Il Pantheon di Parigi: storia, disegni e strutture

Dai documenti storici ritrovati ad un'ipotesi  di consolidamento dei grands arcs

Tesi di laurea di Leonardo Demuro
Università degli Studi di Parma - DICATeA - Corso di
Laurea Magistrale in Architettura - A.A. 2014/2015

Relatore: Prof. Arch. Carlo Mambriani
Correlatori: Prof. Ing. Eva Coïsson, Prof. Arch. Carlo Blasi

Lo studio di tesi, frutto di una personale ricerca, ha preso origine dal recente e generale interesse per il Panthéon di Parigi, attualmente oggetto di un'imponente campagna di restauro iniziata nel 2013 e che durerà più di un decennio. Nelle analisi propedeutiche a questi lavori è stata coinvolta anche un'équipe di docenti dell'Ateneo di Parma, i quali, coordinati dal Professore Arch. Carlo Blasi, sono risultati vincitori del concorso internazionale del 2004, indetto dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese per la valutazione della stabilità del Panthéon; è da allora, infatti, che è rimasto attivo il confronto culturale tra l'Università di Parma e i responsabili del cantiere in corso. In questo studio si è voluto riproporre un'analisi storica, architettonica e strutturale del Panthéon, seguendone l'evoluzione dalla sua genesi fino ad oggi, nel tentativo di fornire un ulteriore contributo alla conoscenza globale del monumento. Si è cercato di trattare tutto ciò alla luce di quanto, negli ultimi anni, è riemerso di storico e di quanto è stato messo in opera per fornire diagnosi e conseguenti interventi di restauro, purtroppo non sempre rispettosi dell'esistente. La tesi ha comportato una lunga fase preparatoria, in cui l'interesse nei confronti del tema scelto si è rafforzato grazie anche all'approccio diretto al monumento: sopralluoghi della struttura si sono alternati all'attività di ricerca e consultazione negli archivi parigini, in particolare nella nuova sede centrale delle Archives Nationales a Pierrefitte-sur-Seine, presso Parigi.
La ricerca si è articolata in più fasi, rispecchiando le molte valenze di questo monumento, che appare essere uno dei più idonei ad una riflessione sulla conservazione e sul restauro architettonico, grazie alla sua travagliata storia e complessità strutturale. Alla ricerca di una visione sintetica e d'insieme del caso del Panthéon, si sono individuati con maggiore precisione gli obiettivi della ricerca, che, in sintesi, si muove attraverso tre temi principali: la genesi e l'evoluzione del Panthéon (storia), la contestualizzazione e l'interpretazione dei disegni ritrovati (disegni) e una riflessione sulla stabilità degli arconi e su un loro eventuale consolidamento (strutture).
Innanzitutto, si è cercato di ripercorrere la travagliata storia della costruzione del monumento. L'edificio, progettato a metà del XVIII secolo dall'architetto J.-G. Soufflot e terminato dai suoi allievi e collaboratori, tra cui J.-B. Rondelet, è nato come chiesa consacrata alla patrona di Parigi, Sainte Geneviève, per un voto di Luigi XV. In bilico tra tradizione e revivals, esso è stato al centro del dibattito francese sull'architettura durante il Settecento e l'Ottocento. Si è, dunque, analizzata la sua evoluzione fino ai giorni nostri, anche in relazione ai numerosi sconvolgimenti politico-sociali che ne hanno segnato le tante trasformazioni d'immagine concreta e/o simbolica.
In un secondo tempo, grazie al reperimento delle fonti disponibili e alla ricostruzione di uno stato dell'arte aggiornato sul tema, si è reso necessario consultare l'intera serie 56AJ delle Archives Nationales, all'interno della quale sono oggi conservati tutti i disegni ritrovati casualmente negli anni Ottanta nella sagrestia sud del coro del Panthéon. Trattasi di un cospicuo numero di documenti autentici (583 in totale) che provengono direttamente dal lungo cantiere del monumento, seguendone l'intero sviluppo fino a inizio Novecento. Ad oggi, questa straordinaria scoperta non sembra aver ancora ricevuto la giusta considerazione; essa, invece, rappresenta una ricca miniera di informazioni sia sulle tecniche costruttive dell'edificio che sui tanti progetti susseguitisi nel tempo. La poca attenzione rivolta fino ad oggi a questo prezioso materiale è stata l'occasione per approfondirne la conoscenza, esaminando ed interpretando singolarmente i documenti più significativi alla luce della lunga vicenda storica e progettuale della fabbrica. A livello metodologico, lo studio dei documenti si è svolto in due tempi. Un primo step ha visto la vera e propria consultazione dei disegni alle Archives Nationales; tale operazione preliminare ha portato alla registrazione digitale tramite rilievo fotografico del materiale disponibile. Un secondo momento ha portato ad una personale e dettagliata analisi della documentazione, anche attraverso un confronto con quella già nota. Ciò ha consentito di reperire preziose informazioni e di fornire interpretazioni, anche di carattere tecnico, sulla maggior parte degli elaborati riscoperti. In tal modo, è stato possibile non solo ripercorrere tutte le principali tappe settecentesche del cantiere, ma anche tutte le trasformazioni e i progetti ottocenteschi della fabbrica, trattando, così, quasi tutti i nodi critici dell'edificio: le fondamenta e la cripta, le navate con piloni e colonne, le scale, il pronao con frontone e piattabande, le volte, i pennacchi, le cupole e la lanterna, i campanili demoliti e le finestre tamponate, etc.
Lungo il percorso, si è preso atto dell'importanza che la conoscenza della storia formale e geometrica del Panthéon può rivestire all'interno del processo analitico e decisionale dei progetti di restauro e di consolidamento. Difatti, è dal confronto tra forma originale, ricostruibile tramite i disegni storici, e forma attuale, ricostruibile con rilievi geometrici in situ, che è spesso possibile determinare dissesti, deformazioni e patologie di un edificio storico. Le singolari sovrapposizioni tra storia dell'architettura e restauro hanno consentito un cambio di prospettiva ed è stato possibile approcciarsi alle recenti indagini e ricerche sui dissesti strutturali del monumento, svolte a partire dagli anni Settanta del XX secolo. In particolare, dopo una visita al cantiere in corso e diversi sopralluoghi all'interno del monumento, si è proceduto con una riflessione mirata al vero segreto del suo equilibrio: quattro grands arcs, arconi nascosti alla vista ma dalle dimensioni di un ponte e dalla forma di catenaria, sostengono il tamburo della cupola e presentano cedimenti che sono all'origine di movimenti pericolosi per l'intera costruzione.
Infine, tutto ciò ha indotto a compiere un rilievo geometrico e fessurativo degli arconi (oltre ad una ricostruzione tridimensionale dell'intero monumento), giungendo ad una loro valutazione strutturale di massima, secondo un metodo empirico-sperimentale (suddivisione della struttura in macro-elementi ed individuazione dei meccanismi di collasso). Le osservazioni e i calcoli effettuati hanno evidenziato una loro condizione critica latente: al di là dell'imponente carico delle strutture sovrastanti, è emerso che i cicli di carico del vento, uniti agli stress termici, potrebbero costituire uno dei motivi principali dei loro attuali movimenti, con ovvie ripercussioni sugli elementi circostanti. Da ciò si è ricavata una precisa indicazione di intervento: sebbene non sussista alcun pericolo di crollo nel breve periodo, sarebbe opportuno contenere una parte della loro spinta per diminuirne gli spostamenti. Pertanto, al fine di arginare l'incremento di spinta orizzontale degli arconi in presenza di vento (calcolato in circa il 33% del totale) o per contrastarne quasi la metà in sua assenza, si sono ipotizzate tre possibili proposte d'intervento, scegliendo, attraverso la valutazione di aspetti positivi e negativi di ognuna di esse, la soluzione più idonea. Tale proposta, reversibile e rispettosa dell'unità figurativa del monumento, prevede una cerchiatura metallica: tre funi zincate in acciaio inossidabile ad alta resistenza conterrebbero all'esterno il tamburo quadrato e sarebbero guidate, in corrispondenza degli smussi della crociera, da piastre metalliche a mensola con pulegge, per proteggere l'integrità della muratura esistente e consentire un certo grado di flessibilità. La proposta di questo sistema di consolidamento che, di certo, non pretende di rappresentare la soluzione, rappresenta un tentativo di creare spunti per una riflessione più approfondita al riguardo, con la speranza che questa stessa idea possa svilupparsi oppure servire da stimolo per trovarne altre migliori. In base ai molti aspetti trattati all'interno della ricerca, l'elaborato finale è stato organizzato in cinque capitoli, con l'intento di riproporre al lettore lo stesso percorso affrontato durante la ricerca, dalla lettura dei documenti storici ritrovati fino ad un'ipotesi di consolidamento strutturale degli arconi.
• Il primo capitolo offre un'introduzione storico-artistica e socio-politica della travagliata vicenda del Panthéon, contestualizzandolo nelle diverse epoche.
• Il secondo capitolo prosegue con la ricostruzione di uno stato dell'arte aggiornato sul tema e con l'analisi della costruzione del monumento attraverso i documenti della serie 56AJ delle Archives Nationales e altri già noti.
• Il terzo capitolo prende in esame le indagini conoscitive effettuate di recente sulle criticità strutturali del manufatto, focalizzando l'attenzione sulla geometria e sulla funzione statica dei grands arcs.
• Il quarto capitolo mette a punto una valutazione strutturale degli arconi, aggiungendo un contributo personale relativo all'influenza degli agenti atmosferici sull'equilibrio del loro sistema statico.
• Il quinto capitolo, infine, cerca di proporre alcuni spunti progettuali, valutando aspetti positivi e negativi di alcune possibili soluzioni di consolidamento degli arconi, privilegiando quella ritenuta più idonea.
In conclusione, questa tesi di ricerca vuole rappresentare una riflessione sui legami tra storia, restauro e architettura, oltre a costituire, ovviamente, un ulteriore contributo all'approfondimento del caso del Panthéon di Parigi, che è stato, è e sarà sempre in grado di suscitare un grande fascino su chiunque si interessi alle sue vicissitudini o al suo complesso impianto architettonico.