I numerosi vantaggi della certificazione GMP Plus nelle attività estrattive

Il centro produttivo di calcari granulati e micronizzati Fassa Bortolo ha attivato l'iter di certificazione GMP+ B2, Good Manufacturing Practice per la produzione di materie prime e additivi per mangimi, per allargare il campo di applicazione di questo sistema certificato a tutto il comparto estrattivo. Lo studio non si è limitato al solo sito estrattivo ma ha indagato le connessioni tra processi e possibili agenti inquinanti

Come in tutti i settori, anche in quello specifico della produzione dei mangimi, sicurezza e qualità sono due aspetti fondamentali ed imprescindibili e perderne il controllo può avere conseguenze molto gravi lungo tutta la filiera. Per questo motivo è di estrema importanza che le aziende del comparto adottino un approccio sistematico che permetta al tempo stesso la riduzione dei rischi ed il miglioramento della qualità. Oggi un’ottima soluzione per raggiungere questi obiettivi è quella di adottare lo schema di certificazione GMP+ (Good Manufacturing Practice), uno standard riconosciuto a livello internazionale, che si applica alla produzione, al trasporto ed alla commercializzazione dei mangimi, ma soprattutto alla produzione dei loro ingredienti. L’intero standard di certificazione si basa su principi ampiamente riconosciuti in ambito HACCP - Hazard Analysis Critical Control Point e si distingue in più categorie a seconda della tipologia di attività dell’organizzazione richiedente e del suo ruolo nella catena di fornitura. Tra le categorie più importanti e maggiormente collegate al settore estrattivo è bene segnalare: 
• GMP+ B1, specifico per la produzione di mangimi composti, ma che può essere applicato anche per la produzione di materie prime e per il trasporto;
• GMP+ B2 che può essere utilizzato per la produzione di materie prime per mangimi e additivi per mangimi;
• GMP+ B3 che è specifico per la commercializzazione e il trasporto.
Purtroppo l’approccio di filiera, concetto fondante di GMP + FSA (Feed Safety Assurance), è stato spesso causa di problemi per l’approvvigionamento delle materie prime soprattutto in quei paesi in cui il numero dei partecipanti alla certificazione era ancora relativamente basso: le aziende certificate, infatti, non riuscivano a trovare un numero sufficiente di fornitori di materia prima, anch’essi certificati, che potesse garantirgli i quantitativi necessari per le loro produzioni.
Tuttavia, grazie alle iniziative adottate in concerto dalle imprese nazionali di mangimi e dagli organismi di certificazione, è stata formulata l’aggiunta del cosiddetto GMP + BCN-IT Country Note Italy che di fatto rappresenta un’opportunità per tutte le imprese italiane del settore non ancora certificate, in quanto permette di fatto di potersi certificare GMP+ anche nel caso in cui alcuni fornitori di materia prima (o addirittura tutti) non lo siano. Al momento il Country Note Italy, è provvisorio. Per ora sarà applicabile fino al 2019 e i prodotti ottenuti, aderendo a questo Country Note, potranno essere immessi solo sul mercato italiano.
Principalmente, come riportato su “All About Feed”, questo documento si pone l’obiettivo di gestire le questioni relative a:
• protocolli per consentire l’approvvigionamento di materie prime per mangimi non assicurati;
• requisiti per combinare la produzione GMP + con mangimi non assicurati presenti nello stesso stabilimento di produzione;
• condizioni particolari che consentono alle aziende di trasporto di eseguire protocolli di gatekeeper, previa approvazione del produttore o del commerciante;
• condizioni di etichettatura per prodotti Country Note Italy e prodotti non assicurati.

Caso pratico: la produzione di carbonato di calcio per mangimi di Fassa Bortolo

Fassa Bortolo possiede un importante centro produttivo di calcari granulati e micronizzati, situato all’interno del comparto estrattivo del “marmo Botticino” nell’omonimo Comune, nella zona ad Est di Brescia. Da anni, Fassa Bortolo si occupa della valorizzazione degli scarti della produzione del marmo.
Nel particolare l’attività di Fassa Bortolo consiste nella produzione, commercializzazione e trasporto di carbonato di calcio in diverse pezzature, ottenuto dalla frantumazione di roccia calcarea prevalentemente microcristallina la cui composizione chimica è carbonato di calcio pressoché puro (CaCO3 superiore al 98,5%).
Come noto, il CaCO3 fa si che, grazie alle sue particolari caratteristiche chimiche, possa essere impiegato in diversi settori industriali, ed in particolare, se ha elevato grado di purezza, si può prestare anche nella produzione di mangimi.
Ad inizio 2016 Fassa Bortolo, che già era dotata del sistema obbligatorio di procedura aziendale di autocontrollo ai sensi del Regolamento 183/2005, ha attivato l’iter di certificazione GMP+ B2, credendo fortemente in questo standard.
Tale scelta ha permesso di approfondire maggiormente l’identificazione dei pericoli ed affinare ulteriormente la valutazione dei rischi per la sicurezza alimentare del carbonato di calcio destinato alla produzione di mangimi.
Il plus è stato quello di allargare il campo di applicazione a tutto il comparto estrattivo senza limitarsi allo studio del solo sito produttivo e di riflettere su qualunque attività potesse avere una connessione tra i processi e la possibilità di creare agenti inquinanti. Ad esempio per quanto riguarda l’attività delle cave esterne, è stata valutata la possibilità di contaminazione causata dall’utilizzo dell’esplosivo, che nella sua combustione produce Fluoro e Fluoruri. Analizzando invece l’impianto ci si è interrogati sull’eventuale possibilità di contaminazione dovuta al ferro proveniente dall’usura dei macchinari.
Oltre a ciò, si sono mantenute le analisi per il controllo delle presenza di metalli pesanti (Pb, Hg, Cd e As), della carica batterica e della radioattività.   

Il team GMP+: ruoli e responsabilità
Durante l’iter di certificazione è stato istituito il Team GMP+ formato da: Direzione, Responsabile GMP+, Responsabile di Produzione, Ufficio Spedizioni e Addetti alla Produzione.
Come noto, una proficua collaborazione e un alto livello di partecipazione concorrono al raggiungimento dei propri obiettivi e questo vale anche nell’implementazione di un sistema di gestione volto a garantire una buona sicurezza alimentare.
Il gruppo, lavorando in perfetta sinergia, ha il compito di monitorare ed applicare le diverse procedure messe in atto al fine di soddisfare i requisiti GMP+ come ad esempio la gestione dei dati relativi alla roccia calcarea, la pianificazione delle attività e il controllo dei processi.

Il disciplinare tecnico

Il Team GMP+, in strettissima collaborazione con un consulente molto preparato in materia, in primo luogo, si è impegnato nella redazione del “Disciplinare tecnico”, documento cardine di tutta la certificazione che si propone di illustrare:
• le strategie ed i principi ispiratori del sistema;
• i meccanismi operativi adottati e le strutture organizzative coinvolte;
• le metodologie adottate e gli strumenti utilizzati.
Il disciplinare vuole far conoscere quali risorse, quali competenze e quali iniziative vengono messe in atto per garantire la conformità ai requisiti degli standard GMP+ e delle norme applicabili.
Il primo step dell’iter di redazione del documento è stato l’identificazione del tipo di prodotto, che consiste nell’andare ad individuare di quale categoria di carbonato di calcio ci si occupa, in quanto ciò si ricollega alla caratterizzazione del processo produttivo indicato nella scheda “Risk Assessment GMP+”.

Codice    Prodotto                     Definizione
11.018    Carbonato di calcio      “Product obtained through the grinding of substances which give calcium carbonate, for example limestone or chalk”

                 
Successivamente viene analizzato in grande dettaglio il processo produttivo attraverso la realizzazione del diagramma a blocchi (schema a sinistra) e del flowsheet dell’impianto di produzione. Ogni singola fase del processo produttivo viene attentamente indagata con lo scopo di prevenire qualsiasi tipo di contaminazione (fisica, chimica, biologica, microbiologica) del carbonato di calcio. Il caso di Botticino è stato affrontato regolando i rapporti e sensibilizzando al tema della sicurezza alimentare i diversi attori in gioco, dal cavatore al trasportatore, con l’ausilio di una specifica e mirata documentazione. Questa, infatti, contiene tutte le prescrizioni e le buone pratiche da rispettare nell’ottica della sicurezza alimentare.  Fassa Bortolo, in qualità di partecipante alla certificazione, ha dovuto allestire ed implementare una speciale procedura scritta (“sistema di gatekeeper”), conforme alla Country Note Italy, che garantisca che le materie prime siano conformi ai requisiti GMP+FSA: tale procedura si concretizza nel Disciplinare di Somministrazione della roccia calcarea. Il trasporto del prodotto è regolato invece da un apposito disciplinare, contenente le procedure volte alla verifica sia del livello di bonifica delle cisterne sia delle modalità di pulizia adottate dagli autotrasportatori. Peculiarità di questo nuovo approccio, è l’utilizzo di sigilli numerati da apporre sulle botole e nei punti di scarico delle cisterne in cui viene trasportato il prodotto finito. Questi sigilli, contrassegnati da un numero corrispondente alla pinza utilizzata per il fissaggio, garantiscono al cliente l’assenza di manomissioni o contaminazioni durante il trasporto e costituiscono un importante valore aggiunto per l’azienda nel campo della sicurezza e igiene alimentare. A garanzia della certificazione, il logo GMP+ viene anche riportato sul Documento di trasporto in aggiunta all’indicazione della rintracciabilità del prodotto.
La rintracciabilità consente di conoscere tutte le fasi della produzione di un certo lotto e di poter “bloccare” una partita di prodotti non conformi, ovvero nel caso in cui questa non risponda ai requisiti di qualità e di sicurezza. Proprio nel caso di non conformità, lo schema GMP+ fornisce il format EWS (Early Warning System) che prevede di attivare la procedura di Recall del prodotto nei casi in cui si verifica il superamento dei limiti legislativi o del Rejection Limit di quelle sostanze indicate dal documento GMP+ BA1 Specific Feed Safety Limit.
Il sistema di gestione della Sicurezza Alimentare Lo schema GMP+ applica la metodologia HACCP per la sicurezza e di conseguenza prevede la nomina di un Gruppo di Sicurezza Alimentare. Diverse sono le competenze in campo: dalle conoscenze tecniche sul prodotto e sull’impianto di produzione alle competenze organizzative e di gestione del personale, dalla conoscenza dell’ambito estrattivo alla conoscenza dei requisiti normativi. Da queste competenze derivano i diversi compiti svolti dai vari componenti del gruppo HACCP. Grazie a GMP+, Fassa Bortolo ha riconosciuto l’opportunità di istituire, documentare e mantenere nel tempo un Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare dei prodotti commercializzati in modo che sia conforme alla legislazione vigente e allo standard. Il suddetto sistema viene sottoposto ad audit interni, a controlli e sorveglianze continue. I principi guida su cui si basa questa politica vanno dal soddisfare la propria clientela in termini di qualità del prodotto, ottimizzando anche il rapporto con i fornitori, al coinvolgimento  del personale nelle procedure operative e negli aspetti legati alla sicurezza igienica sanitaria.

L’analisi dei rischi per la sicurezza alimentare
Uno degli argomenti più importanti e basilari dell’iter di certificazione GMP+ è rappresentato dall’identificazione dei pericoli e dalla valutazione dei rischi per la sicurezza alimentare dei prodotti. L’analisi dei rischi igienico-sanitari è stata condotta dal gruppo HACCP seguendo i 7 principi sanciti dal Codex Alimentarius presenti nel documento “RECOMMENDED INTERNATIONAL CODE OF PRACTICE GENERAL PRINCIPLES OF FOOD HYGIENE, CAC/RCP 1-1969, Rev. 4-20031, adopted by the Codex Alimentarius Commission in 1997”.
Con riferimento ai rischi per la salute del consumatore finale, è possibile identificare come punto di rischio, un punto dove esiste la possibilità di un inquinamento da parte di un fattore di rischio o dove esiste la possibilità di un incremento della sua contaminazione. I punti di rischio sono evidentemente legati alla peculiarità del sistema produttivo aziendale ed alla localizzazione dell’azienda. L’individuazione dei punti di rischio richiede un’estesa analisi del processo (risorse e procedure) in quanto una contaminazione del prodotto può avvenire ovunque. La stessa analisi consente di verificare la rispondenza delle risorse e delle procedure aziendali ai requisiti definiti dalla normativa. Dopo aver definito i fattori di rischio collegati al consumo dell’alimento, uno strumento di semplificazione per la ricerca delle cause di contaminazione che conducono all’individuazione dei punti critici di controllo, è l’Albero delle Cause. Tale schema, riportato sopra, attraverso una serie di domande a cui si deve rispondere in sequenza, in modo affermativo o negativo consente, come passo successivo, di formalizzare una procedura di prevenzione per i punti critici individuati. Per l’analisi dei rischi sono state utilizzate le schede “Risk Assessment” inserite nella sezione “Product on the Database Risk Assessment of Feed Materials” del sito GMP+ e le segnalazioni provenienti dal RASFF (the Rapid Alert System for Food and Feed). Come da prassi consolidate, si valuta il livello di rischio (R), che è quantificato numericamente come prodotto della probabilità di apparizione del pericolo (P) e la gravità (G) dei suoi effetti sull’uomo: R = P x G.
L’analisi è stata condotta su due livelli: da un lato l’analisi dei rischi del carbonato di calcio rispetto alla scheda “Risk Assessment” di GMP+, dall’altro l’analisi dei rischi delle fasi del processo di escavazione, produzione e commercializzazione del prodotto. Per ultimo sono state identificate le procedure per: l’analisi statistica delle non conformità, la manutenzione degli impianti e delle strutture, la formazione del personale, il piano di pest control, il piano delle prove analitiche.

Conclusioni
In conclusione, la certificazione GMP+, anche nel campo delle attività estrattive, permette di acquisire numerosi vantaggi:
• testimonianza del proprio impegno a garantire materie prime per mangimi sicure, attestata da uno standard internazionale ad elevata riconoscibilità;
• rispetto della normativa cogente in tutti i suoi aspetti;
• miglioramenti dell’attività estrattiva sia dal punto di vista gestionale che commerciale;
• miglioramento dei rapporti con i fornitori, clienti ed organi di controllo;
• possibilità di un incremento delle produzioni grazie all’ingresso in nuovi mercati che richiedono tale certificazione;
• miglioramento dell’immagine aziendale.
Aderire a questo standard consente di creare un rapporto di fiducia con i clienti e con tutti gli stakeholder, dimostrando che gli ingredienti per mangimi sono prodotti con processi sicuri e di qualità elevata.
Fassa Bortolo, anche con la certificazione GMP+, conferma il continuo processo di valorizzazione delle materie prime che mette a disposizione del sempre più ampio numero di clienti. ◆