Le attività estrattive nell’Arco Alpino

Opportunità per la gestione produttiva e la valorizzazione delle risorse di cava e di miniera

Le giornate di Studio, organizzate dall'ANIM, con la partnership del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati, ed in collaborazione con la Società IMI FABI s.p.a., il Consorzio Artigiani Cavatori Valmalenco e l'Ecomuseo della Valmalenco, hanno avuto luogo in data venerdì 29 e sabato 30 aprile 2016, con ampia partecipazione di pubblico competente ed interessato.
La prima giornata è stata dedicata alle lezioni ed all'esposizione delle relazioni tecnico-scientifiche presso l'Hotel Tramoggia di Chiesa in Valmalenco, e la seconda alle visite in cantiere presso due importanti realtà produttive minerarie della vallata.
L'evento culturale ha concretizzato una proficua occasione di aggiornamento e formazione professionale per tutti i tecnici e professionisti (Ingegneri, Geologi, Periti Industriali) ed operatori, che a diverso titolo svolgono il loro lavoro nel settore delle attività estrattive, nelle sue varie articolazioni.
La realtà produttiva mineraria dell'arco alpino è tuttora rappresentata da numerose e interessanti attività estrattive di minerali industriali, di cava e di miniera, alcune delle quali condotte in sotterraneo con tecniche e metodi di coltivazione d'avanguardia, in grado di far fronte alle esigenze di sfruttamento razionale dei giacimenti, con adeguate garanzie per la sicurezza del lavoro e la tutela ambientale. Sono ancora presenti anche importanti bacini estrattivi di pietre ornamentali, ognuno dei quali con caratteristiche produttive e commerciali differenti, oggetto di attenzione particolare per un efficace sviluppo produttivo e inserimento nel contesto territoriale.
Da parte dei relatori sono stati proposti ed analizzati casi concreti ed esempi specifici, evidenziando varie caratteristiche, anche innovative nel contesto estrattivo, e confermando le esigenze di adeguamento delle procedure amministrative al progresso tecnologico e produttivo.

Il giorno 30 aprile hanno avuto luogo, con vivo successo, due interessanti visite tecniche, rispettivamente al sotterraneo dell'importante miniera di talco in sotterraneo "Brusada - Ponticelli" della Soc. IMIFABI ed a una cava per l'estrazione di blocchi di serpentinite ed al connesso laboratorio ben organizzato per la lavorazione della pietra decorativa estratta, secondo varie tecnologie di taglio e lavorazione della Nuova Serpentino d'Italia s.p.a. di Chiesa Valmalenco.


Presentazione
Ha introdotto i lavori il Presidente dell'ANIM ing. Domenico Savoca che ha portato il saluto di benvenuto ai partecipanti, richiamando gli obiettivi delle giornate di studio.
Ha quindi preso la parola il Sindaco di Chiesa Valmalenco Miriam Longhini, compiacendosi per l'iniziativa e richiamando l'importanza che il comparto estrattivo, fondato su una tradizione artigianale millenaria, riveste tuttora per l'economia della vallata.
Dopo gli ulteriori saluti di benvenuto da parte della dott.a Masa, direttrice dell'Ecomuseo Valmalenco, che opera costantemente per la conservazione dei reperti museali legati alla tradizione di lavorazione della pietra (in particolare della caratteristica pietra ollare), ha quindi preso avvio la sessione mattutina, ricca di ben 8 relazioni.


Sessione mattutina

Coordinatore Alberto Maccabruni Vicepresidente ANIM

La miniera di Brusada ponticelli: innovazione sostenibilità nell'attività mineraria nel XXI secolo
Matteo Crottogini - Imi Fabi s.p.a.

La coltivazione mineraria nella miniera di Brusada Ponticelli, con accesso principale in Comune di Lanzada in Valmalenco, si è sviluppata in sotterraneo a partire dal 1972 con le prime gallerie esplorative; in base alle risultanze delle ricerche è stato quindi impostato un metodo di coltivazione per camere e diaframmi, sviluppato per pannelli orizzontali montanti.
Il metodo, ottimizzato progressivamente a partire dagli anni ‘80, ha portato all'impostazione di 9 livelli di coltivazione compresi tra le quote 1165 e 1337m s.l.m.. Con un'organizzazione del lavoro su due turni giornalieri e forza lavoro di ca. 15 minatori più le qualifiche dirigenziali e di supporto, ma con l'Impiego di tecnologie e macchinari moderni e sofisticati, la miniera consente un'estrazione a regime di ca. 100.000 t/anno di talco, reso all'uscita della frantumazione primaria. La miniera è pervenuta ora ad uno sviluppo complessivo delle gallerie di ca. 35Km, con l'estrazione di ca. 2.3 Mt. di talco. Le riserve in vista ammontano ad 2.1 Mton, mentre le riserve possibili, con estensione della coltivazione, sono stimante in 3.5 Mton.
È da evidenziare come l'azienda si sia dotata di una serie di sistemi di gestione della qualità, tra cui l'ISO 9001 e 9002, l'ISO 14001, il sistema OHSAS 18001, HACCP, KOSHER certificate, FAMI-QS; nell'anno in corso è previsto avviare la gestione di qualità energetica ISO 50001.
La società ha attivato quindi una serie di processi aziendali, con costanti monitoraggi dei parametri ambientali e strumentazione per le verifiche di deformazione del sotterraneo, nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti in tema di Ambiente, Sicurezza ed Igiene, tutelando la Salute dei lavoratori e degli utilizzatori finali, nell'ottica di un ottimale sviluppo sostenibile.

Il presente articolo è stato pubblicato a pag. 38 del n. 624/2016 di Quarry & Construction...continua a leggere