Dalla lizza all’Astra

A bordo del nuovissimo HD9 88.50 8x8 Euro VI di Astra abbiamo percorso le ripide e tortuose strade del bacino marmifero di Fantiscritti, nel cuore delle Alpi Apuane, per trasportare un blocco di marmo da 30 ton dal luogo di estrazione a quello di lavorazione. Trazione, potenza e robustezza confermano il primo HD9 8x8 Euro VI di Astra il re indiscusso delle applicazioni gravose

Non occorre risalire a secoli indietro, ancora negli anni Sessanta del Novecento i blocchi di marmo venivano trasportati tramite le lizze, ossia le slitte su cui i blocchi, legati in maniera particolare attraverso canapi prima e funi metalliche poi, venivano posti e fatti scivolare su travi lignee lungo apposite vie che, dal piazzale di carico in cava portavano fino al piazzale di scarico a valle. Inutile sottolineare la pericolosità di tale metodo di trasporto, metodo che però, fino a cinquanta anni fa, ha fatto la fortuna delle cave di marmo toscane partendo dal tempo dei romani, passando per il Rinascimento di Michelangelo e Leonardo e arrivando fino agli anni del boom economico quando anche le più alte cave di monte vennero raggiunte da strade carrabili, così da rendere possibile il trasporto dell'oro bianco di Carrara su camion.
E non camion qualunque, perché le strade che caratterizzano il bacino marmifero carrarese sono strette, tortuose e ripide, tanto da raggiungere pendenze anche superiori al 30%, con dislivelli complessivi da valle a monte che superano abbondantemente i mille metri. Ecco quindi che trazione, potenza e robustezza risultano qualità imprescindibili per un mezzo adibito al trasporto blocchi. E Astra, fin dalla sua nascita, 70 anni fa, si è sempre distinta per la produzione di veicoli ultra resistenti, ideali per condizioni e ambienti di lavoro estremi, come quello del settore estrattivo del marmo, tanto da esserne sempre stata protagonista.
E così è anche oggi. Quello che abbiamo potuto vedere all'opera nel bacino di Fantiscritti è stato il nuovissimo Astra HD9 88.50 8x8 Euro VI, lanciato a GIS 2017 e da metà marzo al servizio di Andrea Landi, titolare di Tranvia di Landi Andrea srl e Tranvia srl, due aziende di trasporto e commercio marmi di Pozzi di Seravezza (LU).

Come ci racconta Landi: "con i nostri mezzi serviamo una decina cave, di cui sei in esclusiva, ubicate nei bacini di Torano, Fantiscritti e Colonnata. Quotidianamente - prosegue - ci troviamo a percorrere le vie di cava delle Alpi Apuane, sia lato Nord che lato mare, per caricare i blocchi di marmo dai siti di estrazione e portarli nei siti di lavorazione o deposito, facendo in media tre tragitti al giorno comprensivi di andata/ritorno, tragitti che ci tengono alla guida mediamente per sei ore e che sottopongono l'intero veicolo a sollecitazioni enormi viste le vie impervie e scoscese che dobbiamo affrontare. Indispensabile, soprattutto per la nostra sicurezza e incolumità - evidenzia - è guidare il mezzo giusto, ecco perché degli otto veicoli che compongono il mio parco macchine ben quattro sono Astra, Astra che mi sono scelto e comprato da nuovi in nome di quella sicurezza che il marchio mi offre da sempre. E anche per l'ultimo arrivato - conclude - non ho avuto dubbi nella scelta".
L'ultimo arrivato è appunto un 8x8 HD9 omologato in versione eccezionale con Massa Totale a Terra da 48 ton, il primo ad essere consegnato nelle cave di Carrara in versione Euro VI. Alimentato da un motore Cursor Euro VI da 13 litri 500 CV, la versione Euro VI monta il nuovo sistema di iniezione Common Rail ad Alta Pressione che migliora il processo di combustione e aumenta l'efficienza del motore in termini di potenza e incremento della coppia riducendo al contempo il rumore e minimizzando il consumo di carburante, mentre il sistema Hi-eSCR, ossia il sistema di riduzione catalitica ad alta efficienza, senza EGR (ricircolo dei gas di scarico) permette la migliore efficienza termica a tutto beneficio di un alleggerimento pesi e di una minor complessità della struttura che si traduce in una maggiore facilità di manutenzione, nonché minori costi di gestione garantiti anche da una continua rigenerazione passiva del filtro antiparticolato DPF.
Sono le strade irte e il notevole carico che mettono a dura prova i veicoli che operano nelle cave di Carrara, ma a sopperire a questo nell'HD9 8x8 Euro VI intervengono il turbocompressore a geometria variabile controllato elettronicamente (EVGT) e l'elevata coppia disponibile a basso numero di giri (fino a 2.500 Nm a 1.000 rpm) per garantire un'elasticità di guida eccellente in qualsiasi condizione e soprattutto con qualsiasi pendenza e carico.
Ben lo abbiamo sentito sia nella salita in cava che nella discesa con il blocco da 30 ton, in cui la parte del leone è stata fatta dal nuovo freno motore, il Super Engine Brake che consente un miglioramento della potenza frenante pari al 30% (463@1900rpm) in più rispetto alla versione Euro V, grazie ad una innovativa valvola a farfalla posta sullo scarico che migliora la gestione termica del sistema di post-trattamento.

Come ci conferma Andrea Landi: "per affrontare questi percorsi ho volutamente optato per il cambio manuale a 16 marce sincronizzate avanti più 2 in retromarcia, ideale per fronteggiare anche le più estreme missioni fuoristrada come quelle che affronto ogni giorno, al quale ho abbinato l'intarder, quindi il rallentatore idraulico integrato che serve per migliorare ulteriormente la decelerazione, anche se con queste pendenze a pieno carico il grosso del lavoro viene fatto dal freno motore. L'intarder - specifica - rappresenta comunque una sicurezza in più, così come la possibilità di disinserire l'ABS, in quanto su terreni come questi può capitare che non tutte le ruote aderiscano perfettamente al suolo e non voglio rischiare che la centralina attivi l'ABS riducendo la forza frenante, che invece con queste curve e questi dirupi deve essere totale, anzi si potrebbe dire che risulta davvero vitale".
Non vitale ma sicuramente essenziale è l'impianto di sterzo i cui tiranti di grandi dimensioni aumentano la mobilità e il comfort di guida sia in terreni difficili che in condizioni di massimo carico, ossia nelle situazioni tipo in cui si trova ad operare un trasportatore nei bacini marmiferi, visto che le strade strette costringono a perigliose manovre non solo in fase di precedenza, visto il traffico costante di mezzi nei due sensi di marcia, ma anche nell'affrontare le stesse curve, talmente strette da dover essere superate in più manovre.
Se dunque in salita occorre tutta la trazione possibile, e un 8x8 non può che essere il veicolo ideale per il settore della movimentazione blocchi di marmo, l'HD9 Euro VI di Astra è un passo avanti, in quanto dota i suoi veicoli di potenti trasferitori di coppia per la massima robustezza in condizioni difficili laddove occorre una trazione integrale, mentre quando questa non è necessaria, come nella discesa lungo la via di cava, l'opzione del trasferitore inseribile assicura la massima efficienza di una trazione parziale pur garantendo l'estrema mobilità di una trazione integrale qualora il percorso lo richiedesse.
Non solo, come ci conferma Landi: "salire in cava e scendere con il blocco implicano due differenti stili di guida e sollecitano in maniera diversa il mezzo, tanto che salendo scarico mi posso permettere di usare l'alzaponte, quindi sollevare il quarto asse e concentrare la trazione sul terzo asse per avere maggiore aderenza a terra, mentre in discesa, con il peso del blocco che va a gravare sul posteriore, il ponte viene abbassato così da distribuire al meglio i carichi".

L'8x8 HD9 di Astra riesce ad essere davvero il veicolo più rappresentativo del settore grazie anche alla soluzione "power-ring" del tandem posteriore, unica nel panorama dei mezzi d'opera. Si tratta infatti di un anello chiuso da una traversa inferiore in grado di conferire robustezza e solidità a tutta la struttura, già di per sé heavy duty visto che il telaio è in acciaio alto resistenziale 530 Mpa ed è composto da due longheroni piani e paralleli tra loro (320x90x10 mm) che assicurano elevata rigidità torsionale, alta stabilità, nonché facilità di allestimento.
Il pianale fisso per la movimentazione dei blocchi marmo è completato con due travi in legno che oltre ad aiutare il posizionamento e lo scorrimento del blocco, generalmente caricato tramite pala gommata equipaggiata di forche, garantiscono anche un maggiore attrito del blocco e quindi una stabilità in più e una migliore tenuta dei cavi di acciaio atti a tenerlo in posizione.
Visto il carico gravoso, le sospensioni anteriori sono costituite da balestre paraboliche rinforzate con 4 foglie 26x90 mm, mentre le posteriori da balestre semiellittiche extrarinforzate da 10 foglie 25 x 100 mm così da creare un veicolo ultra resistente davvero adatto ad affrontare in tranquillità le situazioni più estreme.

Lavorare sodo d'altronde è la regola numero uno, è la mission di questo HD9 8x8 Euro VI, come evidenzia ancora Landi: "tutto in questo veicolo sembra essere fatto apposta sulle nostre esigenze, anche la cabina in perfetto stile Astra è essenziale e funzionale, con tanti punti di appoggio, piani e cassetti localizzati non solo sulla plancia frontale ma anche sulla traversa superiore e sui pannelli laterali. Non è però la cabina spartana di una volta - precisa - con l'Euro VI è stato introdotto un elemento di comfort in più, oltre alle utilissime finestrelle laterali poste sulle portiere che amplificano il controllo dell'area intorno al mezzo, agevolandomi anche nelle manovre lungo i pendii scoscesi delle montagne da cui han derivato le strade che servono le cave di Carrara, cave dalle quali una volta partivano le compagnie di lizza per trasportare i blocchi di marmo e dalle quali oggi, come cinquanta anni fa, sono i veicoli Astra a compiere questo duro lavoro, tanto da essere entrati anch'essi ormai nell'identità culturale del nostro territorio".