La forza dei piccoli

Lo scorso gennaio CASE ha presentato alla stampa internazionale i nuovi miniescavatori Serie C che saranno esposti, in anteprima assoluta, al prossimo Samoter di Verona. Nuovo design del marchio e aggiornamento delle terne della Serie T, così il brand dell’aquila celebra i 175 anni di attività

I nostri nonni ci insegnavano che nella botte piccola c'era il vino buono. Forse è per questo che assistere all'anteprima dei miniescavatori Serie C e pensare al loro debutto a Verona, capitale del vino, mi ha fatto rammentare l'antico adagio. E come in ogni adagio che si rispetti c'è sempre un fondo, e forse più, di verità.
Forte del recente accordo con HHI per lo sviluppo e la produzione di miniescavatori, CASE ha presentato alla stampa, lo scorso gennaio al CNH Village di Torino, i sei nuovi modelli di una gamma, da 1,7 a 6 tonnellate, che sarà destinata ad essere ampliata con altri tre modelli nel corso dell'anno.
Come ha evidenziato il Product Manager CASE per i miniescavatori, Gaston Le Chevalier de la Sauzaye: "i miniescavatori sono essenziali per il settore delle costruzioni: con oltre 53.000 unità vendute in Europa rappresentano i volumi di vendita maggiori del settore, in un mercato che aumenta di anno in anno".
In un momento storico in cui le grandi opere, nel nostro Paese, sono in fase di stallo, diventano la manutenzione ordinaria e gli interventi, non per forza eclatanti, per combattere il dissesto idrogeologico a costituire le odierne grandi e importanti opere, così come sottolinea spesso lo stesso ministro delle infrastrutture Delrio.
Ecco quindi che la nuova Serie C entra prepotentemente in azione essendo stata studiata per offrire ai clienti quello che maggiormente chiedono: produttività eccezionale, comfort e sicurezza anche su questi piccoli forzuti.
Vediamoli in dettaglio.
I modelli CX17C e CX18C, rispettivamente da 1,7 e 1,8 t, sono le macchine più adatte a lavorare negli spazi ristretti, presentando cingoli retrattili con tubazioni idrauliche interne, tanto che a carro chiuso hanno una larghezza inferiore al metro.
Il CX17C è un girosagoma, disponibile solo nella versione con tettuccio, dotato di motore Kubota D902 rispondente alla normativa Tier 4 Final e con una profondità di scavo massima di 2200 mm che sale a 2350 mm nella versione braccio lungo, così come l'altezza massima di scarico che è rispettivamente di 2570 e 2670 mm.
Il CX18C ha una profondità di scavo leggermente maggiore: 2250 mm che diventano 2400 mm con il braccio lungo e altezze massime di scarico di 2550 - 2660 mm. Ovviamente questi due modelli consentono di lavorare non solo negli spazi più angusti con la massima agilità ma anche con grande efficienza, vista la potente portata idraulica che consente una forza di scavo maggiore del 5% rispetto ai modelli precedenti, così come dichiara il Costruttore, e tempi di ciclo particolarmente rapidi. La funzione di scalamento automatico marce presente sul CX17C, che ottimizza trazione e velocità, e l'idraulica ausiliare controllata dai joystick permette all'operatore di terminare il lavoro in tempi ancora più veloci. La postazione dell'operatore offre un comfort elevato, con servocomandi idraulici, joystick ergonomici, poggiapolsi regolabili e sedile a sospensione pneumatica di serie.
Il CX26C e il CX37C, con pesi operativi di 2,6 e 3,7 t, sono i più versatili fra i nuovi miniescavatori Serie C di casa CASE sia per l'impiego, grazie ad una portata e a una profondità di scavo ai vertici della categoria (profondità massima di scavo di 2645 e 2420 mm per il CX26C, e di 3440 e 3135 per il CX37C), nonché agli ampi angoli di rotazione del braccio. Grande è anche la versatilità di allestimento e di dotazioni: bracci lunghi e corti, contrappesi e cingoli in acciaio e gomma. In più, l'allestimento di serie comprende un interruttore per l'arresto di emergenza, un sistema pilota con accumulatore, doppia velocità con sistema di scalamento marce automatico, un pedale di rotazione braccio che può essere ripiegato, il sistema antifurto ESL (Engine Start Limitation, che impedisce l'avvio del motore), l'ingresso per l'ingrassaggio centralizzato e un cruscotto digitale impermeabile. Entrambi montano cabine con protezione ROPS, TOPS e FOPS (come tutti i nuovi Serie C con cabina) e un motore (Kubota D1305 da 1,2 litri per il CX26C e Yanmar 3TNV88F da 1,6 litri per il CX37C) rispondente alle normative Tier 4 Final che garantisce ottime prestazioni e bassi consumi.
Infine i due modelli alti di gamma, ossia il CX57C e il CX60C, modelli che sembrano strizzare l'occhio, per tonnellaggio e caratteristiche, ai midi. Con 5,7 e 6 t questi miniescavatori risultano molto veloci sul ciclo grazie al motore Yanmar 4TNV98C da 3,3 litri Tier 4 Final. La profondità di scavo è leggermente maggiore nel CX57C che arriva a 3820 mm con braccio standard e a 4060 mm con braccio lungo a fronte dei 3570 - 3990 mm del CX60C (stessa cosa per l'altezza di scarico 5780-5920 mm per il CX57C e 5680-5850 mm per il CX60C).
Sia sul CX57C che sul CX60C (che è un girosagoma) è ampio lo spazio per l'operatore, che può godere di un'ottima visibilità, sedile regolabile e riscaldato, pochissimo rumore e vibrazioni minime. Apprezzabile il grande monitor LCD da 5,7 pollici, la disposizione ben studiata di tutti i comandi, il sistema "hands-free" che consente il collegamento via Bluetooth del proprio cellulare e include anche porte USB e AUX, lettore SD e presa 12 V che rendono sempre più semplice l'integrazione con i più moderni smartphone. Di facile accesso i punti di manutenzione, con la cabina del CX60C completamente ribaltabile.
Se agilità, versatilità e comfort sono le parole d'ordine di questi mini potenti è all'insegna del perfezionamento la Serie T delle terne CASE. I nuovi modelli adempiono agli standard sulle emissioni Tier 4 Final grazie alla soluzione esclusiva SCR-only di CASE che non necessita di filtri antiparticolato o rigenerazione. L'efficienza del sistema di post-trattamento a Riduzione Catalitica Selettiva (SCR) è stata ottimizzata in modo da rendere superfluo anche il catalizzatore DOC. Soprattutto questa riduzione del numero dei componenti ha permesso di razionalizzare l'architettura del motore. Il sistema di post-trattamento è stato spostato all'esterno, fornendo un miglior accesso al motore, al modulo elettronico e ai fusibili. Inoltre, il tubo di scarico è stato spostato sul montante destro, cosa che ha permesso di migliorare ulteriormente la visibilità.
CASE ha esteso ai due nuovi modelli alti di gamma, 590ST e 695ST, la disponibilità del nuovo design del retroescavatore con geometria dei cilindri "in linea" e bilanciere telescopico interno "extendahoe", introdotti nel 2016 sul modello 580ST e ideali per chi cerca forze di strappo superiori e una grande portata. Oggi, su tutti e tre i modelli della Serie T di CASE, i clienti potranno scegliere tra questa nuova soluzione o la classica configurazione con cilindri sovrapposti e braccio telescopico "Extendahoe" esterno (con braccio più corto, altezza di trasporto inferiore e bilanciere telescopico esterno, più protetto, idoneo per le condizioni di lavoro più dure).
Per la pala del caricatore frontale e la benna del retroescavatore, entrambe heavy duty, sono disponibili i nuovi denti "Smart-fit": più resistenti e più rapidi da sostituire. Nuovo è anche l'attacco rapido che consente di utilizzare la maggior parte delle benne non originali, con un impatto minimo sulla lunghezza posteriore e sulle prestazioni di scavo, e a tutto vantaggio invece della flessibilità in cantiere e del risparmio del proprietario della macchina che può utilizzare le benne già in magazzino.
Infine, un'ultima menzione occorre farla sul comun denominatore delle novità presentate, ossia la nuova livrea e il nuovo design dei prodotti CASE. Sviluppato in collaborazione con il CNH Industrial Design Centre, gli elementi essenziali del nuovo design sono la scritta CASE in 2D (utilizzando gli stessi caratteri del logo e sfruttando il bianco riflettente che rende il nome del marchio e del modello più facili da leggere da lontano) e il distintivo metallico con l'aquila CASE apposto su ogni nuovo modello. Rinnovati anche tutti gli interni utilizzando materiali e rivestimenti sviluppati anch'essi ad hoc per celebrare 175 anni di storia e guardare al futuro.
Allora, quale miglior occasione del Samoter per vedere e toccare con mano tutto questo?


Bronze Level per lo stabilimento di San Mauro
CASE ha effettuato importanti investimenti nei poli produttivi di San Mauro (escavatori) e Lecce (macchine gommate) che sono stati sottoposti ad un intenso processo di riqualificazione. Il polo CASE di San Mauro (202.000 mq di area totale di cui 66.000 mq di area coperta e 56.000 mq di officina) ha concluso l’integrazione nel suo processo produttivo degli escavatori cingolati con tecnologia Sumitomo, ora prodotti con gli stessi processi e con i componenti dei medesimi fornitori e forniti ai mercati europei. Lo stabilimento ha iniziato, inoltre, la produzione dei quattro modelli sotto le 5 tonnellate della nuovissima gamma di miniescavatori Serie C, destinati al mercato globale (CX57C e CX60C sono prodotti in uno degli stabilimenti Hyundai). L’investimento nella riqualificazione della struttura e la revisione in profondità dei suoi processi in base ai principi del World Class Manufacturing ha permesso allo stabilimento di aggiudicarsi la certificazione Bronze Level, uno dei più prestigiosi standard dell’industria manifatturiera per la gestione integrata degli stabilimenti e dei processi produttivi. Con questo riconoscimento, il polo di San Mauro raggiunge quello di Lecce dedicato alle macchine gommate, già premiato con il Bronze Level.