Economia Circolare e salute: opportunità e rischi

Nel 2018 l'Ufficio Regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha pubblicato un rapporto sulle opportunità e i rischi dell'economia circolare per quanto riguarda la salute e il benessere delle persone.
Il significato sostanziale del rapporto è che, mentre il concetto di economia circolare negli ultimi anni ha guadagnato un'importanza crescente, nel contesto di una politica di sviluppo e di gestione dell'economia per la promozione di una produzione industriale e di un consumo delle risorse sostenibili, si è posta una ridotta attenzione alle implicazione sulla salute di tale sviluppo.
L'uso estensivo delle risorse naturali, all'interno delle quali sono da ricomprendere quelle minerarie, a giudizio del WTO, sta mettendo a rischio la capacità di tolleranza del pianeta. I principi dell'economia circolare offrono un percorso privilegiato per una crescita sostenibile, accettabile situazione sanitaria e lavori soddisfacenti, migliorando l'ambiente e riducendo il consumo delle risorse.
La transizione verso l'economia circolare può avere benefici effetti, ad esempio, attraverso un suo contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al miglioramento della qualità dell'aria. Se tale transizione non tiene conto adeguatamente degli effetti sulla salute, possono verificarsi problemi di tipo sanitario, ad esempio per l'utilizzo di nuovi materiali dannosi per la salute, sia per i lavoratori della filiera del riuso, sia per i consumatori.
La comprensione dell'impatto sulla salute del passaggio verso un'economia circolare, in particolare in relazione all'utilizzo di sostanze chimiche pericolose, riuso delle acque, produzione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, etc, mostra evidenti segni di incertezza. Sono necessarie ulteriori ricerche ed evidenze per rendere possibile una più completa valutazione delle priorità di policy per governare gli impatti negativi e migliorare quelli positivi.
Le priorità di policy evidenziate dal rapporto del WHO per tenere conto delle aree di maggiore problematicità comprendono:
1. regolamentazione appropriata di tali aree, monitoraggio e valutazione delle iniziative relative all'economia circolare;
2. supporto alla ricerca;
3. gestione adeguata e attenta dei siti di smaltimento dei rifiuti;
4. misure per incrementare la consapevolezza e la partecipazione del pubblico all'attuazione dei principi dell'economia circolare.
Tutti gli stakeholders hanno un ruolo importante nell'assicurare i benefici per la salute dell'economia circolare e minimizzarne i rischi: il dialogo e la cooperazione tra gli stakeholders, mediante accordi di partnership o piani d'azione, sono essenziali per indirizzare la promozione dei benefici per la salute e governare gli effetti avversi della transizione verso l'economia circolare.
Vi sono due definizioni di economia circolare:
1. economia circolare quale azione e sviluppo orientati all'obiettivo di chiudere il loop del flusso di materiali e ridurre il consumo di risorse naturali, comprese in particolare quelle minerarie;
2. economia circolare i cui principi ispiratori vanno oltre la semplice gestione delle risorse naturali, per incorporare dimensioni addizionali, quali il cambiamento dei modelli di sviluppo, anche per l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili ed il miglioramento della qualità dell'aria.
Il rapporto propende per la definizione più estensiva del modello di economia circolare di cui al precedente punto 2,, la cui implementazione porta a una riduzione dell'uso primario delle risorse, mantenendo il più alto valore possibile dei materiali e dei prodotti presenti sul mercato, modificando le abitudini consolidate di utilizzo, con azioni che vanno dal riciclo all'uso efficiente delle risorse e all'utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, fino al riuso dei prodotti o delle loro componenti.
Il rapporto sviluppa una struttura per inquadrare e definire i percorsi attraverso i quali l'implementazione dei modelli dell'economia circolare può condizionare e interessare la salute umana e il benessere della popolazione.
Attraverso un attento esame della letteratura disponibile e la consultazione di esperti, il rapporto evidenzia implicazioni potenziali e reali sulla salute dei processi dell'economia circolare.
Si evidenziano le seguenti conclusioni:
1. risulta necessario ridurre l'uso delle risorse primarie, attraverso il riuso e il riciclo e indirizzandosi verso un utilizzo sempre più rilevante dell'energia da fonti rinnovabili, con effetti positivi sulla salute della popolazione;
2. vi possono essere impatti negativi sulla salute legati al riciclo di sostanze pericolose o dannose per la salute, e il rapporto elenca differenti situazione concretamente valutabili, soprattutto nel settore dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
3. allorquando effetti negativi sulla salute sono evidenziati, questi ricadono sempre su gruppi più vulnerabili, quali quelli rappresentati dalla popolazione che effettua un riciclo informale senza le precauzioni dettate dalla conoscenza delle problematiche di sicurezza dei prodotti;
4. sono in corso ricerche per meglio definire gli effetti sulla salute della transizione verso l'economia circolare: vi sono ancora gap significativi di conoscenza circa effetti negativi sulla salute, di cui si hanno solo stime qualitative, mentre occorre disporre di dati quantitativi. La conoscenza piena di tali effetti risulta utile per indirizzare adeguate politiche di sviluppo e prevenzione.
Il rapporto individua i settori operativi per i quali rivolgere il maggiore interesse della collettività, soprattutto per una politica mirata della prevenzione per la tutela della salute della popolazione:
1. ulteriore sviluppo della regolamentazione relativamente agli effetti negativi sulla salute già conosciuti;
2. maggiore sviluppo dei flussi informativi sui componenti principali dei prodotti, anche in relazione alla rimozione di tali componenti se pericolosi;
3. supporto alla ricerca nel caso di gap di conoscenza rilevanti, per analisi di tipo quantitativo;
4. maggiore attenzione per i depositi informali (non autorizzati) di rifiuti.
Se vogliamo raggiungere l'obiettivo di circolarità nei nostri modelli di produzione e consumo, secondo il WTO, si dovrà applicare il principio di precauzione, che dovrà ritrovare il corretto equilibrio in termini di proporzionalità, trasparenza e coerenza, prevedendo interventi di regolazione normativa solo nel caso sussista il ragionevole dubbio di effetti negativi sulla salute.