Oltre 18.000 mila presenze registrate, 495 espositori accreditati (+ 15% rispetto al 2023) e 100 mila metri quadrati di superficie espositiva (+25% rispetto all'edizione 2023), sono solo alcuni dei record registrati dalla decima edizione delle Giornate italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, andate in scena dal 25 al 27 settembre nei padiglioni del Piacenza Expo.
La manifestazione si è inserita in un contesto particolarmente dinamico per il mercato europeo del noleggio di attrezzature per il sollevamento, che sta mostrando decisi segnali di ripresa, con interessanti prospettive di crescita. Uno scenario che, più in generale, riguarda anche il contesto economico italiano - protagonista di un nuovo slancio grazie all'attuazione delle misure del PNRR con investimenti in infrastrutture, logistica e digitalizzazione - e che funge da elemento propulsivo per il settore, rendendo ancora più cruciale il confronto tra imprese, istituzioni e operatori specializzati.
Sicurezza, efficienza e sostenibilità hanno rappresentato i filoni principali della kermesse piacentina dedicata agli utilizzatori di gru, piattaforme aeree, sollevatori telescopici, carrelli elevatori, macchine e attrezzature per la movimentazione industriale e portuale, logistica meccanizzata e il trasporto pesante.
Più che un semplice spazio espositivo, il GIS si è affermato, infatti, come una vetrina di riferimento e un vero e proprio laboratorio di idee, grazie ai numerosi convegni che hanno animato la tre giorni offrendo spunti su alcune tematiche "calde" del settore, come: noleggio, infrastrutture, innovazione e sostenibilità. In questo speciale presentiamo alcuni dei protagonisti di questa edizione del GIC e le principali proposte che hanno portato in fiera.
3Bmust: Simulare per imparare
3Bmust ha lanciato il nuovissimo sistema di simulazione per la formazione dei gruisti che operano sulle piattaforme offshore e non solo
Con oltre quindici anni di esperienza nella progettazione di sistemi integrati hardware e software per il settore automotive e del sollevamento, 3Bmust International si è affermata come realtà innovativa e dinamica, capace di coniugare tecnologia avanzata e attenzione alle esigenze reali del mercato. Presente al GIS Expo sin dal 2017, l'azienda continua a consolidare la propria presenza nel settore del sollevamento, puntando a soluzioni che trasformano il modo di lavorare e di formare gli operatori.
Proprio al GIS Expo 2025, 3BMust ha scelto di sorprendere il pubblico con il lancio del suo nuovo simulatore in realtà virtuale.
A introdurlo è stato l'Amministratore Delegato Francesco Rodella, che ha raccontato come l'azienda, abbia scelto di sviluppare una soluzione capace di rivoluzionare la formazione in uno dei settori più complessi e delicati come quello del sollevamento. Tutto ha origine proprio da un'intuizione del CEO durante una missione in Congo, dove 3BMust lavora a diversi progetti offshore con partner locali. "Le difficoltà nell'erogare formazione pratica in quegli ambienti -ha sottolineato Rodella- hanno spinto l'azienda a immaginare un sistema capace di portare l'allievo direttamente all'interno di uno scenario realistico, senza però esporlo ai rischi del contesto reale. Da questo pensiero è iniziata una collaborazione con l'Università Sant'Anna di Pisa, che ha contribuito allo sviluppo della piattaforma VR, creata appositamente per simulare condizioni operative offshore e situazioni di emergenza".
L'idea nasce quindi da un'esigenza concreta: il gruista, soprattutto in contesti offshore, spesso non ha la possibilità di esercitarsi sul campo con continuità, per ragioni logistiche, climatiche e di sicurezza. Da qui l'intuizione di ricreare un'ambientazione reale che, attraverso la realtà virtuale, consente una formazione completa anche a distanza da una piattaforma.
Nello specifico, il simulatore, dotato di visore e di una cabina fisica realizzata con componenti che replicano fedelmente l'allestimento di una gru reale, permette all'operatore di immergersi in un ambiente che riproduce la piattaforma offshore in ogni dettaglio. Sono state implementate anche variazioni climatiche come nebbia, pioggia e vento, oltre a scenari di rischio difficilmente replicabili sul campo, come l'impigliamento del gancio alla nave. L'obiettivo è permettere all'operatore di familiarizzare non solo con i comandi, ma anche con le dinamiche complesse che caratterizzano le manovre in mare aperto.
L'obiettivo, dunque, è duplice: formare l'operatore alle manovre ordinarie e, soprattutto, prepararlo a gestire eventi imprevisti che in un contesto reale possono essere difficili o impossibili da replicare.
Una delle prime applicazioni concrete del progetto sarà proprio in Congo, dove il simulatore verrà utilizzato in un centro di formazione dedicato ai mestieri del futuro. Qui sarà possibile combinare teoria e pratica in un ambiente sicuro e controllato, offrendo alle nuove generazioni di operatori una preparazione altrimenti difficilmente accessibile. Il sistema, spiegano i tecnici 3Bmust, potrà essere poi venduto o noleggiato, in base alle esigenze dei centri di formazione e delle aziende che devono formare nuovi dipendenti in tempi rapidi.
Inoltre, il progetto nasce pensando ai paesi africani, in linea con il Piano Mattei per l'Africa, ma è perfettamente applicabile ovunque.
Grande attenzione è stata posta anche sul valore aggiunto della realtà virtuale, vale a dire un mezzo che permette a ogni allievo di esercitarsi per tutto il tempo necessario, superando il limite tipico della formazione tradizionale, dove spesso una sola gru reale deve essere condivisa da gruppi numerosi. Grazie alla postazione dedicata all'istruttore, inoltre, anche gli altri studenti possono osservare le manovre del compagno, trasformando ogni sessione in un'opportunità collettiva di apprendimento.
Il simulatore è completamente personalizzabile: lo scenario può essere modificato, la gru virtuale può cambiare modello e tecnologia, e il sistema può essere adattato a contesti molto diversi, rendendolo un prodotto realmente su misura. È un approccio che rispecchia l'identità di 3Bmust, un'azienda che ama definirsi "artigiana della tecnologia", abituata a costruire soluzioni uniche in base alle specifiche esigenze dei clienti, dai porti agli impianti agricoli, dai cantieri ferroviari alle piattaforme offshore.
BGLift: Il transporter che cambia le regole
BGLift presenta "Cocco 50", il nuovo Transporter che rivoluziona la movimentazione compatta
BGLift ha stupito il mondo del sollevamento al GIS 2025, svelando in anteprima il Transporter Cocco 50, una macchina che segna un punto di svolta nella storia dell'azienda. Questo nuovo transporter non è solo un'evoluzione tecnologica, ma una vera e propria dichiarazione d'intenti: portare versatilità, precisione e sicurezza in spazi complessi dove la movimentazione compatta fa la differenza.
Conosciuta per le sue gru compatte, a ragno e su camion, BGLift ha sempre unito prestazioni elevate a dimensioni ridotte. Sul palco del GIS, l'azienda ha fatto un passo audace, introducendo una soluzione che ridefinisce il concetto stesso di mobilità e trasporto di carichi in spazi complessi. Il nome "Cocco" non è casuale. Come ha spiegato Roberto Marinoni, responsabile prototipi: "volevamo un mezzo che non fosse solo un trasportatore, ma una piattaforma capace di diventare il cuore di molte applicazioni diverse."
Questa visione progettuale trova un parallelismo naturale proprio nel coccodrillo, l'animale da cui il transporter trae ispirazione. Il coccodrillo è una creatura archetipica che unisce forza, resistenza e capacità di adattarsi a contesti molto diversi tra loro. Si muove con calma, osserva, controlla l'ambiente, per poi agire con precisione solo quando necessario. Ed è esattamente questo il comportamento che BGLift ha trasferito nella sua macchina: una potenza mai fine a sé stessa, ma governata da controllo, equilibrio e capacità di adattarsi alla situazione. Per questo motivo, Cocco 50 è stato concepito come un mezzo capace di affrontare qualsiasi sfida operativa. Proprio come l'animale a cui si ispira, lavora in ambienti molto diversi - dall'interno degli edifici agli esterni più irregolari - e affronta con naturalezza superfici complesse, mantenendo sempre stabilità e sicurezza. La sua agilità negli spazi ristretti e la capacità di operare su terreni impegnativi non sono solo caratteristiche tecniche, ma la traduzione concreta della filosofia alla base del progetto.
Il transporter è radiocomandato e combina un sottocarro cingolato con un pianale mobile in grado di variare in altezza e inclinarsi in modo indipendente: fino a circa 8° trasversalmente e 5° longitudinalmente. Il cinematismo, basato su tre punti di appoggio, semplifica la meccanica e garantisce grande precisione, supportata da sensori di ultima generazione sviluppati internamente da BGLift.
Anche il circuito idraulico è stato progettato con attenzione: permette alla macchina di traslare su qualsiasi pendenza grazie al motore da 105 kW e di alimentare qualsiasi attrezzatura idraulica montata sul pianale. «Volevamo un mezzo che non fosse solo un trasportatore, ma una piattaforma capace di diventare il cuore di molte applicazioni diverse», ha commentato ancora Marinoni.
Innovazione, sicurezza e versatilità
Il progetto ha richiesto un lavoro approfondito su parametri di sicurezza e analisi dei rischi, per garantire che ogni condizione operativa fosse gestita correttamente. «La vera sfida è stata coniugare versatilità e sicurezza», ha spiegato Fabio Di Minico, responsabile ufficio tecnico. «Ogni configurazione comporta masse e condizioni operative differenti, e Cocco 50 è stato progettato per gestirle tutte senza compromessi».
Questa riflessione mostra come la progettazione non si sia limitata a rendere la macchina flessibile, ma abbia richiesto un lavoro di analisi dei rischi estremamente articolato. Rendere un mezzo versatile è relativamente semplice; rendere un mezzo versatile e stabile in ogni configurazione possibile è ciò che fa la differenza. Ed è proprio questa la forza di Cocco 50: garantire performance costanti anche nei contesti più complessi.
La nascita di Cocco 50 è anche il risultato di un dialogo continuo con il mercato: «Abbiamo ascoltato le esigenze reali dei clienti e collaborato con il team tecnico per trasformarle in un progetto concreto», ha raccontato Michele Piantoni, responsabile post-vendita. «È un esempio di visione condivisa tra vendite, post-vendita e ingegneria, che unisce prestazioni e sicurezza senza compromessi».
Anche il CEO Maurizio Piantoni ha sottolineato il valore del lancio: «Il GIS è stato l'occasione ideale per presentare Cocco 50, in un anno già ricco di novità per BGLift, tra cui M100, M400 elettrica e T4000 su autocarro. La nostra priorità resta l'innovazione: offrire soluzioni versatili e tecnologicamente evolute, integrate con le nostre gru compatte, per rendere la movimentazione più efficiente e sicura».
Una nuova frontiera della movimentazione
Con Cocco 50, BGLift conferma il proprio impegno a innovare, creando soluzioni che semplificano il lavoro in contesti sempre più complessi. Il transporter rappresenta un passo avanti nella strategia dell'azienda, che punta a una gamma prodotti completa e integrata per la movimentazione e il sollevamento.
Il debutto al GIS ha segnato solo l'inizio: Cocco 50 è pronto a diventare protagonista di cantieri e progetti in tutto il mondo, offrendo versatilità, prestazioni elevate e sicurezza senza compromessi. Un mezzo che non trasporta solo carichi, ma ridefinisce il modo stesso di pensare la movimentazione compatta.
Bobcat: un'offerta completa
La manifestazione ha rappresentato per Bobcat la giusta vetrina per presentare e valorizzare alcuni dei modelli più emblematici della gamma: il sollevatore telescopico rotativo TR60.220, i telescopici T41.140 SLP e TL35-130SLP della Serie R, e una selezione della sua gamma di carrelli elevatori.
Sollevatore telescopico rotativo TR60.220
Il modello TR60.220 fa parte della recente gamma di telescopici rotativi Stage V dedicati al mercato europeo. La gamma copre altezze di sollevamento dai 18 ai 39 metri con capacità comprese tra 5 e 8 tonnellate, con modelli che spaziano dal TR50.180 al TR80.390.
In particolare il TR60.220 si distingue per le sue prestazioni elevate: può sollevare fino a 6 tonnellate e raggiungere un'altezza massima di 22 metri. La torretta con rotazione continua a 360°, gli stabilizzatori telescopici a forbice e il sistema di livellamento automatico garantiscono stabilità e sicurezza anche negli spazi più complessi. Il motore Deutz Stage V da 136 CV assicura potenza ed efficienza, mentre la trazione integrale e lo sterzo variabile offrono manovrabilità ottimale.
Versatile e affidabile, il TR60.220 rappresenta la soluzione ideale per cantieri edili, applicazioni industriali e movimentazioni che richiedono capacità di carico, alte prestazioni e ampio raggio operativo.
Il mercato dei telescopici rotativi è in costante crescita a livello globale e in Europa, le aree maggiormente interessate dalla crescita sono: Italia, Germania, Francia e Benelux.
Telescopici Serie R: T41.140 SLP e T35.130 SLP
In esposizione al GIS anche due telescopici in rappresentanza della gamma di telescopici Serie R Bobcat: macchine robuste performanti e affidabili, progettate per offrire la massima operatività, comandi precisi e un funzionamento intuitivo in ogni contesto di cantiere.
La gamma dei telescopici Serie R copre altezze di sollevamento da 6 a 18 m e capacità da 2,6 a 4,1 t, suddividendosi in tre famiglie principali: compatti, medi e ad alto sollevamento.
Il T41.140 SLP è pensato per i cantieri che richiedono sollevamento in quota con precisione, stabilità e manovrabilità, senza rinunciare al comfort dell'operatore. Grazie al baricentro basso, al passo lungo, al contrappeso pesante e alla distribuzione ottimale dei pesi, offre potenza, notevole capacità di sollevamento e un eccellente raggio operativo.
Il T35.130 SLP è un sollevatore telescopico estremamente efficiente, in grado di sollevare 3,5 tonnellate a 13 metri di altezza. Le sue prestazioni sono garantite da stabilizzatori compatti, correttore di inclinazione e sistema di posizionamento del braccio, che assicurano stabilità e precisione in ogni condizione di lavoro. Grazie al perfetto equilibrio tra potenza di sollevamento e dimensioni contenute, si rivela un vero e proprio tuttofare in cantiere. La cabina spaziosa e progettata per il comfort offre: accesso facilito, sedile a sospensione pneumatica, ergonomia a 360° (grazie al pannello di controllo centrale), e maggiore visibilità.
Carrelli elevatori Bobcat
La presenza al GIS di alcuni modelli della gamma dei carrelli elevatori Bobcat, riflette l'impegno dell'azienda a diventare un attore leader nel mercato della movimentazione di materiali, replicando la reputazione consolidata a livello internazionale nel segmento delle macchine compatte.
Risultato dell'integrazione delle linee Doosan Industrial Vehicle (DIV) nel portfolio Bobcat nel 2023, l'azienda oggi propone una gamma completa per ogni esigenza di intralogistica con più di 200 carrelli elevatori e soluzioni per il magazzino.
Inoltre, di recente, Bobcat ha lanciato la sua nuova gamma di batterie agli ioni di litio, disponibili in diverse capacità. Con una durata di 2-3 volte superiore rispetto alle batterie al piombo e una ricarica più rapida ed efficiente, la potenza delle batterie agli ioni di litio consente di lavorare senza interruzioni. Sono inoltre garantiti 5 anni o 10.000 ore di utilizzo, assicurando un valore duraturo per qualsiasi applicazione.
Al GIS 2025 Bobcat ha scelto di puntare su due modelli rappresentativi della gamma:
- D40SC-9: fa parte della gamma di carrelli elevatori diesel premium da 4 a 5,5 tonnellate, gamma ad alte prestazioni ed elevata efficienza nei consumi. Progettato per la movimentazione di materiali pesanti in ambienti impegnativi, come cantieri, acciaierie e grandi magazzini, combina potenza, efficienza e comfort per l'operatore. Ha una capacità di sollevamento di 4.000 kg, motore diesel Bobcat 3,4 L Stage V, trasmissione power shift a 2 marce e altezza di sollevamento fino a 7,82 m. Offre comodità per l'operatore con cabina ergonomica, freno elettrico, luci LED e porta USB, prestazioni efficienti grazie a modalità Eco/Standard/High e controllo idraulico preciso, nonché manutenzione semplificata con freni a bagno d'olio e intervalli di servizio prolungati. È infine compatibile con biocarburante HVO per un impatto ambientale ridotto.
- B25X-7: fa parte dei carrelli elevatori elettrici Bobcat Serie 7Plus caratterizzata dalla struttura robusta per assicurare la massima affidabilità e disponibilità operativa grazie al controller c.a. a componenti resistenti a polvere e acqua e a un coperchio aggiuntivo per Il motore di trazione. Dotato di motori a doppia trazione, servosterzo e frenata rigenerativa, assicura prestazioni ottimizzate, affidabilità e comfort grazie a raffreddamento migliorato, resistenza all'acqua e basso livello di rumorosità.
igus: "L'innovazione è il nostro motore"
In occasione della kermesse piacentina, igus Italia, filiale italiana di igus SE & Co. KG specializzata in motion plastics, ha presentato la propria offerta dedicata a costruttori, integratori e utilizzatori di impianti che operano in ambienti difficili e richiedono componenti pronti all'uso, affidabili, resistenti e capaci di ridurre i costi di gestione e i fermi macchina
Impresa a conduzione familiare con sede a Colonia, in Germania, da oltre 60 anni igus è specializzata in motion plastics ovvero nello sviluppo e produzione di componenti in materiale plastico ad alte prestazioni per applicazioni in movimento, progettati per funzionare senza lubrificazione anche sotto carichi elevati o in condizioni ambientali particolarmente gravose.
Grazie ai lubrificanti solidi integrati nei materiali, i prodotti igus riducono l'attrito e garantiscono un'elevata durata operativa, evitando il rilascio di sostanze inquinanti. Un vantaggio che si traduce non solo in un minor impatto ambientale, ma anche in una sensibile riduzione dei costi operativi.
La produzione di tutti i componenti in tecnopolimero avviene in Germania, mentre la distribuzione è affidata alle numerose filiali presenti in 37 Paesi.
Parliamo quindi di un vasto catalogo composto da 245.000 articoli disponibili a magazzino, la cui durata d'esercizio può essere calcolata online al momento dell'acquisto. Inoltre, l'azienda gestisce i più grandi laboratori di test del settore per poter offrire soluzioni e prodotti innovativi e una maggiore sicurezza per gli utenti.
"Una parte fondamentale del nostro lavoro consiste nel fornire al cliente una consulenza tecnica qualificata, così da individuare il prodotto più adatto all'applicazione richiesta. Grazie ai nostri strumenti di calcolo siamo, inoltre, in grado di stimare la vita utile dei componenti inserendo pochi dati tecnici. Disponiamo di oltre 5.500 metri quadrati di laboratori di test, con banchi anche all'esterno per simulare le reali condizioni operative: questo ci permette di offrire dati affidabili e verificati", ha aggiunto Massimiliano Sangregorio, Special Project Manager di igus Italia.
Per il settore heavy-duty, igus propone soluzioni che si distinguono per elevata capacità di carico, resistenza a sporco e vibrazioni e lunga durata d'esercizio: catene portacavi ibride per piattaforme aeree e macchine edili e catene modulari per il settore portuale, logistico e della movimentazione pesante, cuscinetti a strisciamento per sollevatori e cuscinetti per macchine agricole e da cantiere. Vediamo nel dettaglio alcuni dei componenti presenti presso lo stand igus italia a Piacenza Expo.
La catena portacavi ibrida YE per piattaforme aeree e macchine edili
La catena portacavi ibrida YE rappresenta la soluzione ottimale per le applicazioni autoportanti, tipiche delle piattaforme aeree e delle macchine edili. Il sistema combina la leggerezza della plastica ad alte prestazioni con la resistenza dell'acciaio, offrendo una struttura compatta e robusta, in grado di resistere a urti e vibrazioni, senza l'impiego di viti o bulloni soggetti ad allentamenti. Caratteristiche che la rendono particolarmente indicata per applicazioni heavy-duty, dove sono richieste elevate capacità di carico e peso ridotto.
La catena portacavi modulare E4Q per applicazioni nei settori portuale, logistico e della movimentazione pesante
Progettata per corse lunghe ed autoportanti, la catena portacavi E4Q assicura la massima durata d'esercizio anche in condizioni gravose. Il suo particolare design riduce del 40% i tempi di montaggio, mentre il peso contenuto e l'ampia gamma di accessori assicurano un'eccezionale versatilità per applicazioni con carichi elevati e in ambienti esposti a polvere, olio e sollecitazioni continue come quelle nei settori portuale, logistico e della movimentazione pesante.
I cuscinetti a strisciamento igutex per sollevatori
Tra le novità in mostra a GIS, la gamma di cuscinetti a strisciamento igutex, tra cui il nuovo TX3, che offre una durata di esercizio ancora maggiore, soprattutto in presenza di applicazioni dinamiche estreme, dove possono verificarsi condizioni di carichi impulsivi come, ad esempio, nei punti di snodo per sollevatori anteriori e posteriori. I filamenti impiegati nella serie igutex sono estremamente resistenti e la struttura ottenuta dalla tecnologia ad avvolgimento garantisce la massima resilienza. Un robusto strato in fibra di vetro funge da guscio esterno, mentre uno strato interno, ottimizzato dal punto di vista tribologico, riduce l'attrito sull'albero e offre una superficie di scorrimento ottimizzata, ideale anche su alberi non rettificati o non induriti.
Il cuscinetto heavy-duty in due componenti iglidur Q3E per alti carichi ed applicazioni gravose
Iglidur Q3E è il primo cuscinetto heavy-duty bi componente stampato a iniezione. Nato dalla combinazione di nucleo tribologicamente ottimizzato e un polimero fortemente rinforzato con l'obiettivo di ottenere un cuscinetto ad elevata resistenza meccanica, Q3E è pensato per applicazioni gravose. Funziona completamente a secco, con lubrificanti solidi incorporati che vengono rilasciati gradualmente nel tempo, riducendo i costi di manutenzione e prevenendo l'usura precoce degli alberi.
La presenza di igus Italia alla decima edizione del GIS Expo ha confermato ancora una volta il ruolo dell'azienda come punto di riferimento nel settore dei motion plastics per applicazioni heavy-duty. Grazie a soluzioni progettate per durabilità, resistenza e riduzione dei costi operativi, igus continua a rispondere alle esigenze di costruttori e utilizzatori che operano in condizioni estreme. Le tecnologie presentate - dalle catene portacavi ibride e modulari ai cuscinetti di nuova generazione fino ai sistemi e-loop® - dimostrano come l'innovazione, supportata da un'intensa attività di ricerca e test, rimanga il motore che guida l'azienda verso prodotti sempre più affidabili, sostenibili e pronti all'uso. In un mercato in evoluzione, igus conferma così la propria capacità di anticipare le sfide offrendo soluzioni che aumentano l'efficienza, migliorano la sicurezza e riducono i tempi di fermo, contribuendo concretamente alla crescita dell'intero comparto.
JLG e Hinowa: la sinergia vincente
JLG, leader mondiale nella produzione di piattaforme aeree e soluzioni per il lavoro in quota, ha confermato la propria presenza in fiera con un'ampia gamma di prodotti e soluzioni innovative
Per l'edizione 2025, JLG ha scelto di accogliere i visitatori insieme a Hinowa in un'unica area espositiva. Lo spazio racchiuso tra i rispettivi motorhome ha ricreato un'oasi condivisa che ha rappresentato concretamente la strategia di integrazione avviata dopo l'ingresso di Hinowa - azienda veronese leader nelle piattaforme cingolate - nel gruppo JLG nel 2023.
JLG, inoltre, ha presentato in fiera anche le altre società acquisite negli ultimi anni: AUSA (2024), specializzata nei dumper e nei carrelli fuoristrada compatti, e Power Towers, entrata nel gruppo già dieci anni fa e punto di riferimento nelle piattaforme a spinta manuale e a basse quote.
La presenza congiunta delle quattro realtà ha testimoniato la crescente sinergia industriale e commerciale del gruppo, che ha permesso di massimizzare le competenze e ampliare l'offerta di soluzioni complementari a beneficio dei clienti.
Un segnale tangibile di questa integrazione è stato il rafforzamento del polo produttivo di Nogara (VR), oggi vero centro di comando JLG in Italia. Qui, oltre alla produzione delle piattaforme cingolate Hinowa, sono stati realizzati anche alcuni modelli selezionati di piattaforme a braccio diesel ed elettriche JLG: una scelta strategica che ha consentito di ottimizzare la logistica, ridurre i tempi di consegna, abbattere i costi di trasporto e contribuire a una supply chain più sostenibile, corta e controllabile.
JLG ha puntato i riflettori sulla nuova EC450AJ Compact, protagonista dello stand, piattaforma a braccio articolato completamente elettrica e compatta, prodotta proprio a Nogara. Questo modello ha rappresentato un passo decisivo verso una mobilità più responsabile nel sollevamento, coniugando prestazioni elevate, dimensioni ridotte e zero emissioni locali.
Con una larghezza di soli 2 metri e zero tail swing, l'EC450AJ Compact è ideale per cantieri congestionati, offrendo manovrabilità eccellente e facilità di trasporto su un pianale standard. Leggera e versatile, supporta fino a 250 kg e offre tre ingressi rimovibili per interventi rapidi senza smontare la colonna di controllo.
Alimentata da batterie agli ioni di litio-fosfato (LFP) da 10 kWh (espandibili a 20 kWh), garantisce zero emissioni locali, basso rumore e costi operativi ridotti, con ricarica rapida anche a basse temperature. La trazione elettrica AC 4WD, l'assale oscillante, la sterzatura a due ruote e gli pneumatici multidirezionali antiforatura le permettono di affrontare terreni difficili e pendenze fino al 45%. La torretta ruota di 355° permettendo ampia versatilità operativa.
Comandi ergonomici e intuitivi, uniti ai sistemi di protezione dell'operatore e del pannello di controllo come il pannello Skyline e la telematica ClearSky SmartFleetTM, completano la piattaforma, rendendola ideale per cantieri complessi e operazioni efficienti. Proprio in quest'ottica, JLG ha recentemente introdotto nuove funzionalità nella piattaforma ClearSky Smart FleetTM IoT: Digital Analyzer Reader e Reti Automatiche di Cantiere, ridefinendo il monitoraggio, la gestione e la manutenzione delle flotte.
Con Analyzer Reader i tecnici possono accedere wireless ai dati delle macchine, eseguire diagnostica, regolare parametri e ricodificare direttamente dai dispositivi mobili, senza analizzatori portatili con cavi. Le Reti Automatiche di Cantiere, sfruttano la tecnologia Bluetooth mesh, per integrare automaticamente le macchine, consentire il monitoraggio in tempo reale, inviare avvisi di prossimità, garantendo connettività affidabile anche in assenza di GPS.
Inoltre, presso lo stand era presente una vasta gamma di soluzioni pensate per rispondere alle diverse esigenze dei professionisti del sollevamento, tra cui: la piattaforma telescopica diesel 860SJ, il sollevatore manuale Ecolift 2.2, il pantografo elettrico ES4046, la piattaforma cingolata X17JP e le torri faro 45-PLT e 95-PLT-M.
Infine, a fianco di JLG, nello spazio condiviso, Hinowa ha portato in fiera alcune tra le sue soluzioni più rappresentative. La nuova Lightlift 40.18 ha attirato particolare interesse grazie ai suoi 40 metri di altezza e ai 300 kg di portata, mentre la Lightlift 20.10 MK3 ha mostrato l'evoluzione tecnologica di un modello storico, ora ancora più efficiente. Completavano la proposta il transpallet elettrico cingolato TPX1800E, capace di movimentare fino a 1,8 tonnellate anche su terreni difficili, e il minidumper HS701, una soluzione compatta e versatile
Con questa esposizione, JLG si è presentata al GIS 2025 come un gruppo integrato, testimoniando la propria strategia di collaborazione e valorizzando al tempo stesso le peculiarità che distinguono i prodotti di ciascun marchio.
SAIM Industrial: energia che evolve
SAIM Industrial si è presentata al GIS 2025 con due soluzioni che segnano un passo importante nel percorso verso la transizione energetica delle macchine off-highway e per il sollevamento: il suo primo motore ibrido integrato e un nuovo Range Extender dedicato alle applicazioni full electric. Due tecnologie diverse ma complementari
SAIM Industrial, Business Unit dell'omonima azienda, è specializzata nella vendita e configurazione di motori per diversi settori e riveste il ruolo di distributore esclusivo per l'Italia dei motori Kubota. Proprio grazie a questa esperienza pluriennale nella progettazione e integrazione di motori, l'azienda è riuscita a sviluppare una soluzione innovativa per le macchine compatte: il nuovo motore ibrido, che rappresenta una vera novità nel settore. Si tratta di un sistema di tipo P2, un'impostazione che nel mondo automotive identifica i moderni plug-in hybrid e che permette di affiancare un motore elettrico a un motore endotermico lavorando in sinergia, in autonomia o in alternanza completa. Nel caso di SAIM Industrial, l'architettura abbina il motore diesel Kubota D1105-K da 18,5 kW, a un motore elettrico sviluppato internamente dall'azienda da 12,8 kW. Il risultato è una soluzione estremamente versatile, capace di funzionare in modalità solo diesel, solo elettrica, ibrida o in rigenerazione, oltre a una modalità completamente automatica in cui la centralina gestisce in autonomia il comportamento della macchina in base al carico, allo stato della batteria o alla richiesta improvvisa di potenza.
La prima azienda ad adottare questa tecnologia è un importante costruttore di piattaforme aeree, che dopo il successo delle prove di simulazione in laboratorio ha avviato i test prestazionali e di durata direttamente sul campo. Per questa tipologia di macchine, l'ibrido offre un vantaggio immediato: permette di operare in zone dove le emissioni sono regolamentate, come capannoni e centri urbani, senza la necessità di investire in costose versioni full electric. Al tempo stesso, grazie alle potenze in gioco, il motore diesel non richiede sistemi di trattamento dei gas di scarico DOC+DPF, riducendo ingombri, complicazioni e la necessità di rigenerare periodicamente il DPF. Un altro aspetto che colpisce del nuovo sistema ibrido è la sua semplicità di integrazione. L'intero gruppo viene fornito già cablato, completo di centraline, pompe oleodinamiche e software dedicato, pronto per dialogare via CAN-Bus praticamente con qualsiasi macchina. L'installazione si riduce a collegare pochi segnali e selezionare la modalità di funzionamento. È un approccio plug and play reale, pensato per facilitare il lavoro dei costruttori e rispondere a esigenze operative concrete. Non a caso, SAIM Industrial conferma di avere già avviato trattative con altri OEM sia nel mondo agricolo sia nel construction.
Accanto all'ibrido, l'azienda presenta al GIS anche il nuovo Range Extender, una soluzione pensata per affrontare un'altra delle grandi criticità della transizione elettrica: il limite di autonomia delle macchine full electric. Il sistema nasce per supportare i costruttori che hanno già sviluppato modelli completamente elettrici ma devono fare i conti con l'assenza di colonnine, con tempi di ricarica non compatibili con i ritmi di lavoro o con la necessità di montare pacchi batterie sempre più grandi, costosi e pesanti.
Il Range Extender di SAIM Industrial abbina il motore endotermico Kubota Z482, un bicilindrico affidabile e collaudato da 9,9 kW, a un generatore da 4 kW calibrato per ricaricare batterie a 48 V gestendo l'intero profilo di ricarica, dalla fase ad alta corrente fino al bilanciamento finale delle celle. Anche in questo caso il sistema è progettato per arrivare agli OEM come un prodotto completo: radiatore, filtro aria, silenziatore di scarico, controller e centralina dedicata sono già integrati, così come l'interfaccia CAN-Bus che permette alla macchina di dialogare con i pacchi batterie di ultima generazione. L'unico elemento esterno è il serbatoio del gasolio, che l'OEM può dimensionare a piacimento in base all'autonomia desiderata.
La compattezza è uno dei punti di forza del Range Extender. Il sistema può essere installato senza modifiche al layout del vano motore e si presta perfettamente all'utilizzo su macchine elettriche di medie dimensioni. Inoltre, il motore diesel lavora sempre al suo punto di massima efficienza, perché non deve seguire i picchi di lavoro della macchina. Questo si traduce in consumi ridotti e in un vantaggio tecnico evidente rispetto a un tradizionale motore endotermico utilizzato come trazione diretta. Anche la manutenzione risulta minima, grazie alla macchina elettrica priva di cuscinetti e dunque di parti soggette a usura.
Dalle parole dei tecnici di SAIM Industrial emerge una visione lucida della transizione in atto. L'azienda non tratta l'elettrificazione come una forzatura, ma come un percorso che richiede soluzioni intermedie, ibride, concrete. L'ibrido permette di ridurre costi, pesi e ingombri dei pacchi batterie e allo stesso tempo garantisce operatività in contesti dove le emissioni sono regolamentate. Il Range Extender risolve l'ansia da autonomia delle macchine full electric senza stravolgerne il progetto.
Entrambe le tecnologie nascono da esigenze concrete raccolte sul campo e trasformate in applicazioni ingegneristiche reali, con una filosofia chiara: offrire agli OEM strumenti che li accompagnino verso il futuro dell'energia.