La facciata di Sarzana

Progetto di riuso per l'ex hotel Laurina

Luca Badiale
Tesi di laurea Magistrale in Architettura - Università di Parma - DIA
Relatrice: Maria Evelina Melley

L'impegno svolto nel formulare il progetto di riuso dell'ex-Hotel Laurina, sito nella città di Sarzana (SP), nasce da un interesse personale, rivolto ad un edificio dimenticato adiacente all' ingresso del borgo storico della città stessa.
La sua collocazione, all'interno del tessuto urbano, lo vede protagonista agli occhi dei cittadini, dei visitatori ed è lo spunto per il titolo della tesi, "La facciata di Sarzana".
Il Laurina, così chiamato in città, emerge in prossimità del nodo urbano costituito tra Via Sobborgo Emiliano e Via Ugo Muccini e si confronta con due Piazze di differenti natura e fattezza, Piazza San Giorgio a Nord e Piazza Martiri a Sud.
L'intento del progetto è il recupero delle vecchie funzioni ed il rispetto dell'iconica fattezza dell'immobile attraverso una consapevole individuazione dei caratteri distintivi ed eleganti ad esso riconosciuti. Grazie agli incontri con lo Storico, Giornalista e amante della storia della città di Sarzana, Pino Meneghini, è stata ricostruita la mappa storica e le vicende concernenti le variazioni subite dal Laurina nel corso dei tempi, dalla sua lontana prima individuazione all'interno della cartografia del Vinzoni, fino ai giorni nostri.
Lo sviluppo progettuale è iniziato con un primo approccio storico e conoscitivo dell'immobile tramite la ricerca di documenti e fotografie per determinare i processi storici e le vicende atte a ricostruirne i mutamenti. La ricerca storica sull'edificio ha prodotto una scarsa quantità di documenti scritti, mentre è stata raccolta un'ampia casistica di fotografie, che hanno permesso una ricostruzione visiva dei processi storici. Dalla documentazione raccolta si evince che il Laurina racchiuda una storia che lo vede protagonista dei mutamenti dettati dalla città.
In origine, collocato fuori le mura, l'edificio ad un piano è un corpo di fabbrica lungo e stretto, diviso in due ali che si legano ad angolo ottuso, risalente al 1713 e di proprietà della famiglia Brondi. Il fiorente crescere del commercio nella città e le ormai inutilizzate mura a scopo difensivo, creano un ostacolo allo sviluppo urbano di Sarzana che vuole espandersi. Questa volontà di espansione porta, tra il 1845 ed il 1855 all'abbattimento dello sperone, per realizzare un collegamento urbano diretto verso La Spezia.
Sul Laurina, il nuovo assetto urbano, comportò l'abbattimento dell'ala Ovest e i Brondi, nel 1854, vendono l'immobile alla Contessa Laura Picedi, che accoglierà la Scuola di Disegno privata Fenucci nel 1869. Nel 1874 la Contessa ristruttura il palazzo con proporzioni e fattezze austere ed eleganti, quasi ad intendere quello che da lì a poco avrebbe caratterizzato ed influenzato l'intera area circostante. L'incremento della popolazione della città portò Sarzana a chiedere l'istituzione della Corte d'Assise, che troverà la sua collocazione nel palazzo appena ristrutturato dalla Contessa, qui vi rimarrà fino al 1923, anno in cui verrà trasferita a La Spezia. A seguito del trasferimento della Corte d'Assise, nell'edificio, si insidierà la Pretura ed al piano terra prenderà forma il primo nucleo di quello che sarà il Laurina. All'inizio una povera Locanda la «Trattoria della Laurina», gestita dalla Signora Laura Campi, da qui il nome «La Laurina», che di lì a poco diventerà popolare in tutta la città.
Il Laurina nel 1944 viene occupato dalle Brigate Nere e la Trattoria sarà costretta a spostarsi in un palazzo adiacente fino alla fine del conflitto. Gli attacchi alle Brigate Nere erano continui, due sono i più significativi, uno avvenuto il 3 Novembre 1944 quando il disertore Capitano Tedesco Rudolf Jacobs, di 30 anni, muore sotto il portico dai colpi di fucile dei Fascisti, il secondo del 10 Aprile 1945, orchestrato dall'Inglese Johnny Ramensky, che fece esplodere la prima arcata del portico del Laurina.
Al termine del conflitto la Trattoria della Laurina torna nel Palazzo e, nel 1950, si trasforma nell' Hotel Laurina, nel quale ospiterà figure di spicco, tra i quali il Cardinale Montini, l'anarchico Pietro Gori, l'attrice Marisa Allasio, lo scrittore Manlio Cancogni, il poeta Enrico Pea, la sorella dello Scia di Persia Ashraf Pahlavi, il radiocronista Nicolò Carosio.
Al primo e secondo piano vengono realizzate le camere da letto, mentre al piano terra si collocano la sala ristorante e la cucina.
Il declino arriva nel 1964, quando l'immobile passa alla Picedi Benettini Paolina che, sfortunatamente, vede il proprio palazzo andare in fiamme, durante il quale subisce differenti danni ancora oggi riscontrabili, soprattutto nei locali interni.
Dopo questo avvenimento la Trattoria chiude definitivamente e la famiglia si trasferisce in un'altra città, mentre il Laurina rimane inutilizzato e decadente. Nello stesso anno viene venduto e passa di proprietà ad un Medico di La Spezia, lasciandolo nelle stesse condizioni in cui l'ha comprato.
Ad oggi gli appartamenti del Palazzo sono inutilizzati, perché inagibili, mentre, al piano terra, si realizzano i primi rinforzi al solaio, per evitare, vista la sua posizione, un crollo improvviso.
Il percorso conoscitivo è stato completato con la realizzazione di fotografie interne ed esterne del Laurina per evidenziare i punti deboli, i valori aggiunti dell'immobile, inoltre sono state un valido elemento per il rilievo geometrico.
Conclusa la fase di rappresentazione del rilievo e documentata la storia d'interesse, l'impegno è stato quello di rapportarsi con un oggetto che contenesse le funzioni stabilite in origine, ovvero inserire un Museo ed un Hotel, nel rispetto della propria storia e nel tentativo di attirare il turismo nella città.
Attualmente il Laurina si sviluppa su tre livelli.
La sua particolare storia vede al suo interno la formazione di una serie di solai discontinui, derivati, molto probabilmente, dal susseguirsi degli avvicendamenti storici. Il suo volume emerge dal suolo in modo scostante, infatti si riscontrano quote differenti tra la facciata Nord e la facciata Sud, di circa 1,50 m.
Nella lettura dello stato di fatto del Laurina il prospetto principale, a Nord, affacciato su Piazza San Giorgio, evidenzia quelle caratteristiche stilistiche che lo distinguono dal contesto.
Realizzato in stile Proto-Rinascimentale, il prospetto Nord, si articola con un portico al piano terra suddiviso da sette arcate con un ritmo discontinuo.
Nonostante questa differenza di passo delle colonne, la facciata risulta ben equilibrata e carica di significato. Il basamento idealizza un bugnato in pietra sormontato da un marcapiano che diventa la seduta delle paraste con sovrammontato capitello in stile ionico. Le sei bucature, dalle stesse dimensioni, sono divise da una porta finestra completata con un balcone sorretto dalle mensole e circoscritto da un parapetto di balaustre. Sopra le finestre sono presenti cornici e timpani strombati sorretti da mensole inginocchiate con protome leonica su volto umano.
Negli incontri, con la relatrice Arch. Maria Evelina Melley, sono stati esposti gli obiettivi progettuali ed una serie di tematiche da affrontare. Gli obiettivi progettuali del riuso dell'immobile Laurina sono stati incentrati sulla riqualificazione ed il rinnovamento di un immobile lasciato in stato di abbandono.
L'intento del progetto è la rilettura del complesso Laurina, dal quale sono state individuate le porzioni anacronistiche e sincroniche per il rispetto delle funzioni inserite, considerando l'aspetto normativo e qualitativo finale dell'opera.
La soluzione progettuale, nel valutare le differenti possibilità di recupero dei volumi, ha portato ad una soluzione drastica.
La situazione dinanzi citata, nella volontà di mantenere i volumi esistenti, avrebbe richiesto una complessa operazione di rinforzo statico ed un arduo intervento di adeguamento dei vari volumi per la formulazione dei nuovi spazi, i quali non avrebbero raggiunto i requisiti indicati nelle norme vigenti.
Il progetto ha tenuto conto della rappresentanza del Laurina, una quinta signorile, il motore primo per la formulazione di un nuovo volume, che rispetti i canoni eleganti e le forme primarie interpretandoli in chiave moderna.
Sono stati affrontati i temi delle facciate, la connessione tra il nuovo volume e l'esistente, il riutilizzo del portico, la realizzazione di una corte interna aperta al piano terra, l'inserimento del museo, le aule espositive, l'ingresso dell'hotel, del museo ed infine le camere e la copertura.
I vari temi sono stati affrontati nel rispetto del volume, ricompreso nella facciata originaria, alla quale è stato riconosciuto un profondo interesse restituito al nuovo volume progettato.
In particolar modo il volume originario è stato esaltato recuperando la veletta sulla copertura, elemento tipico dell'Architettura Rinascimentale, come sostegno per la nuova copertura e per realizzare gli affacci delle camere nel nuovo Hotel.
L'elegante facciata in stile Proto-Rinascimentale è stata l'ispirazione ed il gesto progettuale per generare il nuovo volume retrostante.
Il nuovo volume non segue le direttrici orizzontali ed il ritmo della facciata Rinascimentale, ma reinterpreta e valuta la gestione degli elementi contrapposti. Non utilizza il Laurina come vincolo, mantiene i concetti del basamento seppur con dimensioni moderate. Il muro, sopra al cornicione, si trasforma e diventa l'occasione per creare ed elaborare una copertura in rame, in stile Rinascimentale. Lo stile della nuova copertura si allinea al Laurina e le bucature offrono vedute e occasioni di corrispondenza stilistica. Nel Laurina la veletta viene abbinata al manto di copertura esistente, mentre nel nuovo volume è stata progettata una vasca verde che realizza quell'allontanamento del muro dal cornicione principale.
Nel nuovo volume, all'ultimo piano, si collocano tutte le camere dell'hotel per determinare una continuità stilistica dell'edificio in facciata. Altro aspetto livore è stata la connessione tra il nuovo volume progettato e l'esistente.
Questa tematica è stata affrontata studiando la pianta e la facciata come elementi volumetrici senza limitarsi a gestire la connessione solo da un unico punto di vista.
La distribuzione interna fornisce una rilettura della sistemazione della pianta grazie alla realizzazione di una corte interna che garantisca un continuo rapportarsi tra interno ed esterno.
La corte è uno spazio verde, al centro una betulla ed il terreno copia la differenza di quota tra Piazza Martiri e Piazza San Giorgio, formando un unico piano inclinato.
Essa è pensata come punto di ritrovo, sia per la città che per i visitatori del Museo e dell'Hotel.
L'intero lotto è stato sfruttato in modo da non perdere quella caratterizzazione fortemente rafforzatasi e consolidatasi nel tempo. Il volume riprende la forma particolare del lotto, mantiene lo spigolo curvo e, in termini contemporanei, reinterpreta il portico che ricerca soluzioni di leggerezza con ampi aggetti, quasi a sfidare le leggi della statica e della fisica.
Nel prospetto di Piazza Martiri rimane il collegamento col Laurina dettato dalla tripartizione della facciata, un basamento, un fronte di frangisole verticale ed una veletta per continuare e definire lo stile.
Gli ingressi principali al Museo e all'Hotel si affacciano su Piazza Martiri, mentre, la distinta facciata Proto-Rinascimentale del Laurina, è l'elemento di attrazione e di collegamento per attirare i visitatori verso la nuova "Facciata di Sarzana".