni terrazzate, alluvioni recenti ed attuali.
e) Detriti vari.
Le formazioni a) e b) sono distinte ma talvolta anche eteropiche tra loro; entrambe sono state attribuite al Villafranchiano (Quaternario inferiore) sulla base dei resti fossili di vertebrati provenienti dalla Terre Rosse.

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 16 del n.630/2017 di Quarry & Construction...continua a leggere