Ripartire dal territorio

Visita al cantiere del lotto 4, dallo svincolo di Marana allo svincolo di Cavallari, della S.S. 260 «Picente», dorsale Amatrice-Montereale-L'Aquila, dove, da fine 2018, è impegnata nell'adeguamento alla nuova sezione stradale C2 l'impresa cosentina Idrogeo Srl.
Imprescindibili i martelli Sandvik e i compressori Doosan Portable Power forniti da Air Service Srl

Non occorre scomodare gli antichi Romani, e ancor prima gli Etruschi, i primi a intuire l'importanza di spostarsi agevolmente da un luogo all'altro, per rammentare la rilevanza delle strade e il valore delle vie di comunicazione. Se queste hanno giocato un ruolo fondamentale nell'aver portato la civiltà romana ad essere all'avanguardia in tutto il mondo allora conosciuto, non meno strategiche lo sono ora, a ben più di duemila anni di distanza, quando sono sempre le infrastrutture a decretare il grado di sviluppo di un Paese.

Del lotto 4, dallo svincolo di Marana allo svincolo di Cavallari della dorsale Amatrice-Montereale-L'Aquila della S.S. 260 "Picente" se ne parlava già una ventina di anni fa, ma ora finalmente il progetto sta diventando realtà. Appaltato da ANAS Spa con gara aggiudicata da TOTO Spa, da fine 2018 nel cuore d'Abruzzo troviamo all'opera l'impresa di consolidamenti, fondazioni speciali e opere in sotterraneo, Idrogeo Srl di San Marco Argentano (CS) che si avvale delle attrezzature fornite da Air Service Srl per adeguare questo tratto della SS 260 ad una sezione stradale tipo C2 come indicato nel D.M. 05/11/2001.

L'intervento fa parte del progetto generale relativo all'itinerario "Rieti-Amatrice-L'Aquila-Navelli" e comprende tratti di adeguamento in sede e tratti in variante, al fine di migliorare l'inserimento del collegamento viario nel sistema integrato di collegamenti regionali e nazionali oltre migliorarne funzionalità e sicurezza, specie in seguito ai terremoti che hanno coinvolto le zone di Montereale e Amatrice che hanno reso l'opera ancora più urgente viste le difficoltà di viabilità e circolazione.

Come ci spiega Sergio Mariano Aguirre, Direttore Tecnico di cantiere di Idrogeo Srl: "gli interventi previsti mirano in particolare a ridurre i tempi di percorrenza, con rettifiche di tracciato, allo scopo di attenuarne la tortuosità e migliorarne l'altimetria, aumentare la sicurezza sia in condizioni normali sia in condizioni invernali e risolvere le attuali criticità di traffico nei punti singolari, ossia nelle strettoie. Il progetto - prosegue - interessa un tratto di circa 6,4 km della strada statale 260 «Picente», dal km 12,340 dell'attuale statale a Sud di Marana, poco a valle della confluenza dell'Aterno con il fosso di Mezzo, sino all'innesto sulla S.P. 106, vicino all'abitato di Piedicolle, coinvolgendo i comuni di Montereale, per circa 6 km, e di Capitignano. In particolare - specifica - è previsto l'adeguamento della sede stradale ai 9,5 metri previsti per le strade di categoria C2, con due corsie da 3,5 metri, una per senso di marcia, e banchine laterali pavimentate da 1,25 metri. Inclusa nel progetto - sottolinea - vi è la realizzazione di un tratto in variante, dove stiamo lavorando, in corrispondenza dell'abitato di Marana, prevalentemente in galleria per 1,5 km, oltre che la realizzazione del viadotto Mogliette nonché di nuove rotatorie e innesti per il collegamento coi centri abitati".

Dopo l'attività di bonifica dagli ordigni bellici (B.O.B.) svoltasi da settembre a dicembre 2018, sono iniziate le attività di cantierizzazione vera e propria per Idrogeo Srl.
Due i fronti operativi: l'imbocco Sud della galleria e l'imbocco Nord, dove si innesta il viadotto Mogliette di quattro campate.

Imbocco Sud
Propedeutiche allo scavo della galleria, che verrà eseguito, come da progetto, secondo il metodo tradizionale, sono le opere di consolidamento del terreno da scavare, attraverso le quali si conferiscono migliori caratteristiche di omogeneità e tenuta del fronte di scavo, così da garantire la sicurezza delle fasi successive che prevedono l'asportazione del terreno e della roccia e poi il rivestimento, tale da permettere all'opera di rimanere stabile nel tempo.
Come ci spiega ancora Aguirre: "l'imbocco Sud è stato il primo ad essere affrontato. Abbiamo realizzato 5.000 m di perforazioni verticali creando una paratia di micropali del diametro di 300 mm aventi una profondità massima di 22 m. Ora stiamo eseguendo le perforazioni sub orizzontali: dobbiamo realizzare circa 140 tiranti del diametro di 160 mm, con lunghezze che vanno dai 15 ai 20 metri di profondità. Quindi, a livello di lavorazioni - specifica - una volta eseguita la perforazione viene messo in opera il tirante tramite l'ausilio di appositi centratori, si procede poi attraverso gli appositi tubi di iniezione alla fase di iniezione primaria della miscela cementizia, prima a bassa pressione e poi ad alta pressione, cosicchè una volta effettuato il collaudo dei tiranti e quindi la loro tesatura si possa procedere allo scavo di ribasso, che è quello che sta avvenendo ora tra primo e secondo ordine, e all'esecuzione degli ordini successivi. Da progetto sono previsti 5 ordini di tiranti con 3 metri di interasse tra ordini, quindi dobbiamo abbassarci di 15 metri dalla testa della paratia per poter iniziare lo scavo della galleria".
I micropali del 300 sono stati realizzati con due perforatrici CMV K2000 equipaggiate con aste da 180 mm e martello Sandvik RH460g da 8'' fornito da Air Service Srl.

Come ci spiega Giuseppe Toscano, Product Manager di Air Service Srl: "questo martello è stato sviluppato per garantire la massima produttività anche in terreni molto variabili. Grazie al suo design - prosegue - è possibile sia ottimizzare il consumo d'aria, così da ridurre i costi del carburante, sia aumentare il livello di potenza per una maggiore produttività. Anche la capacità di lubrificazione è stata ottimizzata per allungare la vita del pistone e del martello. Pistone che ha un design anch'esso migliorato: presenta una struttura solida senza fori trasversali così da aumentarne la resistenza, un cuscinetto studiato appositamente per eliminare le vibrazioni flessionali e scanalature nella superficie della guida a garanzia di una lubrificazione costante. In più - prosegue Toscano - l'area stessa d'impatto del pistone è stata progettata per avere il massimo contatto con il bit, che in questo caso è da 305, quindi il massimo risultato sia in termini di produzione che di durabilità. Infine, il sistema di montaggio V-lock garantisce tutta l'affidabilità di cui sono famosi i martelli Sandvik, visto che impedisce il movimento del cilindro interno e del distributore d'aria ed elimina la necessità di spessori e strumenti di assemblaggio speciali". Aspetto questo che semplifica di molto le operazioni di montaggio e smontaggio a tutto beneficio delle tempistiche operative.

Come ci conferma Aguirre: "nella situazione ottimale in questo cantiere si lavora anche 12 ore al giorno riuscendo a portare a compimento mediamente 100 m giornalieri di perforazione a trivella. Per la realizzazione della berlinese dell'imbocco Sud - prosegue - abbiamo utilizzato due K2000, quindi perforatrici di discreta dimensione, per cui siamo riusciti a procedere speditamente nonostante la presenza di acqua che, come sempre in opere di questo genere, costituisce un'eventualità foriera di problemi. Problemi risolti - sottolinea ancora Aguirre - grazie alle attrezzature impiegate, sapientemente consigliate e fornite da Air Service, e grazie all'esperienza ultratrentennale di Idrogeo che ci ha permesso superare le criticità della perforazione in presenza d'acqua. D'altronde il termine Marana che è anche il nome del paese in cui ci troviamo - evidenzia - nel dialetto locale significa "acqua in gran quantità" e così è stato, visto che ne abbiamo riscontrato la presenza già a 5-6 metri di profondità dal piano campagna. In questi tipi di terreni misti argillosi riuscire a fare un perforo pulito, soprattutto in presenza di acqua, è possibile solo se si riesce ad avere una pressione tale da poter effettuare spurghi ottimali dei materiali di risulta: è di fondamentale importanza potersi servirsi di compressori e attrezzature dotati di elevati standard tecnici in grado di assicurare non solo produttività ma anche affidabilità e costanza di risultato". Per la scelta del motocompressore, Idrogeo ha optato per un Doosan Poratble Power 21/224 a noleggio.

Avvalendosi di una trentennale esperienza aziendale nel settore della perforazione, Air Service Srl, è specializzata da anni nel noleggio a breve, medio e lungo termine di attrezzature da cantiere. Come ci conferma Giuseppe Toscano: "il nostro obiettivo è quello di soddisfare le esigenze di ogni singolo cliente, puntando sempre al miglioramento continuo e alla qualità totale del servizio. Con Idrogeo - specifica - abbiamo ottimi rapporti da più di dieci anni e quindi, avendo già loro altri due motocompressori di proprietà impiegati in due diversi cantieri, uno in Sicilia e uno in Campania, ci siamo permessi di consigliare un noleggio a lungo termine per questo 21/224. Si tratta di un motocompressore da 21 bar, con una resa d'aria libera di 21,5 mc/min equipaggiato con un motore diesel Cummins QSL9 da 6 cilindri e 247 kW Stage IV rispondente alle normative Tier 4 Final. L'impianto di post trattamento, composto da DOC, SCR e DEF, usa un sistema senza filtro di tipo flow-through esente da manutenzione. L'ampia apertura della carenatura posteriore e il pannello rimovibile - evidenzia - assicurano l'accesso al radiatore da entrambi i lati, semplificandone la pulizia. Pratico e agevole risulta anche l'accesso a tutti i punti di manutenzione, ai filtri dell'aria e al quadro di controllo interattivo con display digitale a colori".

D'altronde attrezzature di eccellenza, comprovata capacità tecnica e una buona dose di problem solving, nonché l'impiego di personale altamente preparato e specializzato rendono possibile la risoluzione di qualsiasi problematica, come quella della perforazione in presenza di acqua appunto, che, come chiarisce ancora Aguirre: "è stata affrontata non con l'utilizzo di camicie provvisorie ma impiegando aste di diametro maggiore, ossia aste da 180 mm in perfori da 300 mm, al posto delle classiche da 140 mm, così da ridurre il vuoto all'interno del perforo e aumentare la pressione di scavo, cosa possibile avendo appunto diminuito la presenza di aria tra le pareti e l'asta. Usando questi accorgimenti - sottolinea - si riescono ad avere risultati ottimi riducendo le spese di gestione, le spese di attrezzatura e le spese di manodopera. Viceversa se si iniziano ad avere falle nella fase di perforazione queste si ripercuotono anche nell'iniezione: se si inizia ad avere voragini sottoterra si incrementa il volume di malta da iniettare inficiando la riuscita dell'opera dal momento che il micropalo è progettato per lavorare su una sezione ben definita. Se non si hanno le giuste attrezzature e la giusta preparazione i costi d'opera e di lavorazione aggiuntivi possono davvero compromettere la riuscita tecnica ed economica di un appalto".

Non è di certo il caso del cantiere in questione, visto che all'imbocco Sud si è giunti ormai all'80% delle lavorazioni e si pensa di poter iniziare ad attaccare la galleria già a fine luglio. Galleria che verrà affrontata dapprima proprio dal lato Sud, visto che il profilo altimetrico presenta un'elevazione maggiore a Nord per poi abbassarsi a Sud, così da far defluire per inerzia, previa pendenza, l'acqua, che comunque inciderà in maniera importante nelle lavorazioni in galleria. Questa scelta è stata dettata oltre che per facilitare l'avanzamento dei lavori, anche per ovvie questioni di sicurezza.
A tal fine, a salvaguardia di una maggiore tenuta del fronte di scavo, così come previsto da progetto è stato realizzato anche un rafforzamento corticale con chiodature di ancoraggio e posa in opera di rete metallica di contenimento.

Come ci illustra sempre il Direttore Tecnico di cantiere Aguirre: "con la CMV MK600 D abbiamo realizzato una settantina di chiodature da 80 mm di diametro, abbiamo iniettato la boiacca di cemento partendo dal fondo foro fino a risalire per l'intera lunghezza, così da creare un ancoraggio per aderenza sia con la barra filettata autoperforante che con le pareti del foro, abbiamo inserito piastre e golfare e steso la rete a doppia torsione così da mettere in sicurezza la parete onde evitare la caduta di massi e materiale".

Imbocco Nord
Se l'aver riscontrato acqua nei primi metri del sottosuolo è stato l'elemento caratterizzante, nonché la problematica da affrontare nell'imbocco Sud, non così è stato per l'imbocco Nord in cui non se ne è rilevata la presenza, tanto che le varie fasi lavorative, sia di perforazione che di armatura e iniezione sono state, e risultano essere, molto più celeri cosa che ha consentito a Idrogeo Srl di essere addirittura in anticipo sul cronoprogramma. In questo versante l'acqua si raccoglie nel torrente Aterno che verrà sorpassato dal viadotto Mogliette, costituito da spalla A, pila 1, pila 2 e spalla B per un totale di 4 campate. Al momento della nostra visita in cantiere è in corso di realizzazione la berlinese tirantata provvisoria per l'esecuzione della spalla B in cemento armato.

Le perforazioni, come ci illustra Aguirre: "sono del diametro di 300 mm e le stiamo realizzando ad una profondità che varia dai 5 ai 12 metri sempre utilizzando il martello fondo Sandvik RH460g da 8'', mentre i tiranti da 160 mm li realizziamo con il martello da 5'', ancora un Sandvik RH460 che è il martello che davvero ci dà maggior soddisfazione in termini di flessibilità di utilizzo, costanza di produzione e affidabilità. Oltre alla paratia tirantata propedeutica alla spalla B - prosegue - è in esecuzione anche un'altra berlinese nella parte alta dell'imbocco, con perforazioni che arrivano fino a 20 metri di profondità e seguono un andamento planimetrico volto a creare una struttura a "L" tale da mantenere e consolidare tutto il materiale che sta a monte. Una volta eseguiti i micropali si procederà con l'abbassamento del terreno, quindi con attività di scavo e sbancamento, fino al raggiungimento della quota in cui impostare la paratia tirantata. Se è vero che da questo lato - sottolinea Aguirre - non abbiamo incontrato acqua, va però detto che stiamo lavorando con pendenze elevatissime, nell'ordine del 50% di pendenza sulla testa della paratia. Risulta quindi molto faticoso riuscire a fare produzione, ma con attrezzature d'avanguardia come quelle fornite da Air Service e con tempra e determinazione, nonché preparazione e passione riusciamo ad affrontare anche i cantieri in cui le condizioni generali risultano essere maggiormente sfidanti, perché poi la soddisfazione di portare a termine un lavoro ben fatto e quindi un'opera destinata a durare nel tempo non ha prezzo e, anzi lascia nel mondo una traccia di noi, di tutti noi che l'abbiamo realizzata".