La piattaforma MULTITEL MJ 375 al servizio dell’Arco di Costantino

Si sono di recente conclusi a Roma, nel cuore del Parco Archeologico del Colosseo, i lavori per la fornitura e posa in opera di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche sull'Arco di Costantino, uno dei monumenti simbolo della storia imperiale romana. Posto lungo la via percorsa dai trionfi (tra il Circo Massimo e l'Arco di Tito), l'Arco di Costantino è il più grande arco onorario giunto fino a noi e celebra il trionfo di Costantino su Massenzio, avvenuto il 28 ottobre 312 d.C. a seguito della battaglia di Ponte Milvio. Alto circa 25 metri, fu realizzato riutilizzando in parte materiali ed elementi architettonici provenienti da monumenti imperiali più antichi.

La delicata operazione per installare il parafulmine, autorizzata e supervisionata dal Ministero della Cultura, ha visto impegnata per quattro giornate la ditta Minguzzi Srl, che ha messo a disposizione il proprio know-how e il proprio parco mezzi con l'utilizzo della piattaforma autocarrata Multitel MJ 375. La piattaforma telescopica si è rivelata essenziale per operare in totale sicurezza su un bene di tale rilevanza, grazie alla sua elevata capacità di sbraccio e di sollevamento in quota oltre alla precisione dei movimenti anche in spazi storicamente vincolati.

Stefano Minguzzi, 4a generazione dalla fondazione della storica impresa Minguzzi, è entrato in azienda nel 1985 e ha consolidato nel tempo l'esperienza pioneristica del suo bis-bis-nonno. Oggi, insieme al figlio Mattia, è alla guida di una squadra di circa 25 persone e mette a disposizione dei suoi clienti un parco macchine misto tra autogru, piattaforme autocarrate e ragni, insomma tutto quel che serve per la movimentazione e il sollevamento. Nella storia della Minguzzi srl sono di particolare rilievo le imprese legate al trasferimento della Pietà di Michelangelo al Metropolitan Museum di New York, al ritorno al Campidoglio della statua equestre del Marco Aurelio svolte grazie a procedure e uso di mezzi e tecnologie avanzate, che le hanno valso la fiducia di istituzioni quali il Comune di Roma, la Soprintendenza Archeologica e i Musei Vaticani.

Stefano Minguzzi, a proposito del lavoro svolto, dichiara: "Non per fare i complimenti a Multitel, ma la MJ 375 si è confermata una macchina straordinaria: l'equilibrio tra prestazioni in quota, il notevole sbraccio, la precisione dei movimenti, insieme all'affidabilità del servizio Multitel e alla disponibilità e competenza di Maurizio Bussi, sono stati alcuni dei motivi che ci hanno spinto a proporla per un intervento così delicato in un sito di pregio come l'Arco di Costantino."

La piattaforma autocarrata telescopica Multitel MJ 375 -in questo caso allestita su un autocarro IVECO da 18 ton- è risultata ideale per il complesso intervento urbano sull'Arco di Costantino, dove era richiesta massima adattabilità, precisione e tutela del monumento.

Questa piattaforma offre un'altezza massima di lavoro di 37,5 m e grazie allo sbraccio orizzontale massimo di 25,80 m consente una portata in cesta di 120 kg, di 280 kg con lo sbraccio di 24,30 m e di 500 kg a 20,80 m. La rotazione della torretta di 360° continui, la cesta autolivellante estensibile da 2,50 a 3,80 m con rotazione 180° + 180° e il jib sfilabile, permettono all'operatore di aggirare eventuali ostacoli e di posizionarsi con precisione sull'area di lavoro. I comandi elettroidraulici proporzionali assicurano fluidità nelle manovre e precisione nel posizionamento, regolando sia la velocità di fuoriuscita degli sfili che il sollevamento, la discesa e la rotazione sia dal quadro comandi in cesta che da quello a terra. Il design pulito, con tubi e cavi all'interno del braccio, evitano il rischio di danni nel caso di ostacoli o caduta di oggetti e materiali; oltre ovviamente a essere dotata di tutti i dispositivi di sicurezza ed emergenza previsti dalle normative vigenti.

L'intervento eseguito all'Arco di Costantino conferma dunque l'impegno congiunto di istituzioni e operatori specializzati per la conservazione e la protezione del patrimonio culturale italiano e l'intero progetto ha rappresentato un esempio concreto di come la tecnologia e la competenza possano integrarsi con la tutela del patrimonio, contribuendo alla salvaguardia dei beni culturali nel rispetto della loro storia e integrità.


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