Circolarità e digitalizzazione: verso l’orizzonte post-pandemico del settore estrattivo delle pietre ornamentali

Da Carrara, sinergia e condivisione fra attori istituzionali, tecnici e industriali nel sostegno agli assi strategici per la ripresa

Si è tenuto il 10 febbraio, da un'iniziativa di ANIM (Associazione Nazionale Ingegneri Minerari) e Confindustria Livorno Massa Carrara, con la collaborazione di Confindustria Marmomacchine, un seminario digitale - il primo di un ciclo dedicato - per fare il punto su presente e futuro di un settore - come molti altri - duramente colpito dall'impatto che la pandemia di Covid-19 ha prodotto sul complesso delle attività, sia estrattive che della lavorazione.

Un'analisi corale ed organica delle criticità che si abbattono sugli addetti di un comparto che, sia pur indebolito dalla decrescita registrata nel 2020 (stimata in una flessione del 35% di materiali estratti e commercializzati) guarda con realistico ottimismo ad una strategia di rilancio sui mercati internazionali, in linea con le occasioni offerte dal Recovery Fund europeo, per un cambio di paradigma urgente e inevitabile.

A Marco De Angelis, Presidente di Confindustria Marmo Macchine e imprenditore lapideo, il compito di inaugurare i lavori: "Nonostante le difficoltà, il comparto ha retto" - ha spiegato, aggiungendo: "L'Italia è, oggi, il sesto produttore mondiale di pietra naturale con 5.800.000 tonnellate annue, superata da competitor quali Cina, India, Turchia, Iran, e tallonata dalla Spagna. Per affrontare la ripartenza, è necessario attuare un cambio di mentalità che consenta di guardare al lapideo come risorsa, e non più come un problema, affiancati da professionalità in grado di portare l'escavazione a nuovi livelli di consapevolezza in termini di sicurezza, sostenibilità e innovazione tecnologica".

Domenico Savoca, Presidente ANIM, si è soffermato sulle prospettive di accettabilità sociale per il comparto, oggetto di particolare attenzione da parte della stessa ANIM in quanto lo sviluppo sostenibile delle attività estrattive, dal punto di vista economico, ambientale e sociale, non può essere disgiunto dall'accettazione sociale da parte delle Amministrazioni Locali e più ancora da parte delle popolazioni locali. Le motivazioni ambientali, pur fondamentali per l'accettazione delle iniziative minerarie, non sono le uniche che possono provocare il rifiuto delle stesse iniziative da parte di ampi segmenti della società civile.

Le condizioni per un corretto sviluppo a livello di bacino delle attività estrattive di pietre ornamentali si precostituiscono in sede di pianificazione regionale: manca spesso un'autorità che possa fare sintesi tra i diversi interessi contrapposti. In sede di autorizzazione amministrativa e di gestione delle singole attività estrattive è importante la comunicazione sociale e la comunicazione e l'ascolto nei confronti di Amministrazioni, gruppi o comitati, con l'obiettivo di rendere credibile la Società che propone un intervento estrattivo. Si va ormai affermando a livello mondiale una interessante procedura per l'acquisizione dell'accettazione sociale, denominata "Social Licence To Operate". È stata richiamata, infine, l'opportunità offerta dall'ANIM per la formazione della figura professionale di "Capo cava" e la sua certificazione della competenza, mediante la frequenza di corsi specialistici e la certificazione di tale competenza da parte di un ente terzo.

È poi seguito il contributo di Orlando Pandolfi, Vice Presidente ANIM e Innovation Manager & Strategist per il settore delle cave lapidee. Pandolfi ha illustrato la propria strategia per introdurre in cava un modello di "gestione snella" in grado di generare competitività e crescita sostenibili mediante un approccio sistemico al miglioramento dell'organizzazione produttiva, secondo le pratiche del Lean Management e dell'Industria 4.0: "Quella che ci sta chiedendo l'Europa è una conversione che non può sottrarsi ad una revisione sistemica dei processi nell'unica direzione oggi percorribile", ha dichiarato - "Circolarità e digitalizzazione renderanno le nostre cave pionieristiche: un'opportunità unica per organizzare e semplificare la coltivazione in una logica green e innovativa. La cava virtuale, al centro del global twin quarry ecosystem basato sull'assistente digitale, sarà la cava del futuro".

In coda, l'intervento di Domenico Gullì, espressione del Dipartimento Prevenzione USL Toscana Nord Ovest, che ha concluso la scaletta rivendicando la centralità di una coltivazione sicura, per i siti di scavo ma soprattutto per i cavatori, la cui capacità osservazionale è riconosciuta come decisiva ai fini della progettazione della strategia di coltivazione. "Prevenzione e sicurezza sono i capisaldi del rilancio, affiancati dall'innovazione non solo dei processi e delle tecnologie, ma anche nei sistemi di monitoraggio" - ha affermato il dirigente. "Questo è il momento propizio per diffondere in modo costruttivo le varie possibilità che l'innovazione ci offre, sia in termini di controlli e monitoraggi, sia di dispositivi di sicurezza per le attrezzature. Controllo, prevenzione, formazione e valutazione dei rischi per puntare all'obiettivo infortuni zero devono essere il vademecum per ogni imprenditore anche in vista di una maggiore accettazione sociale delle attività estrattive presso le comunità di radicamento".

Alberto Maccabruni, Vice Presidente ANIM, ha coordinato la tavola rotonda finale in cui, anche con l'intervento sindacale, i relatori hanno chiarito aspetti interessanti della ripresa produttiva delle attività estrattive di pietre ornamentali, in relazione anche alle difficoltà legate alla concorrenza economica messa in atto soprattutto dai produttori di paesi asiatici.
Il seminario ha inaugurato un ciclo di webinar dedicati alla promozione di un approccio innovativo al mondo del lapideo, con un forte orientamento alla formazione e alla transizione 4.0 in un'ottica digitale e sostenibile.