Una prassi per i tecnici del calcestruzzo e delle malte

Aspetti procedurali, figure professionali e impatti sul cantiere della UNI/PdR 153:2023

L'ultimo giorno di novembre 2023 è stata pubblicata la UNI/PdR 153:2023 "Profili professionali del personale tecnico per la scelta e l'applicazione dei prodotti e sistemi destinati alla riparazione, il rinforzo, la protezione e la manutenzione delle strutture in calcestruzzo armato normale e precompresso - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità".
Un lungo titolo necessario a comprendere l'ampio campo di intervento per le professionalità che, da oggi in poi, avranno la possibilità di certificare le proprie competenze.
La prassi di riferimento, da cui l'acronimo "PdR", è stata elaborata, redatta e condivisa su un tavolo tecnico organizzato e coordinato dall'Ente Italiano di Normazione (UNI) al quale sono stati chiamati a partecipare i maggiori produttori di materiali per l'edilizia, un cospicuo numero di esperti tecnici fra i quali funzionari pubblici, liberi professionisti ed accademici, senza dimenticare i rappresentanti dell'UNI e di Accredia, ente di accreditamento italiano.

L'Associazione scientifico-culturale MASTER (Materials and Structures, Testing and Research), ha avuto il ruolo da protagonista avendo colto la necessità e l'esigenza del mercato italiano di avere a disposizione tecnici adeguatamente formati, con la visione di creare un percorso specifico sia nel campo del calcestruzzo che in quello dei prodotti cosiddetti "premiscelati".
Prima di addentrarci nel dettaglio ricordiamo che una prassi di riferimento, è un documento, emanato dall'UNI, che sopperisce all'assenza di norme, introducendo prescrizioni tecniche o modelli applicativi, per un settore specifico.

La necessità di una prassi è un'esigenza che arriva direttamente dall'ascolto del mercato, il quale ravvisa la necessità di una documentazione per regolamentare, seppure a titolo volontario, nuovi temi che in quel momento non sono ancora regolamentati dalla normazione tecnica. In quest'ambito il ruolo dell'UNI è quello di fare da garante coordinando la nascita e l'applicazione di una prassi di riferimento. Lo scopo ultimo è il miglioramento del settore al punto tale che, laddove s'incontrasse particolare interesse, e quindi una diffusa applicazione della prassi da parte del mercato stesso, questa può divenire norma cogente uscendo dall'ambito volontario ed entrando in quello dell'obbligatorietà. Cosa che potrebbe accadere in questo caso.
Definito l'aspetto procedurale, individuiamo quali figure professionali possano oggi conseguire, con un percorso formativo volontario, la certificazione e come la UNI/PdR 153:2023 suddivida i profili in tre nuove figure professionali che si descriveranno in ordine crescente di competenze.
Lo scopo è quello di fare ordine nel settore, assegnando ed incasellando ruoli e competenze specifiche a dimostrazione del fine pratico che si è voluto dare in ambito operativo di cantiere, e in quello "tecnico commerciale" strettamente correlato al precedente.

Per evitare interpretazioni e fraintendimenti, mansioni e ruoli delle tre figure vengono descritte con molta precisione.
• Il Capo Squadra (CS) è il "soggetto che opera su incarico dell'impresa appaltatrice e che, sulla base delle proprie conoscenze ed abilità e dei propri livelli di autonomia e responsabilità, coordina il confezionamento e l'applicazione dei prodotti e sistemi, il prelievo di campioni e/o il confezionamento e la tracciabilità dei provini per il controllo delle proprietà richieste e delle caratteristiche addizionali (se presenti), sulla base delle indicazioni ricevute dall'Assistente di Cantiere (AC) o dal Tecnico Specialista".
• L'Assistente di Cantiere (AC) opera su incarico dell'impresa appaltatrice e/o della Direzione Lavori oppure del progettista o del collaudatore o da una società d'ingegneria e/o del laboratorio prove e "che sulla base delle proprie conoscenze e abilità e dei proprio livelli di autonomia e responsabilità sovrintende al confezionamento/preparazione dei prodotti e sistemi, all'applicazione degli stessi ed al prelievo di campioni e/o al confezionamento e alla tracciabilità dei provini per il controllo delle proprietà richieste e delle caratteristiche addizionali (se presenti), sulla base delle indicazioni ricevute dal tecnico specialista (TS) - allorquando questa figura opera su incarico della direzione lavori - o direttamente dalla direzione lavori nel rispetto del progetto d'intervento e delle normative vigenti".
• Il Tecnico Specialista (TS) opera su incarico dell'impresa che esegue le opere, o di una società d'ingegneria, del progettista, della direzione lavori, del collaudatore e/o della stazione appaltante, del laboratorio prove limitatamente al prelievo di campioni e/o al confezionamento dei provini per il controllo delle proprietà richieste e di eventuali caratteristiche addizionali. Egli "sulla base delle proprie conoscenze ed abilità, dei propri livelli di autonomia, fornisce indicazioni sull'uso e sull'applicazione dei sistemi/prodotti pronti all'uso, premiscelati, predosati e calcestruzzi a prestazione garantita e a composizione richiesta, nel rispetto delle specifiche di progetto e della normativa vigente".

Definiti compiti e acronimi, si è fatto un ulteriore passo in avanti creando un Syllabus, cioè un dizionario tecnico che elenca le terminologie dei prodotti e la descrizione dei macchinari per la loro applicazione, nonchè le procedure dei principali processi produttivi.
Per ultimo l'iter formativo. Un vero e proprio piano di studi, che prevede la frequentazione di un corso articolato in una parte generale, comune a tutte le tre figure, di sedici ore fruibili anche con didattica a distanza (DAD).

Questa parte si completa con lezioni in presenza che per le figure del Capo Squadra (CS) e l'Assistente di Cantiere (AC) è di altre otto ore, compresa la parte di "laboratorio", mentre per il Tecnico Specialista (TS) di ulteriori sessanta ore.
Il piano di studi illustra gli argomenti del corso sia nella parte generale che in quella pratica relativa a ciascuna delle figure professionali codificate, definendo anche il livello minimo d'istruzione scolastica necessaria per l'accesso ai corsi.

Per il ruolo di Capo Squadra (CS) è richiesta almeno la licenza media, mentre per l'Assistente di Cantiere (AC) e Tecnico Specialista (TS) è necessario un diploma in materie tecnico-scientifiche (perito edile, perito industriale, geometra, liceo scientifico tecnologico, ecc...).
È stata prevista anche una valutazione del livello di esperienza acquisita sul campo che il candidato dovrà fornire all'atto dell'iscrizione che per quanto riguarda il Capo Squadra (CS) e l'Assistente di Cantiere (AC) sarà di tre anni, mentre per il Tecnico Specialista di cinque anni.

Il corso si completerà con un esame finale di verifica che comprenderà anche una parte pratica.
Le qualifiche acquisite sono scalabili: è cioè possibile partire dalla qualifica più bassa per arrivare a quelle successive di più alto livello.
Ma come impatterà la prassi sulle attività che gravitano intorno al cantiere, luogo nel quale operativamente i progetti divengono strutture?
Gli ambiti da prendere in considerazione sono due.

Da un lato quello riguardante i fornitori di materiali premiscelati confezionati (malte, betoncini, grout, ecc...) quindi le rivendite edili, le società di fornitura di tali materiali, i tecnici commerciali di grossi gruppi e/o produttori. Nell'altro sono compresi i produttori di calcestruzzo.
Nel primo ambito stanno tutti i tecnici commerciali dei produttori di premiscelati, che nella quotidianità sono veri e propri consulenti tecnici ed addetti all'assistenza post-vendita presso il cantiere del cliente e che, nelle fasi iniziali della fornitura, magari supervisionano l'applicazione in cantiere. Sullo stesso livello troviamo l'addetto al banco delle piccole e medie rivendite edili che ricopre in tutto e per tutto lo stesso ruolo, ma in dimensione più contenuta.

Ci sono poi i geometri, gli ingegneri e/o i periti che sono responsabili delle imprese di costruzione che spesso scelgono il prodotto necessario alla riparazione di porzioni strutturali in calcestruzzo armato.
Nel mondo delle centrali di betonaggio, o della prefabbricazione, è compreso il personale che opera all'interno della centrale o dello stabilimento.
Infatti, è parere di chi scrive, che la prima figura coinvolta sia l'Addetto al Carico il quale grazie ad un software richiama la ricetta ordinata in cantiere ed avvia il carico automatizzato, sovrintendendo al suo corretto completamento e intervenendo per eventuali correzioni.

A questo, sempre nella centrale di betonaggio, fa seguito l'incaricato al confezionamento dei provini sia per quanto riguarda il controllo di produzione in stabilimento che per il prelievo presso il cantiere del cliente.
Da ultimo il tecnologo della centrale il quale, forse, è gravato anche da un obbligo morale al conseguimento della certificazione.
Detto questo molti si chiederanno che senso abbia conseguire volontariamente una certificazione delle figure sopra descritte adeguatamente formate e specializzate, nell'applicazione delle norme UNI EN 1504, UNI EN 206, UNI 11104 ed UNI 13670, che richiede un investimento quantomeno di tempo.

Ai produttori di calcestruzzo, tornano alla mente le certificazioni degli anni passati quando, nel desiderio di regolamentare ed elevare le competenze generali furono introdotte la certificazione di qualità ISO 9001 (VISION 2000) e, pochi anni dopo in rapida successione, il Factory Production Control (FPC).
Le promesse degli organismi superiori e l'aspettativa degli operatori, erano quelle di ottenere un mercato selezionato, all'interno del quale i "disorganizzati" avessero vita così dura da rientrare nei ranghi e conseguentemente, speranza sempre vana, di aumentare prezzi di vendita e marginalità. Inutile precisare che tali speranze siano andate deluse, e chi si è illuso che bastasse qualche normativa per far evolvere il settore ha colpito un palo clamoroso.

La realtà è che l'evoluzione di un settore avviene solo quando questo desiderio viene realizzato dagli attori di quel settore. Una norma calata dall'alto è uno strumento non una soluzione, se non viene fatta propria e applicata indipendentemente dal comportamento dei competitors.
Una visione sul lungo periodo, pure basata sulle delusioni passate, non può che accorgersi di una tendenza generale inesorabile step-by-step che, oggi, sta portando ad una specializzazione soprattutto delle figure con minor professionalità riconosciuta.

Guardando ai mercati stranieri, in Svizzera per esempio, il tecnologo del calcestruzzo che la PdR definisce "Tecnico Specializzato" (TS), ha obbligo di certificazione con un corso la cui durata è di circa nove mesi, un costo di quasi due cifre di migliaia e una verifica finale così severa da rendere quasi certa una bocciatura senza adeguata preparazione, che obbligherà a ripetere daccapo l'intero iter, compreso il pagamento del corso. L'effetto finale sul mercato è quello di un insieme di professionisti altamente specializzati, con un bagaglio tecnico medio davvero molto elevato.

Tornando a casa nostra certificarsi oggi, in regime volontario, significa prendersi un cospicuo vantaggio rispetto ai propri competitors soprattutto perché è verosimile che molte stazioni appaltanti inseriranno nel breve periodo, come caratteristica premiante negli appalti e nelle gare di progettazione, il possesso della certificazione da parte del personale dell'impresa e/o dello studio professionale coinvolto.
Inoltre, una certificazione del genere, già coerente con il Quadro Europeo delle Qualifiche, aumenta esponenzialmente la credibilità agli occhi degli altri stakeholders portando distinzione per un'azienda, uno studio o un'impresa nel settore strategico altamente competitivo delle costruzioni, all'interno del quale, gli standard di qualità si stanno innalzando continuamente.
Tale approccio volontario, specialmente nel primo periodo, può aprire le porte a nuove opportunità professionali e garantire allo stesso tempo un aggiornamento costante al passo con le normative, con i cicli produttivi più moderni ed in linea con il progresso tecnologico e prestazionale dei materiali impiegati fornendo infine, al Committente, le giuste garanzie sull'operato.

A cascata tale richiesta diverrebbe conditio sine qua non per ottenere la fornitura del calcestruzzo o di elementi prefabbricati.
Scegliere oggi di avvantaggiarsi con una visione a medio termine, permette di fruire delle agevolazioni iniziali di tipo pratico che validano l'esperienza maturata sul campo, che si traduce in una riduzione notevole del monte ore sulle lezioni da seguire.
Guardando la situazione del mercato italiano, non solo in edilizia ma anche in altri settori, è palese la presenza di una direzione comune e di un progetto volto a qualificare tutte gli attori della filiera delle costruzioni, per cui offrirsi volontari, oggi, può significare essere i primi di domani.