Per il Giubileo 2025, in corso a Roma, Anas (Gruppo FS) ha messo in campo un vasto programma di interventi, per un totale di oltre 411 milioni di euro. Un impegno senza precedenti che punta a potenziare la mobilità stradale della Capitale, offrire aree e spazi più funzionali, agevolare gli spostamenti delle persone e realizzare interventi di manutenzione di alcune importanti infrastrutture romane
Indetto per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII, il Giubileo, anche detto "Anno Santo", è per la Chiesa Cattolica un anno di riconciliazione, conversione e penitenza sacramentale, in cui si può ricevere l'indulgenza plenaria, ossia la remissione dei propri peccati. Il 24 dicembre 2024 Papa Francesco, scomparso ad aprile, con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro ha inaugurato il Giubileo ordinario dell'anno 2025.
Un anno questo ricco di significato per i quasi 2,4 miliardi di cristiani sparsi nel mondo ma anche per Roma, meta di tanti pellegrini e fedeli che giungeranno in città per prendere parte ai vari eventi previsti. Per preparare la capitale ad accogliere questo flusso considerevole di persone, il 15 dicembre 2022, il Governo ha emanato un apposito Dpcm contenente il programma degli interventi essenziali ed indifferibili previsti per la città di Roma.
Nell'ambito dei lavori previsti per il Giubileo 2025, Anas (Gruppo FS) ha quindi messo in campo un vasto programma di interventi, coordinati dalla Struttura territoriale Lazio di Anas diretta dall'Ing. Marco Moladori, che mirano a potenziare la mobilità stradale della Capitale, offrire aree e spazi più funzionali, agevolare gli spostamenti delle persone e realizzare interventi di manutenzione di alcune importanti infrastrutture romane, per un investimento totale di oltre 411 milioni di euro.
Abbiamo scelto cinque tra i cantieri più belli e sfidanti, tra quelli in programma, che mettono in luce l'impegno e la professionalità di Anas e delle maestranze coinvolte nei lavori.
"Si tratta per noi di un impegno senza precedenti che di fatto ha trasformato il volto della città sia con la realizzazione di nuove opere sia con il miglioramento della viabilità e l'innalzamento degli standard di sicurezza delle infrastrutture esistenti. Siamo intervenuti su 48 strade per un totale di oltre 400km. Si tratta di un vero e proprio lascito per le generazioni future", ha dichiarato l'Ing. Alessandro Malizia, Responsabile della Struttura Giubileo di Anas.
Completamento viabilità di collegamento autostrada A1 Compendio Tor Vergata
Direttore dei Lavori: Federica Di Pompeo, Responsabile Programmazione Operativa Giubileo 2025 Anas
La riqualificazione dell'area della Città dello Sport di Tor Vergata, prevista tra gli interventi per il Giubileo 2025, ha visto anche la realizzazione di una nuova viabilità di accesso all'omonimo quartiere romano e al complesso delle Vele di Calatrava.
L'area interessata dai lavori Anas si trova a Roma Est, nel VI Municipio, tra via Casilina a Nord e Via Tuscolana a Sud, al centro di queste due vie consolari si trova l'Autostrada A1 diramazione Roma-Napoli.
La configurazione della viabilità in questa zona era caratterizzata dalla mancanza di collegamenti infrastrutturali locali efficaci e prevedeva l'ingresso diretto sull'A1 da una viabilità di quartiere, inoltre alcune infrastrutture stradali erano rimaste incomplete. Con l'intervento di Anas è stata rivista anche tutta la viabilità complementare allo svincolo costruito in precedenza, in maniera da rendere funzionale il collegamento con l'area di Tor Vergata e al contempo migliorare l'accesso all'ateneo omonimo e al Policlinico Universitario.
Oltre alla realizzazione della nuova viabilità di svincolo sull'Autostrada A1 e di due nuove rotatorie, Anas ha varato a fine maggio un nuovo ponte ad arco in acciaio, l'opera d'arte principale dell'intervento, che scavalca l'autostrada A1 all'altezza di Tor Vergata (RM).
L'imponente struttura, con una luce di 83 metri, è infatti parte di un'opera strategica del valore complessivo di 28,4 milioni di euro inserita nell'Intervento 72 del DPCM 11/06/2024. Anas ha eseguito i lavori in qualità di soggetto attuatore per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri.
Il nuovo ponte, caratterizzato da un design moderno e funzionale, sostituisce i due cavalcavia esistenti ormai obsoleti. Si distingue per la sua particolare architettura con un impalcato appeso a 23 coppie di pendini disposti radialmente sugli archi. Questa soluzione ingegneristica garantisce elevate prestazioni strutturali e conferisce all'opera un'estetica peculiare. L'impalcato ospiterà la carreggiata stradale, una pista ciclopedonale e una passerella di servizio. Con un notevole miglioramento della connessione tra i due lati dell'autostrada e la viabilità locale. I traversi sono solidali alla soletta in cemento armato di spessore complessivo di 23 cm sulla quale è stato possibile realizzare il pacchetto stradale.
Il pacchetto per questa tipologia di opere è composto da uno strato di impermeabilizzazione ed uno strato di binder e usura per un totale di 7 cm di spessore di pavimentazione. La soletta è stata gettata su lamiera grecata ad alta aderenza in modo da ridurre al minimo lo spessore strutturale e dunque i pesi permanenti portanti del ponte. Le fondazioni per le spalle del nuovo ponte sono di tipo indiretto e realizzate con plinti su pali trivellati in cemento armato. Laddove è stato possibile sono stati usati pali di diametro medio.
Le operazioni di varo si sono svolte con la tecnica della spinta e hanno visto l'assemblaggio progressivo dell'impalcato in un'area di cantiere adiacente e il successivo spostamento in posizione definitiva con l'utilizzo di martinetti idraulici. Come accennavamo l'intervento ha previsto anche la realizzazione di due nuove rotatorie su via Passo Lombardo, la prosecuzione delle complanari, cinque rampe di collegamento e un nuovo asse viario. Grazie a questo intervento l'area di Tor Vergata sarà pronta ad ospitare il Giubileo dei Giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto.
Riqualificazione della Tangenziale Est
Direttore dei Lavori: Ing. Fabio Ruffo
Roma Capitale ha previsto importanti lavori di manutenzione straordinaria lungo la Tangenziale Est di Roma con la riqualificazione della tratta Sopraelevata della Circonvallazione Tiburtina. Si tratta di un'infrastruttura fondamentale per i flussi veicolari nel quadrante Est della città di Roma che collega: Viale dello Scalo San Lorenzo, Via Casilina e Via Prenestina.
L'opera realizzata nel 1969 si sviluppa come cavalcaferrovia con una struttura mista in acciaio-calcestruzzo e ha uno sviluppo complessivo di circa 4 km distribuiti su 141 campate.
Gli interventi di manutenzione straordinaria sono finalizzati a innalzare le condizioni di sicurezza e funzionalità dell'opera, nonché migliorare la durabilità delle strutture, prolungando la vita utile. Le principali lavorazioni svolte finora hanno riguardato in estradosso: la riqualificazione profonda del manto stradale su una superficie di 27.000 mq, previa sostituzione di circa 600 m giunti trasversali di dilatazione di sotto pavimentazione ed impermeabilizzazione dell'estradosso della soletta con manto continuo eseguito in opera con bitume modificato armato con TNT, per il ripristino dei livelli di servizio stradale e l'adeguamento del sistema di smaltimento dell'idraulica di piattaforma con la sostituzione di circa 130 caditoie ostruite. È in corso di esecuzione la sostituzione di oltre 2000 mq di pannelli fonoriflettenti.
Per quanto riguarda, invece, i lavori in intradosso sono in corso di esecuzione su una superficie di 79.000 mq: il ripristino del rivestimento protettivo da agenti corrosivi delle strutture in acciaio di pile e impalcato; i ripristini corticali del calcestruzzo ammalorato dell'impalcato e l'applicazione di rasatura protettiva sulle superfici particolarmente esposte; la sostituzione dei pluviali con l'impiego di circa 3 km di tubi in PVC. Anas si è anche occupata dell'installazione di una nuova barriera NDBA (National Dynamic Barrier Anas) sulla Tangenziale Est-Via del Foro Italico in corrispondenza dello spartitraffico centrale.
Come l'Araba Fenice: il Ponte dell'Industria
Direttore dei Lavori: Giancarlo Linguetta
Costruito nel 1862, con tre luci a travate metalliche e una lunghezza di circa 120 metri per soli 5 metri di sede stradale, il Ponte dell'Industria collega via del Porto Fluviale a via Antonio Pacinotti, tra i quartieri Ostiense e Portuense.
Nel 2021 quest'opera è andata a fuoco subendo gravi danni strutturali, in seguito, il ponte è stato classificato Transitabile ai sensi delle NTC 2018 per soli 5 anni al termine dei quali, qualora non si fossero realizzati gli interventi strutturali richiesti, il ponte doveva chiudere definitivamente.
L'intervento di Anas a partire da luglio 2023 nasce per scongiurarne la chiusura e per restaurare e rendere più sicura un'opera importante anche dal punto di vista storico-culturale. Con l'esecuzione dei lavori è stato sostituito l'impalcato e l'opera è stata quindi messa a norma e resa transitabile da autobus e veicoli con due nuove passerelle protette per pedoni e ciclisti.
I lavori sono stati nel concreto divisi in quattro fasi. La prima ha riguardato la risoluzione delle interferenze perché il Ponte dell'Industria serve anche da collegamento per le infrastrutture di distribuzione di gas, elettricità e telecomunicazioni tra i due quartieri. I sottoservizi sono stati convogliati, quindi, su un nuovo ponte appositamente costruito che presenta nella sua luce massima di scavalco del Tevere una trave reticolare di lunghezza pari a 90 m e una sezione di 4 m x3.50 m.
Si è passati poi alla seconda fase dell'intervento: il consolidamento delle fondazioni. Per rafforzare le sottostrutture ovvero le pile infisse nel fondo del fiume Tevere, in modo da renderle più resistenti e in grado di sostenere i carichi di progetto, è stata scelta la tecnica del "Jet Grounding". Grazie a questo intervento è stato possibile creare una nuova fondazione alle pile del ponte che ad oggi hanno oltre 150 anni di vita, senza dover scavare e senza dover deviare il corso del Tevere, sostituendo il terreno naturale con il cemento.
Il consolidamento è avvenuto mediante colonne di grande diametro di circa 1,7 metri posizionate prima al contorno esterno dei fusti delle pile esistenti e poi all'interno delle pile stesse, spinte fino a 59 metri di profondità (pari ad un palazzo di circa 20 piani) con tecniche innovative ad oggi mai adottate.
Sono state realizzate 58 colonne jet iniettate sulle pile in alveo e 24 colonne jet iniettate sulle spalle, eseguite comunque in croce rispetto alla configurazione dei fusti per questioni legate alla stabilità della struttura, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne realizzate e 5.205.485 kg di cemento iniettato. Sulle spalle sono stati poi realizzati micropali di irrigidimento. La terza fase ha riguardato, invece, lo smontaggio e il sollevamento dell'impalcato. Inizialmente è stata tagliata e rimossa la soletta in calcestruzzo suddivisa in 118 conci del peso di circa 3 tonnellate, successivamente è stata sollevata la campata di 45 metri sul lato Pacinotti, grazie all'ausilio di un enorme gru della portata di 600 tonnellate con un braccio alto circa 85 metri. In una seconda fase la gru è stata trasportata sull'altra sponda del Tevere e si è poi proceduto al sollevamento della restante parte del ponte con la stessa configurazione di montaggio. In ombra alle lavorazioni sopra descritte il nuovo impalcato del ponte dell'industria veniva assemblato.
Prima di procedere con il varo del Nuovo Ponte dell'industria, l'ultima fase dell'intervento, sono state realizzate una serie di opere propedeutiche alla spinta. Sono stati realizzati dei blocchi in calcestruzzo nell'area retrostante il ponte a supporto delle rulliere a 8 ruote che hanno accompagnato la struttura durante la spinta. Per la dinamica di spinta, sono stati installati un argano e tre carrucole, strumenti grazie al quale il tiro di una fune in acciaio si è trasformato in spinta del ponte verso la sua posizione finale. La prima fase di spinta è iniziata con il lancio del ponte verso l'alveo del Tevere per un totale di circa 30 metri, nella seconda fase di spinta il ponte è giunto alle pile in alveo. Nell'ultima fase di varo, il ponte ormai completamente montato è stato lanciato nella sua configurazione finale, sono stati rimossi i pezzi speciali ed è stata abbassata la struttura sui suoi appoggi definitivi.
L'abbassamento è avvenuto secondo una delicata sequenza di calaggi, eccezionalmente da una quota pari a 2,30 metri rispetto alla configurazione finale della struttura. La peculiarità della struttura, che non prevede solette in calcestruzzo, ha permesso che il ponte fosse direttamente impermeabilizzato, per poi stendere l'asfalto, posare i giunti, fare il collaudo e aprire al traffico.
Il prolungamento del sottopasso Lungotevere in Sassia
Direttore dei Lavori: Ing. Sara Fadlun Responsabile Opere puntuali Giubileo 2025 Anas
Il 23 dicembre 2024 alla città di Roma è stata restituita una nuova Piazza Pia con il prolungamento del sottopasso Lungotevere in Sassia che canalizza il flusso veicolare sotto la superficie dove è stata realizzata una nuova, vasta piazza completamente pedonale. Una delle complessità ingegneristiche affrontate per l'esecuzione di questi lavori era causata dalla presenza di due collettori fognari tra i più importanti della capitale: il Basso Farnesina e il Basso di Destra. L'interferenza è stata risolta con la dismissione degli stessi e la realizzazione di un nuovo collettore fognario in adiacenza al prolungamento del sottopasso attraverso un'attenta organizzazione dei lavori. Il nuovo sottopasso è stato realizzato, infatti, per fasi in modo da garantire il mantenimento del sistema fognario nel corso dei lavori.
Queste fasi hanno previsto innanzitutto la realizzazione di un nuovo collettore fognario che una volta messo in esercizio, ha consentito la demolizione dei tratti dei collettori originari interferenti ed il completamento delle strutture del sottopasso. Le lavorazioni hanno fatto confluire i due collettori fognari preesistenti in un unico grande collettore scatolare per liberare il tracciato del nuovo sottovia. Questo è stato possibile grazie all'utilizzo, a partire da dicembre del 2023, di 11 enormi pompe di sollevamento, dal peso di 230t, che hanno sostituito la funzionalità dei due collettori per non interrompere lo smaltimento delle acque. L'installazione di un sistema provvisorio di pompaggio ha consentito la demolizione di un tratto del collettore Basso di Destra e la realizzazione dell'attuale collettore scatolare. A seguire, nel corso dei lavori, è stato demolito anche un tratto del collettore Basso Farnesina. A fine giugno 2024 c'è stato il rinvenimento di alcuni reperti archeologici che ricoprivano l'area ricadente proprio sulla rampa di accesso al nuovo sottopasso. Grazie ad un'intervento di archeologia di urgenza e al lavoro della Soprintendenza Speciale di Roma è stato possibile mettere in sicurezza i ritrovamenti, che saranno esposti nei giardini di Castel Sant'Angelo. Successivamente nel mese di luglio 2024 è stato abbattuto l'ultimo diaframma del nuovo prolungamento del sottovia consentendo il collegamento del nuovo sottopasso con quello esistente. Infine, sono state ultimate le attività di scavo per consentire il collegamento al sottopasso esistente. Lo scavo è stato realizzato con la metodologia "cut&cover", che ha permesso di lavorare contestualmente in superficie e all'interno del sottopasso, consentendo anche il completamento dell'impiantistica all'interno del sottopasso. I lavori sono stati ultimati con l'inaugurazione di Piazza Pia avvenuta il 23 dicembre 2024.
Piazza dei Cinquecento, Piazza della Repubblica e Giardini Dogali
Direttore dei Lavori: Andrea Alfei, Responsabile Supporto Tecnico Giubileo 2025 Anas
L'intervento di riqualificazione di Piazza dei Cinquecento è compreso in un intervento "diffuso" di riqualificazione e recupero di un'area urbana che si estende per circa 76.000 mq. Piazza dei Cinquecento si colloca in una posizione centrale a Roma, davanti alla Stazione Termini, il più importante scalo ferroviario della città, il maggiore d'Italia per grandezza e traffico e tra i principali scali in Europa. I lavori Anas coinvolgono un'area molto diffusa di circa 8 ettari, che equivalgono a circa 8 campi da calcio. Nel dettaglio l'intervento di Piazza dei Cinquecento si riferisce alla riqualificazione e sistemazione superficiale di un'area suddivisa in tre perimetri:
- P1: i lavori includono la completa riqualificazione urbanistica di Piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione termini.
- P2: i lavori riguardano la viabilità direttamente connessa con l'accessibilità alla Stazione Termini (Via Marsala, Via Giolitti e Via De Nicola), oggetto di interventi di manutenzione straordinaria per la riorganizzazione dei servizi di superficie e della viabilità.
- P3: i lavori includono la valorizzazione dell'area urbana adiacente al complesso storico-monumentale delle Terme di Diocleziano, attraverso interventi di rivisitazione profonda dell'arredo urbano con la creazione e il recupero di aree pedonali e di interesse culturali (Giardini di Dogali, Via delle Terme di Diocleziano, Largo Peretti, Via Einaudi, area antistante ex Planetarium, Via Cernaia e Via Parigi).
Considerando che la Stazione di Roma, registra transiti di passeggeri di circa 500.000 persone al giorno, l'aspetto più sfidante di questo intervento ha riguardato la gestione stessa delle fasi di cantierizzazione che dovevano essere eseguite senza intralciare i servizi ai passeggeri. L'obiettivo finale dei lavori era quello di migliorare l'accessibilità di Piazza dei Cinquecento e l'integrazione con il sistema di trasporto urbano (treni, bus e taxi).
Per quanto concerne questi ultimi due cantieri citati (Piazza Pia e L'intervento di riqualificazione dell'area di Piazza dei cinquecento) si rimanda il lettore alla rubrica "Costruzioni", dove troverà un approfondimento dedicato anche agli aspetti architettonici che hanno riguardato questi interventi.
Una serie di interventi quindi atti a lasciare alla Capitale un'eredità davvero degna della sua storia millenaria.
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