A Cadarache, nel sud della Francia, 35 Paesi stanno collaborando alla costruzione del primo reattore sperimentale in grado di replicare sulla Terra la reazione che alimenta il Sole. Vernazza Autogru, con il suo team, la sua esperienza e la sua capacità di adattarsi a scenari fuori scala dimostra che la logistica pesante non è un'attività "accessoria", ma la spina dorsale dei grandi progetti scientifici
L'espansione internazionale di Vernazza Autogru nasce da una visione chiara: accrescere competenze, know-how e capacità operative confrontandosi con i cantieri più complessi d'Europa. La Francia è stata il punto di svolta di questo percorso.
Qui è nata Vernazza Autogru S.a.s.u., la società controllata che ha permesso all'azienda di operare stabilmente su un mercato ricco di grandi opere, progetti infrastrutturali critici e interventi ad alto contenuto tecnico. La costruzione dello Stadio di Lione, le attività presso l'Aeroporto Charles de Gaulle, gli interventi per il progetto Mareterra nel Principato di Monaco, insieme alle operazioni nei dry dock di Marsiglia, hanno consolidato una presenza costante e un modo di operare immediatamente riconoscibile: competenza tecnica, adattabilità, mezzi ad alte prestazioni e una cultura della sicurezza che guida ogni decisione.
Queste esperienze, accumulate in anni di attività sul territorio francese, hanno preparato l'azienda ad affrontare una sfida di valore completamente diverso: ITER, il più grande esperimento di fusione nucleare mai costruito. A Cadarache, nel sud della Francia, trentacinque Paesi stanno collaborando alla costruzione del primo reattore sperimentale in grado di replicare sulla Terra la reazione che alimenta il Sole. La fusione non è la fissione: non genera scorie radioattive a lungo termine, non richiede materiali fissili soggetti a rischi critici e si basa su un combustibile praticamente inesauribile. È considerata una delle possibili chiavi dell'energia del futuro. Il progetto prevede l'accensione del primo plasma entro il 2033 e la fase deuterio-trizio non prima del 2039. Parliamo di un orizzonte scientifico che supera le logiche tradizionali dell'industria e che richiede standard operativi fuori scala.
ITER è un cantiere unico al mondo. Ogni componente arriva da un Paese diverso, è costruito su misura e non può essere replicato. Non esistono scorte, non esistono sostituzioni. Alcuni moduli pesano come edifici, altri sono estremamente fragili, tutti hanno geometrie complesse che impongono tolleranze millimetriche. L'intero successo del progetto dipende dalla capacità di spostare, sollevare, posizionare e controllare questi elementi in totale sicurezza, rispettando tempistiche vincolanti e normative estremamente stringenti. Senza una logistica efficiente e coordinata, la fusione resterebbe un'idea astratta.
In questo contesto, il contributo di Vernazza Autogru assume un valore strategico. Quindici professionisti dedicati operano ogni giorno all'interno del sito, impegnati in attività di sollevamento, movimentazione pesante, supporto tecnico e pianificazione operativa. La presenza di un team stabile permette di rispondere alle esigenze del cantiere in modo continuo, integrato e con la flessibilità necessaria a un progetto in cui nulla è standard e ogni attività è un caso a sé.
La forza di Vernazza in ITER non risiede semplicemente nei mezzi impiegati, ma nel metodo. Le operazioni sono organizzate attraverso analisi preventive, modellazioni tridimensionali, verifiche strutturali e studi di fattibilità che precedono ogni sollevamento o spostamento di carichi pesanti. In un ambiente dove gli spazi sono limitati, le interferenze costanti e la coesistenza di più lavorazioni crea vincoli complessi, ogni intervento deve essere "costruito" con precisione ingegneristica. I piani operativi integrano geometrie, pesi, percorsi, sistemi di presa, limiti di vibrazione e requisiti di sicurezza specifici del sito.
Oltre ai sollevamenti con autogru, una parte essenziale del lavoro riguarda le movimentazioni interne tramite martinetti, ralle motorizzate e sistemi idraulici controllati.
ITER contiene aree inaccessibili ai mezzi tradizionali, zone in cui le strutture non permettono l'ingresso di autogru e componenti che devono essere spostati senza creare torsioni o vibrazioni. In questi casi, la movimentazione avviene con sistemi a basso profilo e a carico distribuito, in cui la precisione non è un valore aggiunto, ma una necessità operativa.
Accanto alle attività in campo c'è la parte ingegneristica, forse la più delicata: gli studi di fattibilità. Gli ingegneri Vernazza analizzano percorsi, quote, interferenze, appoggi, sistemi di ripartizione e compatibilità dei mezzi. Ogni documento prodotto viene condiviso e validato con il team ITER, generando un processo congiunto che integra esperienze operative e requisiti scientifici del progetto. Questa cooperazione permette di trasformare un'idea teorica in una sequenza di manovre eseguibili, sicure e ripetibili.
Il valore della presenza di Vernazza a ITER va oltre le singole attività. Lavorare in un cantiere di questa portata significa entrare in contatto con procedure avanzate, standard internazionali, normative specifiche e metodologie operative ad altissimo livello. Ciò consente di accrescere la qualità complessiva dell'azienda, trasferendo competenze sia alla società francese sia alla capogruppo italiana. È un circuito virtuoso di crescita tecnica che rafforza tutto il Gruppo e consolida il ruolo di Vernazza come realtà in grado di gestire progetti complessi su scala europea.
In parallelo, la presenza in Francia continua a estendersi anche in altri settori strategici: cantieri navali, aeroporti, infrastrutture, industria energetica. Le sinergie sviluppate nel tempo permettono di affrontare nuove commesse con rapidità e continuità operativa, valorizzando al massimo le competenze maturate in un contesto impegnativo come quello di ITER.
Il progetto di Cadarache rappresenta dunque molto più di un lavoro prestigioso. È un luogo in cui si plasma la capacità dell'azienda di operare in un ambiente scientifico, internazionale e tecnologicamente avanzato. È un acceleratore di competenze, un banco di prova quotidiano e un contesto in cui le soluzioni di sollevamento e movimentazione diventano parte integrante di una sfida globale: costruire l'energia del futuro. ITER dimostra che la logistica pesante non è un'attività "accessoria", ma la spina dorsale dei grandi progetti scientifici.
Vernazza Autogru, con il suo team, la sua esperienza e la sua capacità di adattarsi a scenari fuori scala, è oggi uno degli attori che contribuiscono a rendere possibile ciò che, fino a pochi anni fa, apparteneva al campo della teoria. Un ruolo concreto, continuativo e profondamente tecnico, che conferma la visione dell'azienda: crescere, innovare e portare competenza dove la complessità diventa sfida quotidiana.