La prima HUB d’Italia a Pisa

Riqualificazione dell'ex "Area Rialzo" rfi della Stazione Ferroviaria di Pisa


La proposta progettuale seguente è caratterizzata dall'ampliamento della Stazione Ferroviaria di Pisa da realizzarsi tramite la riqualificazione dell'area situata nel quartiere di San Giusto limitrofa al fascio dei binari della stazione stessa. Area questa (circa 2 ettari) che attualmente versa in uno stato di totale degrado, una volta destinata alle officine FS per specifiche operazioni di manutenzione dei veicoli ferroviari.
Il progetto ha lo scopo di fornire una risposta innovativa alle problematiche inerenti l'integrazione delle varie tipologie di trasporto, una risposta concreta capace di riunire sotto un unico filo conduttore comune le diverse tipologie di trasporto dando vita ad una soluzione unica nel panorama italiano ed europeo.
Le infrastrutture integrate, la mobilità integrata, la logistica e servizi integrati, determineranno la continuità dei flussi che sarà l'asse portante di tutto l'intervento che stiamo per descrivere.
Riuscire a collegare in modo armonico tutta una serie di poli (aeroporto, Pisa Mover, stazione ferroviaria, Terminal bus) sotto un unico grande polo (HUB) di convogliamento-smistamento delle migliaia di persone che ogni giorno usufruiscono della stazione, è la finalità dell'intervento, una soluzione all'avanguardia, che proietterà Pisa nell'elité delle città caratterizzate dalla logistica integrata dei trasporti.
Le motivazioni che determinano questo tipo di intervento sono molteplici, da ricondurre sia a problemi strutturali che a problemi di carattere logistico, ma per capire bene di quale intervento necessita la città è necessario riuscire ad interpretare al meglio il contesto in cui ci stiamo muovendo.
Pisa è un importante snodo logistico capace di connettere più direzioni e più mezzi di trasporto caratterizzati dalla vicinanza dei loro terminal (aeroportuale, ferroviario, autobus); caratteristica questa che la rende quasi unica nel panorama delle città europee.
La stazione ferroviaria di Pisa C.le è punto di riferimento della direttrice nord - sud Genova-Roma, la cosiddetta "litoranea" su cui circolano già da tempo i Freccia Bianca, è anche però collegata direttamente a Firenze lungo l'asse est - ovest, queste due tratte di primissimo ordine risultano inferiori solo alla dorsale Milano-Napoli; mentre il collegamento con l'aeroporto, è rappresentato dal Pisa Mover che giunge al primo piano dell'edificio aeroportuale.
La nuova sede del Terminal Bus collocato nel "polo sesta porta" amministrato attualmente dal CTT Nord, azienda di trasporto pubblico Toscano capace di gestire un territorio esteso tra le province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara, capace di garantire lo spostamento di migliaia di studenti e lavoratori, completa il panorama dei terminal presenti, limitrofi alla stazione.
Per quanto riguarda il percorso stradale, l'ingresso più vicino alla strada a scorrimento veloce S.G.C. FI-PI-LI risulta essere adiacente al parcheggio dell'aeroporto e quindi ad un chilometro dall'area oggetto di intervento; la S.G.C. stessa termina il suo percorso poi con l'ingresso nell'autostrada A12 dalla quale è possibile andare in direzione sud verso Rosignano ed in direzione nord verso Genova.
Ma che cosa accadrà nel prossimo futuro? Nei prossimi anni la nostra città sarà caratterizzata da diverse opere di primissimo ordine, come il probabile collegamento alta velocità tra Genova e Roma, l'ampliamento in alcuni tratti della tratta Pisa-Firenze (il che rafforza Pisa come snodo infrastrutturale di prim'ordine), la realizzazione della cittadella congressuale (primo polo toscano da 4000 posti) che sorgerà ai margini del percorso del Pisa mover; a queste infrastrutture che arriveranno va poi aggiunto il nuovo collegamento Pisa Mover fra la stazione ferroviaria e l'aeroporto, già in funzione dalla primavera scorsa.
La possibilità di essere attraversati da treni dell'alta velocità (Freccia Rossa) oltre che dai treni del trasporto regionale, consentirebbe poi a Pisa di entrare a far parte di tutte quelle città caratterizzate dal turismo di prima fascia (Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli), con ripercussioni non indifferenti sulle presenze turistiche che fa Pisa (in data odierna circa due milioni).
Vanno poi aggiunte alcune considerazioni inerenti il nostro scalo aeroportuale che conta quasi 5 milioni nel 2016 ed in continuo aumento. Il "Galilei" potrebbe essere oggetto d'interesse di alcune grandi compagnie aeroportuali che hanno grossi quantitativi di ordini di aeromobili in consegna nei prossimi anni e che probabilmente cercano scali in Italia, con evidenti ripercussioni sui numeri statistici suddetti.
Se poi a queste considerazioni, si aggiungesse il contributo della cittadella congressuale, che riuscirebbe a colmare buona parte di quel gap di presenze fra estate ed inverno (il turismo congressuale ben si coniuga con il turistico-balneare estivo) si chiuderebbe un trend di presenze annuale con ripercussioni notevoli sia sulle presenze che sui fatturati.
Tutti i ragionamenti suddetti hanno modo di esistere se alla base c'è la possibilità di gestire dei grandi flussi di persone, che dovranno essere convogliate-smistate per altre destinazioni, un luogo dove accogliere le necessità delle migliaia di utenze che caratterizzeranno i nuovi e continui flussi all'interno della nostra stazione. Si profila così la possibilità di realizzare una grande opera di integrazione modale dei trasporti una HUB a 3 livelli, (internazionale, nazionale, locale) capace di gestire tutte queste problematiche che proietterebbe la città nella lista delle città italiane di prima fascia.
La stazione di Pisa Centrale serve essenzialmente il trasporto regionale, produce numeri ragguardevoli (15 milioni di utenti l'anno), numeri di tutto rispetto che la collocano ai primi posti delle classifiche nazionali, soffre però di diverse criticità strutturali che possono essere riassunte essenzialmente nella disposizione delle funzioni che caratterizzano l'atrio di ingresso, nel quale sono mescolate attività di diversa destinazione. Il sovrapporsi dei flussi (in molti momenti della giornata) dovuta alla molteplicità delle funzioni a cui l'atrio deve assolvere sottolineano le carenze strutturali della stazione stessa.
I flussi in uscita provenienti dal sottopassaggio e quelli in entrata provenienti da piazza della stazione, invadono le zone di sosta provvisoria destinate ai clienti delle attività presenti e alla biglietteria, dando luogo ad un moto caotico, in cui districarsi è veramente impegnativo.
Vediamo allora in che cosa consiste l'intervento proposto.
Il progetto prevede la realizzazione di due nuovi edifici che affiancano il corpo della stazione odierna, sono due edifici simili, ma con destinazioni diverse. Il progetto si presenta planimetricamente come un grosso serpente che nasce nell'area da riqualificare, passante sopra il fascio dei binari per mezzo di una struttura a ponte, entra nel corpo preesistente della stazione per poi uscirvi e dirigersi verso il Terminal Bus.
La soluzione lineare (serpente) è quella che maggiormente risponde alle necessità progettuali di collegare il lotto in questione con la stazione (struttura a ponte) e la stessa con il polo sesta porta dove è presente il terminal bus.
Un'unica quota alla quale si estrinsecano tutte le funzioni principali dell'opera (+ 8 metri), un unico piano che collega il lotto in questione al polo sesta porta, passante sopra l'atrio della stazione.
L'atrio odierno svuotato delle funzioni della biglietteria e delle attività commerciali presenti, dotato di scale mobili ed ascensori per raggiungere il livello del piano suddetto, dove incontra la galleria principale e quindi la scelta della destinazione.
In direzione ovest il passaggio pedonale (livello +8,00 m) ci conduce nell'edificio secondario caratterizzato da un ampio e rapido percorso di arrivo dalla stazione ferroviaria al Terminal Bus mediante tapis-roulant affiancati ad aree destinate a piccole fiere mostre d'arte, mercatini dell'antiquariato, etc.. Nella zona sottostante sono invece ricavati i nuovi locali della "Verifica treni" e "deposito bagagli" (smantellati e demoliti dalla zona odierna).
In direzione est il percorso consente di raggiungere la galleria principale il cosiddetto Boulevard della nuova grande opera, che non è altro che la struttura "a ponte" passante sopra il fascio dei binari della stazione. Il boulevard con il suo spazio di percorso è il cuore direzionale del flusso degli utenti che fruiscono la nuova stazione; da esso si diramano i flussi nelle varie direzioni per raggiungere i binari, il terminal bus e il Pisa Mover/aeroporto.
Il Boulevard permette quindi un accesso diretto ai binari per mezzo di scale mobili ed ascensori che si alternano alle attività commerciali in un motivo cadenzato regolare, un luogo questo caratterizzato dalla frenesia e dal moto lungo l'asse longitudinale dell'edificio stesso. Sopra il corridoio principale (+ 13 m) è presente un ristorante self-service a piena disposizione della stazione.
La fruibilità della nuova stazione è costituita grazie al nuovo punto di arrivo-partenza del Pisa Mover con relativa sala d'aspetto (quota a +8,00 m) al termine del Boulevard stesso. La scelta di far giungere il collegamento con l'aeroporto in quota diminuisce i tempi di percorrenza di tutta la stazione agevolando il flusso da e per l'aeroporto. Oltre il quale, il "serpente" piega la sua forma, si perde il ritmo dovuto al raggiungimento del binario, si entra nella zona dedicata al quartiere nella quale è presente il giardino coperto-orto botanico zona dedicata al riposo ed al relax, fuori dal moto frenetico del corridoio di accesso ai binari. Si tratta di una zona quest'ultima che non ha precedenti nel panorama della progettazione delle stazioni italiane, trova invece modello di riferimento nella grande stazione di Atocha a Madrid. Quest'ultima zona a pieno titolo dedicata al quartiere utilizzabile tutti i giorni dell'anno è caratterizzata dagli ascensori e scale mobili che permettono la discesa ai tre livelli sottostanti dei parcheggi ( -0.70 m , + 2.20 m , + 5.10 m) ospitanti 450 posti auto totali. Proprio in questa zona il "serpente" svela in modo chiaro la struttura, pilastri scatolari metallici che sostengono una struttura di copertura caratterizzata da tre travi lamellari per ogni campata unite fra loro da un'orditura secondaria sempre in legno lamellare e tiranti in acciaio, una struttura gradevole, a sostegno della superficie traslucida sovrastante in policarbonato alveolare.
In un contesto calmo e tranquillo come quello del giardino-orto botanico, dove la natura sposa a pieno il contorno (luce della copertura e legno delle travi) l'edificio sfocia poi su più terrazze a più livelli che costituiscono un accesso diretto esterno e caratterizzano quindi le vie di fuga dell'edificio stesso.
All'esterno le terrazze pavimentate e a verde (a diverse quote) colmano il gap fra il piano dell'edificio principale e la sede stradale limitrofa, regalando al quartiere il parco tanto desiderato, una soluzione quella delle terrazze che cela parzialmente dalla strada buona parte dei livelli dei parcheggi, lasciando gli stessi aperti solo dalla parte dei binari ed evitando la scelta della forzatura meccanizzata dei ricambi d'aria. Una zona verde totalmente a disposizione del quartiere, e la sensazione di un ambiente discreto e decoroso senza percepire la vicinanza al fascio dei binari della stazione.
La soluzione "a ponte" largamente utilizzata per cucire aree cittadine tagliate dal fascio dei binari (Roma Tiburtina e Napoli Afragola), elimina il transito di accesso ai binari per il sottopasso presente riconvertendolo a pista ciclabile, donando la continuità ad i percorsi ciclabili esistenti.
L'accesso dei mezzi di soccorso all'edificio principale avviene tramite le rampe laterali presenti nella zona est di accesso ai parcheggi oppure dal cavalcavia giungendo da via Corridoni. La piena fruizione della galleria principale (+ 8.00 m) ai mezzi di soccorso ed alle forze dell'ordine evita l'inutile arrampicata a piedi del personale specializzato addetto, rafforzando la sicurezza delle persone che usufruiscono della struttura.
La prima HUB a tre livelli il principale polo intermodale di trasporti d'Italia (aeroporto, Pisa mover, stazione ferroviaria e Terminal Bus), offre una serie di soluzione a più problemi presenti, raccoglie la sfida del trasporto integrato dei prossimi anni , restituisce alla città quasi due ettari di verde, il pieno utilizzo del Pisa Mover, posti auto, un aumento consistente delle presenze in stazione ed in aeroporto, ma soprattutto la sensazione di poter vivere in un ambiente studiato, che offre soluzioni a problemi diretti e di qualità superiore restituendo alla stazione il vecchio concetto di centralità che nel tempo si è perso con ripercussioni economiche notevoli in tutto il contesto limitrofo regionale e se a queste considerazioni si aggiunge il fatto che tutte le città dotate di infrastrutture di un certo livello riescono a recepire meglio le nuove richieste del mercato del lavoro nel terziario avanzato, vale la pena se non realizzarle quantomeno pensarle. Siamo di fronte ad una scelta, ad un'occasione più unica che rara, spetta alla nostra volontà di voler cambiare passo, la soluzione è più vicina di quanto si pensi.