Alla riscoperta della Cisa con il Renault Trucks T 520 HSC

Test drive dell’ammiraglia stradale di Renault Trucks sulla vecchia Statale della Cisa per comprendere come l’evoluzione tecnica abbia cambiato il lavoro e la vita del camionista

Da oltre due millenni su questa strada viaggiano merci. In tempi immemorabili a dorso di mulo su precari sentieri, poi nei carri sulla più veloce strada aperta dai Romani nel primo secolo avanti Cristo. Nel medioevo si aggiunsero i pellegrini provenienti dal Nord e diretti a Roma lungo la Via Franchigena. L’attuale tracciato carrozzabile è stato progettato da Napoleone e nel secondo dopoguerra l’asfalto trasformò questa strada nella Statale 62, su cui arrancarono i camion della ricostruzione e del boom economico, sostituita nel 1975 dall’autostrada A15 che, scorrendo più a valle, evita le ripide sequenze di tornanti che toccano i mille metri di quota del Passo della Cisa. Qualche anziano camionista ricorda ancora il lavoro di braccia e di gambe che richiedeva il passaggio da Sarzana a Parma, o viceversa, con autotreni privi di servosterzo, servofreno e sincronizzatore al cambio. Camion con il cofano in cabina, benedetto in inverno perché era  l’unico riscaldamento, e maledetto d’estate perché sommava il suo calore a quello del sole che batteva inesorabile sulle lamiere.
Oggi, i camion non si avventurano più sulla Statale della Cisa, se non per consegne nei pochi paesi che si affacciano sulla strada. Di quell’epoca eroica restano la grandi case cantoniere in rovina – ben undici in 35 chilometri - e alcune trattorie che servono soprattutto i motociclisti, che apprezzano l’alternanza di tornanti con pendenze che sfiorano il nove percento a tratti più ariosi e perfino pianeggianti.
Aver voluto provare il Renault Trucks T 520 HSC sulla Statale della Cisa ha significato inserire un elemento anomalo in un paesaggio ancora selvatico, un ambiente che ha permesso di vedere in azione le nuove tecnologie su una strada ancora oggi impegnativa.
Nato da sette anni di ricerca, sviluppo, progettazione e test, il Renault Trucks T 520 HSC rappresenta la punta dell’evoluzione del veicolo industriale. La catena cinematica basata sul motore DTI 13 Euro VI che sviluppa una potenza di 382 kW da 1450 a 1900 giri al minuto e coppia massima di 2550 Nm da 1050 a 1400 giri al minuto. Al motore è connesso un cambio robotizzato Optidriver  a dodici rapporti (più tre in retromarcia) e un sistema di rallentamento formato dal freno motore Optibrake+ e dal rallentatore idraulico Voith. È una configurazione ideale per macinare migliaia di chilometri in autostrada, ma che può affrontare in modo sicuro ed efficace anche le strade secolari come la Cisa. Che il viaggio risulti molto più confortevole di quello dei nostri nonni lo si capisce appena entrati nell’abitacolo, a motore ancora spento.
La cabina High Sleeper Cab, la più spaziosa della gamma, ha una sospensione a quattro cuscini pneumatici e un sedile del conducente pneumatico, aerato e termico. Il volante regolabile integra i comandi del regolatore di velocità e del telefono.

 

L'articolo è stato pubblicato a pag 41 del n.621/2015 di Quarry and Construction...continua a leggere