Utilizzi innovativi della geotermia a bassa entalpia: lo stoccaggio del calore nel sottosuolo

Si assiste ormai in Italia ad uno sviluppo importante delle pompe di calore geotermiche, grazie alla migliorata conoscenza delle tecnologie, alla consapevolezza della convenienza economica dell'installazione impiantistica e alla legislazione di favore introdotta da alcune regioni maggiormente vocate per l'utilizzo della potenzialità geotermica a bassa entalpia.
A fronte dell'impiego crescente delle tecnologie per l'utilizzo del calore del terreno per il riscaldamento e il raffrescamento di utenze civili e industriali, non si riscontra un adeguato sviluppo di utilizzi innovativi dei principi della geotermia a bassa entalpia.
Quale attività innovativa importante è da segnalare quella relativa all'utilizzo del sottosuolo per lo stoccaggio stagionale di calore, da estrarre per il riscaldamento degli edifici, con significativo risparmio di energia.
Lo stoccaggio del calore nel sottosuolo avviene nella fase di geoscambio, con conservazione dell'energia accumulata durante le attività del ciclo geotermico.
In un convegno organizzato dall'ANIM in occasione di GEOFLUID 2016 sono già state esaminate e discusse, per la prima volta a livello nazionale, le potenzialità di sviluppo delle attività di stoccaggio del calore nel sottosuolo (UTES, Underground Thermal Energy Storage).
Il 3 ottobre 2018 l'ANIM ha organizzato, ancora in occasione di GEOFLUID, una giornata di studio, con l'obiettivo di aggiornare e fare il punto delle conoscenze a livello nazionale e internazionale relative ai sistemi di stoccaggio termico, esaminando anche le ulteriori attività di studio e legislative necessarie a favorire la crescita degli utilizzi integrati dei sistemi a geoscambio con accumulo del calore.
La giornata di studio ha visto la partecipazione della gran parte degli studiosi, professionisti e rappresentanti aziendali che a livello nazionale seguono le potenzialità di sviluppo della tecnologia dello stoccaggio del calore nel sottosuolo.
Sono state esaminate, in particolare, le tecnologie ATES (Aquifer Thermal Energy Storage) e BTES (Borehole Thermal Energy Storage), valutando esempi concreti realizzati in Europa, tutti riferibili a impianti di medie dimensioni. A livello nazionale l'impiego principale della tecnologia sembra essere quello relativo al teleriscaldamento, a seguito di stoccaggio nella stagione estiva di cascami termici di varia provenienza, per riprenderli nella stagione invernale.
Anche l'accoppiamento solare termico - impianto di stoccaggio del calore rappresenta una valida prospettiva di sviluppo.
Appare quale ostacolo insormontabile allo sviluppo dello stoccaggio del calore nel sottosuolo l'assenza di una legislazione specifica: l'attuale legislazione sulla geotermia e sulle pompe di calore geotermico, sia a livello nazionale che regionale, non risulta pienamente applicabile al settore in esame, in quanto non regola adeguatamente l'attività di immissione del calore nel sottosuolo, mentre risulta pienamente applicabile alla fase di prelievo del calore già immesso.
La situazione di incertezza normativa certamente non favorisce iniziative industriali per l‘utilizzo della tecnologia relativa allo stoccaggio del calore nel sottosuolo: le aziende interessate non sono certe del percorso autorizzativo da seguire, né della conclusione positiva di una istanza di autorizzazione, pertanto restano in attesa di una chiara definizione del quadro normativo, senza che nel frattempo avviino iniziative industriali significative.
A conclusione della giornata di studio è stata decisa la costituzione di un tavolo di lavoro, coordinato dall'ANIM, per la definizione di proposte, di tipo tecnico e normativo, per lo sviluppo dello stoccaggio del calore nel sottosuolo in Italia, in linea con quanto avviene nella gran parte dei paesi europei; hanno aderito al tavolo di lavoro il Politecnico di Milano, le Università di Torino, Padova, Ferrara, Bologna, Trento e l'AIRU (Associazione Italiana per il Riscaldamento Urbano).
La prima riunione del tavolo di lavoro si è tenuta presso la Facoltà di Ingegneria dell'università di Bologna: dopo un confronto sulle reciproche attività e esperienze, sono stati definiti gli obiettivi del tavolo e i tempi e i modi per realizzarli, con riferimento alle potenzialità geotermiche e di stoccaggio del sottosuolo in Italia, alla tipologia di utilizzo della risorsa termica da parte degli operatori e a un percorso di adeguamento della normativa geotermica nazionale e delle singole regioni.