Intervista al Presidente di FEDERCAVE sui temi di maggior attualità del settore estrattivo

Geom. Marcello Ferraro Restagno, Presidente FEDERCAVE

Qual è la situazione delle cave in Italia?
Il comparto estrattivo in Italia è di grande rilevanza pur non essendo il nostro un paese vasto o estremamente "ricco" di materiali pregiati da ricavare. Possediamo tuttavia una notevole varietà di materiali che vengono estratti e che creano un mercato nel quale l'Italia non ha nulla da invidiare agli altri Paesi. Ad oggi le cave attive sul territorio italiano sono circa 5.000, le dismesse invece sono all'incirca 13.500 (stima arrotondata per difetto).
I materiali principalmente estratti sono:
• SABBIE e GHIAIE che rappresentano il 60%
circa del materiale totale estratto annualmente.
• Successivamente abbiamo il CALCARE con il 25%.
• Le ARGILLE con il 6%.
• Segue il GESSO con il 2%.
• Infine abbiamo la PIETRA ORNAMENTALE con il 7%.
Di questi materiali, gli ultimi dati mostrano che SABBIE e GHIAIE vengono estratti per quantità che si aggirano intorno ai 50Mln di metri cubi all'anno.
Vengono estratti inoltre annualmente circa 20Mln di metri cubi di CALCARI; per quanto riguarda le PIETRE ORNAMENTALI invece, queste si aggirano intorno ai 6Mln di metri cubi estratti all'anno.

Quali sono i settori economici di interesse?
Il settore delle cave e dell'estrazione mineraria in generale è molto vasto e comprende una moltitudine di altri settori che da questo traggono beneficio e lavoro, basti pensare alla sola edilizia, settore che attinge in primis dalle materie prime estratte.
Oltre a questo abbiamo molti altri campi che gravitano intorno all'industria delle cave:
• Autotrasporti.
• Società che si occupano della produzione dei mezzi di cava (pale, escavatori, ecc.).
• Sicurezza in cantiere.
• Settore degli esplosivi.
• Società adibite alla marcatura e alla certificazione CE.
• Il sempre più presente e indispensabile settore dell'informatica e della tecnologia in genere.
Per comprendere la quantità di lavoro offerta da questo settore si può inoltre pensare che solo all'interno delle cave lavorano intorno alle 25.000/30.000 unità, che ormai non sono più ridotti alla figura di operai generici ma si tratta di veri e propri addetti di settore con competenze specifiche e in continuo contatto e confronto con le figure dirigenziali anch'esse ormai sempre più specializzate. A questi, va aggiunta poi tutta la forza lavoro operante nei settori sopra citati.
Per quanto riguarda il giro d'affari bisogna dire che le cave non sono soltanto fonte di guadagno per gli "estrattori". In Italia le casse delle amministrazioni pubbliche godono di quelli che vengono definiti "ONERI DI ESCAVAZIONE", cioè tasse che la società/ditta estrattrice paga all'amministrazione di competenza in base ai volumi e alle tipologie di materiali estratti.
Purtroppo la crisi economica degli ultimi anni ha portato ad forte frenata nel campo dell'estrazione mineraria: si contano, ad oggi, il 40% di cave attive in meno rispetto ai dati del 2010. Questo ha portato inevitabilmente ad un drastico decremento del quantitativo di materiale estratto: addirittura una riduzione del 50% rispetto agli anni precedenti.
Anche la produzione di CEMENTO ha subito un forte contraccolpo.
Secondo gli ultimi dati viaggia sulle cifre delle 18Mln di tonnellate annue, una cifra relativamente bassa se si pensa che nel 2010 la produzione arrivava a 34Mln di tonnellate.
Tuttavia, se il campo dell'estrazione di materiale inerte subiva un crollo, diversa sorte è toccata al mercato dei MATERIALI LAPIDEI che, forte del prestigio di cui gode in tutto il mondo, ha segnato un incremento di produzione dovuto alle richieste estere (USA ed Emirati Arabi in primis) di materiali "Made in Italy".

Parliamo di Cave e Ambiente...
E' ovvio che per estrarre ed ottenere i materiali grazie ai quali realizziamo oggi le case in cui viviamo, le scuole in cui vanno i nostri figli e le strade che percorriamo ogni giorno, sia necessario effettuare quelle che vengono definite genericamente "opere di sbancamento" e che mi rendo conto possano risultare come "squarci" lungo i versanti dei vari paesaggi. Tuttavia è bene chiarire come l'attività estrattiva non sia un "mostro" che consuma le montagne, ma (nei casi in cui è gestita da professionisti) un'attenta e oculata gestione delle risorse che il territorio ci offre. Inoltre è bene ricordare che esistono e che devono essere rispettati piani e progetti di recupero ambientale atti al risanamento e alla bonifica delle aree che sono state interessate da attività estrattiva.
Il nostro lavoro ha alla base il rispetto del territorio e l'onestà intellettuale e professionale. Siamo consci delle modifiche che vengono apportate, ma in questo settore operano professionisti altamente qualificati che sanno come gestire la situazione nel migliore dei modi e che sanno come ridare alla natura ciò che essa ci ha offerto.

Riguardo al tema della sicurezza nelle cave?
A tutela dei lavoratori all'interno delle cave esistono norme e direttive (ad esempio D.P.R. 9 aprile 1959, n.128 Norme di polizia delle miniere e delle cave In Supp. Ordinario alla Gazz. Uff. n.87 dell'11 aprile 1959 e D.Lgs. 19 settembre 1994, n.626, Miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. SOSTITUITA DA D.Lgs. 81/2008 TESTO UNICO) che vengono seguite e che, grazie anche alla professionalità dei tecnici operanti nel settore fanno sì che si lavori in un ambiente sicuro e produttivo. Ovviamente si può migliorare e bisognerà farlo, monitorando costantemente le condizioni di lavoro e adattando le norme alle nuove tecniche che verranno; ma anche punendo con sanzioni opportune chi non segue la normativa vigente. Non possiamo infatti assolutamente concederci velleità soprattutto in questo campo, è di primaria importanza, in uno stato moderno come l'Italia, garantire un ambiente di lavoro sicuro a chiunque operi nel campo dell'estrazione mineraria, ma questo mio discorso spero venga attuato in ogni ambiente lavorativo poiché è molto triste che nel 2020 la tematica delle morti bianche sia ancora così drammaticamente attuale.

Cave e miniere, quale la differenza?
Dare una spiegazione esaustiva a questa domanda senza scendere in tecnicismi è difficile, sostanzialmente la differenza consiste nella tipologia di materiale che viene estratto e che viene distinto in "materiali di prima e di seconda categoria".
La MINIERA è una struttura atta al prelievo di materiali detti appunto di "prima categoria" quali minerali pregiati, carbone e via dicendo. Inoltre per natura propria dei materiali estratti, la miniera è da considerarsi patrimonio dello stato, un privato infatti non può appropriarsi di una miniera ma può solo ricevere dallo Stato una concessione per l'estrazione dei materiali da essa.
Discorso diverso è per la CAVA che può appartenere ad un privato e che quindi può gestirla autonomamente, da questa derivano materiali definiti di seconda categoria e che saranno rocce (quindi aggregati polimineralici) di varia natura, sabbie, calcari, gessi ecc..

La pandemia del COVID-19 che ripercussioni ha creato nelle aziende settore estrattivo?
La crisi che si è venuta creare con la pandemia Covid-19, ha segnato ancora una volta il settore estrattivo. Il lavoro a distanza che si è dovuto applicare, ha ulteriormente allungato le procedure amministrative che le imprese devono affrontare quotidianamente per giungere alle autorizzazioni.
Si evidenzia però, che molte problematiche derivano dal fatto che le amministrazioni pubbliche, si sono trovate impreparate ad affrontare il lavoro a distanza. Questa però non può essere una giustificazione alla lentezza amministrativa. Cogliamo questa occasione per investire nell'informatizzare di più la pubblica amministrazione.

Perché si dice coltivare una cava?
Viene definita coltivazione perché, proprio come nel campo dell'agricoltura, anche qui viene seguito un percorso che va dalla selezione del territorio su cui operare, passando per un'attenta e controllata estrazione del materiale fino alla raccolta dei prodotti e alla messa in commercio di quest'ultimi. Tutto il percorso è inoltre non solo preventivamente progettato ma costantemente monitorato e gestito da professionisti qualificati, il cui compito è appunto assicurarsi che le procedure di sbancamento, estrazione e recupero ambientale delle aree vada nel migliore dei modi. Il messaggio che spero trapeli da questa intervista è che l'estrazione mineraria è un'attività tanto importante, quanto sconosciuta e spero che i pregiudizi che gravitano attorno a questo settore possano essere allontanati.