Sorprendersi delle meraviglie del cambiamento

A Volargne (VR) in cava Vilca SpA, recentemente acquisita da Fassa Bortolo, abbiamo potuto vedere all'opera la perforatrice SmartRoc T35 di Epiroc, senza uguali per velocità di perforazione, qualità del foro e risparmio carburante. Grazie al suo essere Smart, poi, consente la possibilità di accedere all'iperammortamento previsto dal Piano Industria 4.0


Sorprendersi delle meraviglie del cambiamento. Può sembrare un frase da filosofia New Age eppure è spesso la realtà, realtà che acquisisce ancor più valore se questo cambiamento scardina decenni di modus cogendi et operandi. Come nel caso di Vilca SpA, azienda entrata lo scorso anno nell'orbita Fassa Bortolo, marchio storico nel mondo dell'edilizia, leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale, che nella cava di Volargne (VR) aperta quasi 70 anni fa ha cambiato metodo di perforazione passando dalla perforazione con martello fondo foro alla perforazione a rotopercussione, grazie all'acquisto della nuovissima SmartROC T35 di Epiroc, nome nuovo che non designa altro che la ex divisione di Ingegneria Civile, Cave e Miniere di Atlas Copco.
In tutte le cave Fassa Bortolo rotopercussione e flotta di macchine anche Atlas Copco sono ormai realtà da decenni, non così nella cava di Volargne: 237.000 metri quadrati di estensione, per circa 6 milioni di metri cubi estraibili nell'attuale concessione più altri 17 milioni di metri cubi in proprietà. Come ci spiega Ivan Groppa, Direttore di cava: "La nostra produzione annua si aggira sui 130.000 m3 di materiale, diviso fra tre pezzature: 40-80 mm per alimentare il forno da calce, 18-40 mm per i premiscelati e 0-18 mm di sottovaglio, ossia lo stabilizzato che vendiamo a terzi per la preparazione di sottofondi stradali. In questo periodo - prosegue - stiamo lavorando di più per fare scorta di materiale visto che in autunno l'impianto sarà oggetto di revamping, quindi starà fermo per un paio di mesi necessari ad adeguarlo agli alti standard produttivi di Fassa".
In piena operatività vediamo invece la perforatrice Epiroc SmartROC T35, giunta lo scorso maggio in cava e con già all'attivo oltre 200 ore motore. D'altronde sono tre le volate che vengono eseguite a settimana, di dieci fori ciascuna, seguendo una maglia standard con 4 m di spalla e 3 m di interasse tra foro e foro, profondo ognuno 10 m, per un totale di 250 kg di esplosivo e circa 1.500 m3 di materiale abbattuto per volata. Come sottolinea ancora Groppa: "noi abbiamo sempre lavorato tramite perforazione con martello fondo foro per cui ammetto che vi sia stata una sorta di ritrosia iniziale nel passare alla rotopercussione, specie per la natura stessa del materiale da affrontare che è sì calcare al 98% di purezza ma con fessurazioni argillose al suo interno, tali da farci temere che ci potesse essere qualche problema di direzione sui fori, cosa che non è accaduta e qualora si dovessero verificare in futuro evidenti deviazioni vi è comunque la possibilità di sostituire la batteria di aste, che ora è di 45 mm portandola a 51 mm. In più - evidenzia - grazie alla tecnologia back hammer la percussione non avviene solo nella fase di perforazione ma anche nella fase di risalita delle aste, cosa che non accadeva utilizzando il martello fondo foro, tanto che in presenza di materiale non omogeneo purtroppo siamo stati costretti a lasciare martello e batteria di aste senza riuscire a recuperarle".
Ma il vero plus della SmartROC T35 è dato dalla velocità di perforazione e dall'efficienza del combustibile. Come spiega l'operatore Salvatore Sanna: "sono migliorate parecchio le tempistiche di perforazione, tanto che se con la macchina precedente riuscivamo a fare due fori scarsi all'ora, attualmente ne facciamo tre e considerando che sto ancora prendendo confidenza con la nuova tecnologia non escludo di arrivare a farne anche 4 all'ora. Ma soprattutto sono stati i dati carburante ad averci lasciato senza parole: il nostro risparmio è stato del 50% visto che attualmente siamo fra i 10-11 litri di consumo gasolio ora, contro la macchina vecchia che ne consumava in media 23".
Relativamente alla manutenzione è stato scelto un pacchetto Epiroc COP Care che estende a 4 anni o 5000 ore motore la garanzia macchina e sulla perforatrice, cosicché qualsiasi intervento ordinario e straordinario risulta incluso. Anche se è bene far notare che la SmartROC T35 è stata appositamente studiata proprio per necessitare il meno possibile di manutenzione. Come conferma Claudio Michielotto, Service Engineer Mining and Rock Excavation Service Epiroc: "la macchina è stata creata per ridurre al massimo il consumo di olio idraulico, anzi, sono solo 160 i litri di olio necessari al sistema idraulico a fronte dei 200-260 litri delle macchine precedenti, e questo perché si è voluto ridurre del 50% il numero dei tubi flessibili e del 70% il numero di raccordi, in modo da semplificare l'idraulica a tutto beneficio del risparmio olio, risparmio carburante e conseguente risparmio in termini di manutenzione visto che viene ridotto di molto il rischio di perdite. Non a caso - prosegue - per quanto riguarda la perforatrice, quindi il cuore della macchina che è una COP1840EX dotata di estrattore, la manutenzione è passata dalle 400 ore delle macchine precedenti alle 600 di percussione di adesso, che vuol dire avere aumentato del 50% l'intervallo di manutenzione con conseguente abbassamento costi. Senza contare che - specifica ancora Michielotto - noi dalla sede, grazie al sistema satellitare Certiq installato a bordo, riceviamo costantemente i dati aggiornati della macchina, quindi non solo possiamo vedere se la macchina sta lavorando, per quante ore, in quale posizione grazie alle coordinate gps, ma riusciamo a vedere in diretta la comparsa di un messaggio di errore che così viene subito letto dal nostro service che può così intervenire subito telefonicamente e poi recarsi in loco con il pezzo già ordinato e già ricevuto in 24 ore dalla Svezia. Nel caso della cava di Volargne - precisa - il centro assistenza Epiroc più vicino è quello di Padova, quindi in neanche un'ora il tecnico può recarsi in cava, mentre per le manutenzioni programmate la perforatrice viene portata a Cornaredo, in provincia di Milano, dove abbiamo la sala smontaggio montaggio e in un solo giorno e mezzo di lavoro viene riconsegnata al cliente".
Ma la macchina non solo registra quotidianamente prestazioni, consumi e ore di lavoro trasferendo i dati all'ufficio e al Service Epiroc, la SmartROC T35 essendo controllata per mezzo di un software e interconnessa ai sistemi informatici di cava può anche ricevere dati da remoto, vale a dire che, come pone in luce ancora Groppa: "possiamo inviare alla macchina lo schema di volata, quindi le istruzioni per procedere con la realizzazione dei fori senza l'interazione dell'operatore, che viene visualizzato direttamente nell'interfaccia semplice e intuitiva di cui è dotata la macchina così da renderla effettivamente Smart, come si evince dal suo nome, e beneficiare dell'iperammortamento reso possibile dal Piano Industria 4.0".
Se questa possibilità ha segnato un punto a favore della SmartROC T35, quello che ha saputo fare davvero la differenza al momento dell'acquisto, sono stati sicuramente i vantaggi, in termini di servizi e assistenza, garantiti dalla rete Epiroc.
Come ci spiega Valentino Rizzieri, Sales Area Manager Epiroc: "per venire incontro al desiderio di voler provare direttamente in cava a Volargne la perforatrice prima di acquistarla, abbiamo organizzato una dimostrazione cosicché il Direttore di cava potesse rendersi conto dell'efficienza della macchina e della rotopercussione utilizzata per estrarre un calcare fessurato come quello che contraddistingue questa cava. Indubbia la qualità strutturale della SmartROC T35 - sottolinea Rizzieri - che rappresenta l'ultima evoluzione delle macchine da perforazione in cava a cielo aperto: 15,3 ton di peso, in sagoma quindi trasportabile senza particolari permessi, slitta con corsa da 12 piedi, motore CAT C7.1 da 168 kW con DPF rispondente alla normativa Tier 4 sulle emissioni, lo SmartROC T35 consente l'esecuzione di fori che vanno dai 64 ai 115 mm di diametro. In particolare per i buchi profondi 11 metri effettuati abitualmente nella cava di Volargne si usano aste T45 da 3660 mm con punta da diametro 89 mm. Il compressore a bordo da 7600 litri al minuto, quindi 127 litri al secondo a 10 bar - continua Rizzieri - rende possibile la cosiddetta fase di spurgo nella percussione, facendo scendere aria nelle aste, che raffredda la punta e porta in superficie i detriti scaricando la parte più grossolana e aspirando le polveri tramite un collettore di 11 m2 di superficie aspirante. Inoltre - conclude - oltre ad essere dotata di estrattore la macchina è dotata anche di un sistema water mist che permette di utilizzare anche acqua nebulizzata, oltre all'aria, in fase di perforazione per stabilizzare il foro".
In più, come sottolinea Groppa: "Epiroc ci ha assistito in ogni fase, organizzando anche un training direttamente onsite per gli operatori di macchine perforatrici, così da farci toccare con mano tutti i vantaggi del cambiamento, sia in termini di tecnica performativa che di tecnologia applicata alla macchina".

 

PROFILO FASSA BORTOLO
Fassa Bortolo è un marchio storico nel mondo dell'edilizia, leader in Italia e tra i più affermati a livello internazionale. Il Gruppo Fassa è attivo sul territorio con 17 stabilimenti e 9 filiali commerciali e conta circa 1400 collaboratori. L'Azienda, in oltre 300 anni di storia, ha saputo crescere ed evolvere, trovando una sua precisa identità fatta di alta qualità, ricerca continua e rispetto per l'ambiente.
Fassa Bortolo rappresenta un punto di riferimento nel settore in modo particolare quando si parla di corretta gestione dell'attività estrattiva. Legambiente l'ha scelta come esempio positivo da imitare, perché, attraverso un'attenta pianificazione e l'uso di tecnologie all'avanguardia opera per rispettare gli equilibri geomorfologici, idrogeologici e paesaggistici, minimizzando l'impatto ambientale sul territorio e consentendo un adeguato recupero dell'area a fine escavazione.
I tecnici di Fassa Bortolo, che gestiscono direttamente le cave di calcare e di gesso da cui vengono estratti i materiali per i prodotti dell'azienda, misurano costantemente polveri e rumori prodotti dalle lavorazioni per controllare la qualità dell'ambiente sia lavorativo che esterno. La coltivazione delle cave Fassa avviene sia a cielo aperto, per piani orizzontali discendenti favorendo l'immediato ripristino del versante scavato, sia con camera di frantumazione sotterranea consentendo la riduzione dei trasporti su gomma.
La selezione di materie prime eccellenti è il punto di partenza fondamentale da cui si sviluppa una vasta gamma di prodotti capaci di offrire un sistema integrato alle imprese edili come agli amanti del fai da te. Dalle malte agli intonaci, alle soluzioni per il restauro e ripristino del calcestruzzo, ai sistemi di isolamento termico, fino alle lastre di cartongesso, agli smalti e alle pitture decorative.