Fin in fondo

Sandvik ha presentato al Geofluid di Piacenza tre novità rilevanti: i martelli fondo foro RH560 e RH460 e la punta fondo foro UNIFACE dal design innovativo

Ci sono storie che iniziano da lontano, sopravvivono alla prova del tempo e con determinazione arrivano fino ad oggi portando con sé uno sguardo rivolto al futuro. È dal 1862 che Sandvik, multinazionale di origine svedese, porta avanti la sua storia producendo attrezzature per il settore dell'ingegneria dei materiali, minerario e delle macchine per movimento terra. All'ultima edizione di Geofluid l'azienda ha presentato in esclusiva importanti novità che vanno ad arricchire il capitolo dedicato al settore delle perforazioni. I prodotti offerti da Sandvik sono indirizzati a specialisti del settore ben consapevoli delle possibili problematiche e alla costante ricerca degli strumenti migliori per riuscire a superarle.

RH460: più attacchi, più possibilità
Nato cinque anni fa con l'intento di offrire prestazioni elevate, il martello fondo foro RH460 è oggi disponibile sia con l'attacco QL sia con una gamma completamente nuova di attacchi DHD da 3,5"; 4"; 5"; 6" e 8".
"La nuova gamma RH460 è dedicata ai clienti che operano sia nel settore geotecnico in generale, sia nel settore specifico della perforazione dei pozzi d'acqua", ha spiegato Davide De Cristofaro Business Line Manager Rocktools South Europe & Middle East di Sandvik, durante Geofluid 2018. Il design dell'RH460 garantisce una maggiore energia di impatto rispetto ai martelli della gamma Sandvik precedentemente esistente e migliora le prestazioni nella fase di perforazione, ottimizzando al contempo la produttività in quasi tutte le condizioni del terreno.
La gamma è progettata per garantire le medesime prestazioni non solo in verticale, ma anche nella perforazione inclinata e dal basso verso l'alto. Il segreto di questo martello fondo foro è custodito nella tecnica con cui viene realizzato il pistone (ricavato da un'unica fusione senza discontinuità trasversali), nella migliorata stabilità del sistema pistone-distributore dell'aria e nella presenza di disegni particolari sulla superficie del pistone stesso che ne ottimizzano il lavoro evitando anche perdite d'aria.

RH560: potenza e velocità
Il nuovo martello DTH RH560 si configura per Sandvik come il top di gamma della perforazione fondo foro, combinando tutta l'affidabilità del martello Sandvik RH460 con la semplicità del martello Sandvik RH510. Nei test effettuati su rocce dure o medio dure il nuovo RH560 ha mostrato una velocità superiore del 10-15% rispetto al "fratello" RH510. In fase di progettazione è stata ottimizzata la circolazione dell'aria migliorando ulteriormente il sistema di lubrificazione con il conseguente aumento sull'affidabilità del martello e sull'economia generale della perforazione. La tecnologia impiegata nella realizzazione del nuovo RH560 consente risparmi eccezionali in termini di velocità di penetrazione, durata e qualità del foro. La precisione nella perforazione è inoltre aiutata da un avviamento morbido in fase d'innesto. "Un aspetto da non sottovalutare è legato alla scelta di utilizzare un attacco QL senza foot valve, cioè senza la presenza della cannuccia con valvola di ritegno o di non ritorno  che può causare problemi di distaccamento in opera", precisa il Business Line Manager di Sandvik.

UNIFACE: tutta un'altra storia
Avere le punte corrette è elemento essenziale nella perforazione, Sandvik lo sa bene ed è per questo che ha deciso di differenziarsi dalla gamma tradizionale di punte da perforazione con facce concave, convesse o piatte presentando la gamma di punte DHT (down the hole) UNIFACE, dal disegno fortemente innovativo che permette una maggiore vita utile dei bit. "Le punte UNIFACE si sono rivelate sorprendenti fin dall'inizio attestando una vita media superiore fino all'80% rispetto a quella delle punte tradizionali Sandvik - prosegue Davide De Cristofaro -. Il nuovo design UNIFACE presenta un centro rialzato che permette ai bottoni centrali di colpire la roccia prima degli altri creando come un foro guida iniziale".
Questa particolarità, insieme alla disposizione e alle forme usate (come bottoni sferici e semibalistici sulla stessa faccia in dimensioni differenti), permette l'esecuzione di fori molto più dritti rispetto alle facce standard. Il numero e il posizionamento dei fori di spurgo, che possono essere tre o quattro a seconda del diametro della punta, garantiscono una distribuzione uniforme del flusso d'aria che da' luogo ad una minore usura dei bottoni periferici e a un'ottimizzazione dell'allontanamento dei detriti dal foro.
I bottoni, disposti secondo un nuovo disegno, coprono l'intera superficie del foro dopo una rotazione di soli 90 gradi, a differenza di tutte le altre facce standard. Ciò consente un'usura più uniforme dei bottoni che colpiscono sempre la roccia fresca. Inoltre la distribuzione uniforme del carico su tutti i bottoni ne riduce anche il rischio di rottura.