Il travertino

Genesi, estrazione e utilizzo di una pietra usata fin dal I Millennio a.C.

Il Travertino è una roccia sedimentaria di origine chimica formatasi per precipitazione del bicarbonato di calcio disciolto nell'acqua e deposizione successiva del carbonato di calcio, a causa del forte abbassamento di pressione. Il suo nome deriva da uno dei siti in cui sono ubicati i giacimenti, già dai tempi di Roma antica, cioè Lapis Tiburtinus o Pietra di Tivoli. La sua distribuzione areale, infatti, si allarga a tutta l'Italia Centrale. La precipitazione è un tipo di reazione che può verificarsi, per esempio, nelle manifestazioni postvulcaniche quando, per riscaldamento e per variazione di pressione, si ha una sottrazione di anidride carbonica.
E' una roccia che può essere coltivata in grossi blocchi. Le lastre che si ottengono con il taglio sono caratterizzate da figure diverse, secondo la direzione dello stesso, cioè parallela o perpendicolare agli strati.

Il Travertino è a stratificazione più o meno evidente, concrezionata, strutturalmente microcristallina, la cui genesi è legata a sorgenti, cascate, bacini lacustri e che, talora, si forma anche in presenza di acqua calda. Le concrezioni possono essere ben sottolineate da deposizione in formazioni a strati paralleli e venature molto spesso fortemente evidenziate, dovute alla presenza di mutamenti di colore e di porosità. I giacimenti sono formazioni di acque dolci alle quali forme organiche non hanno contribuito in modo sensibile alla loro genesi, anche se pezzetti minuscoli di legno e di canne, tracce di foglie, fili d'erba e resti fossili di molluschi abbastanza rari, sia terrestri sia di acqua dolce, abbiano dato luogo a incrostazioni di calcite, che continuano nel tempo. Questo processo molto spesso ha determinato la formazione di vuoti, in parte ben evidenti. La struttura del

Travertino, infatti, è vacuolare, dove i vuoti di solito sono dovuti alla degradazione delle sostanze organiche, per cui, secondo il destino che gli viene dato, può essere usato con i suoi vuoti in evidenza oppure adeguatamente stuccato. Quando, però, questi sono in una quantità da rappresentare attorno al venti o al trenta per cento del volume totale, allora la roccia diventa tutt'altra cosa, e da Travertino assume il nome di Pietra Spugna.

Le colorazioni dipendono dalla presenza di impurità (fra le quali la più frequente è la limonite), portate dall'acqua e successivamente sedimentate. Vanno dal bianco latte e dal giallognolo, a tutta una serie di tinte intermedie che, passando dal crema e da sfumature écru, giungono al bronzo e alla calda tonalità del noce.
Le caratteristiche fisico-chimico-meccaniche si possono sintetizzare come segue. Il peso specifico è al massimo 2500 kg/mc e, come la resistenza a compressione, dipende dalla struttura della pietra: difatti, nelle condizioni migliori quest'ultima può arrivare a 1200 kg/cmq; questi parametri, ovviamente, dipendono dalla volumetria dei vuoti; in effetti, quanto più è elevata la somma dei vuoti, tanto più la pietra è leggera e tanto meno resistente. E' un materiale poco sensibile alle escursioni termiche e non risente particolarmente del gelo e del disgelo; è resistente contro l'azione degli agenti chimici, degli acidi in particolare, e degli atmosferili. Per natura è antiscivolo, per cui è in possesso di una dote che ha un sensibile peso, quando si debbano realizzare pavimenti; inoltre, altro fatto estremamente positivo, il Travertino è abbastanza resistente all'usura, offrendo buone garanzie di durata nel tempo. A completare le note positive, si ricorda qui che la pietra, pur essendo porosa - e, onestamente, non poco - ha i vacuoli che non sono intercomunicanti, per cui risulta impermeabile all'umidità e all'acqua; questa è un'ulteriore ragione che guida nella scelta di questo lapideo soprattutto nella realizzazione di strutture poste all'esterno, per esempio nell'arredo urbano.

Il Travertino è adatto a diversissime applicazioni: rivestimenti di pareti interne ed esterne, pavimenti usati normalmente, cordoli e cordonature per marciapiedi, elementi strutturali architettonici e altro ancora. Una volta stuccati i vuoti, la costruzione di oggetti per la casa, quali piani di cottura, lavelli o altro, una buona lucidatura li rende perfetti per il loro impiego. La lavorabilità è buona, ma in ogni modo non è una pietra da destinare a decorazione fine, anche se può sopportare una lucidatura, dopo essere stuccata, come si è evidenziato più sopra.
Un fatto interessante da ricordare in merito al Travertino è che di solito indurisce e si compatta con il trascorrere del tempo, una volta esposto nell'ambiente aereo, perché la trasformazione del bicarbonato in carbonato di calcio non cessa mai, naturalmente finché ce n'è.