La strategia e gli obiettivi dell’ANIM per il triennio aprile 2019 – marzo 2022


Il giorno 30 marzo 2019 si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale dell'ANIM, Associazione Nazionale Ingegneri Minerari, Ingegneri delle Georisorse, dell'Ambiente e del Territorio e delle cariche sociali di Presidente e di Segretario Generale, che hanno visto l'ingresso di numerosi nuovi Consiglieri nell'organo di direzione dell'Associazione.
Il successivo 18 aprile 2019, presso la Scuola di Ingegneria e Architettura dell'Università di Bologna, si è svolta la prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale A.N.I.M., eletto per il triennio dal 30 marzo 2019 al 29 marzo 2022, che, alla luce dell'attuale situazione delle industrie estrattive a livello nazionale, ha definito la strategia e gli obiettivi dell'Associazione Nazionale Ingegneri Minerari per l'intera durata del mandato del Consiglio stesso.
A livello nazionale si assiste a una lenta ripresa produttiva del settore delle materie prime non energetiche, pur essendo tale ripresa ancora lontana dai picchi di produzione degli anni 2007 - 2008: perché la tendenza alla crescita della produzione di materie prime si consolidi occorre il contributo di fattori economici e culturali diversificati, su parte dei quali l'ANIM, in relazione alle potenzialità di operare previste dallo Statuto, ha possibilità concrete di incidere con efficacia, in quanto nell'Associazione sono rappresentate tutte le professionalità operanti nel settore delle materie prime, dai professionisti ai pubblici dipendenti, nonché importanti aziende di rilievo nazionale del settore estrattivo.
Si presentano di seguito le principali attività che l'ANIM intende condurre nel prossimo triennio.
L'ANIM ha definito una propria politica per favorire la formazione e lo sviluppo delle più significative professionalità operanti nel settore estrattivo, da quelle tradizionali a quelle emergenti. Si assiste ad una ripresa di interesse per l'alta formazione universitaria con riferimento all'ingegneria mineraria (ne è esempio l'avvio del corso di laurea magistrale in "Mining Engineering" presso il Politecnico di Torino), ma le iniziative attualmente avviate non riescono a rispondere pienamente alle esigenze del mondo produttivo, che necessita di contributi specialistici più articolati e maggiormente diffusi sul territorio nazionale.
A titolo esemplificativo, si individua la figura del responsabile della produzione - Capo Cava, oggi presente nella gran parte delle realtà estrattive operanti sul territorio nazionale, che non trova riscontro nell'offerta formativa. Per sopperire alla carenza riscontrata l'ANIM ha approvato un disciplinare relativo alla formazione di tale figura professionale, e ha sottoscritto con l'Ente di certificazione RINA Services una convenzione per certificare l'idoneità dei candidati a ricoprire la funzione di responsabile della produzione - capo cava.
Le attività formative relative alla figura di Capo Cava saranno avviate, con corsi a livello regionale, a partire dal mese di ottobre del corrente anno, in relazione alle richieste che perverranno e alla localizzazione delle stesse.
Nel prossimo triennio saranno avviate attività formative per le figure professionali di Sorvegliante e di Direttore responsabile dei luoghi di lavoro per il settore estrattivo, nonché, con riferimento agli obiettivi previsti a livello comunitario per un'economia circolare, di responsabile degli impianti per la valorizzazione e il riciclo delle materie prime, con certificazione delle professionalità possedute.
La certificazione acquisita con la formazione attivata dall'ANIM potrà favorire l'impiego all'estero degli specialisti italiani del settore minerario, i quali potranno esibire una valida documentazione a riprova del possesso di capacità e competenze adeguate, in aggiunta all'esperienza professionale eventualmente maturata.
Altro campo di interesse è quello dell'alta formazione per professionalità fortemente specializzate: si riportano, a titolo meramente esemplificativo, le figure professionali del geologo o dell'ingegnere esperti giacimentologi o esperti geofisici, molto richieste nelle attività estrattive condotte in paesi a forte vocazione mineraria.
L'attuazione di un accordo recentemente sottoscritto da ANIM con la Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e la European Federation of Geologists, relativa anche all'alta formazione nel settore minerario, favorirà il collocamento, soprattutto in ambito internazionale, di professionisti con forti motivazioni professionali.
Nel campo della legislazione in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori del settore estrattivo si assiste a un immobilismo ormai preoccupante, in quanto la legislazione relativa ormai risale agli anni cinquanta del secolo scorso. Tale legislazione è ormai obsoleta e in gran parte soppressa con il decreto taglialeggi del 2010. Il decreto legislativo n. 624/1996, che ha introdotto novità legislative per il settore estrattivo esclusivamente con riferimento ai luoghi di lavoro, e solo in quanto imposto dall'Unione Europea, non risulta ormai adeguato alla realtà produttiva nazionale, anche a seguito dell'introduzione, nel 2008, del "Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro".
L'ANIM ha avviato una riflessione, anche mediante la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro, circa l'opportunità di una revisione sostanziale della legislazione prevenzionistica nelle cave e nelle miniere, avviando contatti e confronti nelle sedi pubbliche più opportune. Nel prossimo triennio si prevede di intensificare l'attività propositiva e culturale nel settore della sicurezza mineraria, anche proponendo le soluzioni legislative ritenute necessarie per l'aggiornamento legislativo, che dovrebbe avvenire, auspicabilmente, mediante delega al governo per l'emanazione di un testo unico sulla sicurezza mineraria.
Anche la legislazione nazionale in materia di cave e miniere risulta ormai obsoleta, in quanto ancora incardinata nel regio decreto n. 1443/1927, e non risponde alle esigenze di sviluppo di un settore che deve confrontarsi con problematiche ambientali, economiche e sociali pienamente ignorate dalla stessa legislazione.
Le singole regioni hanno ormai prodotto legislazioni differenziate a forte impatto regolatorio e pianificatorio, in mancanza di una legislazione nazionale di riferimento, per cui oggi appare particolarmente impegnativo attuare un raccordo per tenere conto degli interessi del sistema produttivo delle aziende estrattive, che spesso non può tenere conto dei confini regionali.
L'assenza, a livello nazionale, di una politica delle materie prime (l'Italia è l'unico Stato europeo a non possederla) ha impedito il coordinamento e la condivisione a livello mazionale di obiettivi produttivi, ambientali e sociali complessivi, indebolendo anche l'attività italiana nei consessi internazionali sempre più importanti per assicurare un corretto e sicuro approvvigionamento delle materie prime strategiche e/o critiche per l‘industria nazionale.
L'ANIM si è fatta promotrice, anche mediante l'attività del Laboratorio Materia Prime, della strategia per una politica nazionale delle materie prime, di cui una proposta concreta è in avanzato stato di definizione, nonché della necessità di un aggiornamento sostanziale della legislazione mineraria: tale azione continuerà con impegno anche nel corso del prossimo triennio. Il Laboratorio Materie Prime, rinnovato per la durata di cinque anni nel 2018, cui aderiscono Associazioni datoriali e culturali, Enti di ricerca, Università ed il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresenta il luogo ideale di confronto degli Stakeholders del settore estrattivo.
Il Consiglio Nazionale dell'ANIM ha ritenuto opportuno, ancora, di avviare a livello nazionale una riflessione circa l'opportunità di integrare e innovare gli strumenti per conseguire l'accettabilità sociale delle attività minerarie, sempre più spesso oggetto di rifiuto, soprattutto per le iniziative più rilevanti in termini di produzioni e investimenti previsti, da parte delle comunità locali.
Carenze di comunicazione, mancata fiducia nell'azione autorizzativa e di controllo della pubblica amministrazione, testimonianze di attività minerarie con forti impatti negativi, soprattutto riferibili al passato, anche recente, hanno contribuito a radicare, salvo in talune aree a forte vocazione mineraria, il convincimento da parte del pubblico generale che l'attività mineraria produca solo effetti negativi, non considerando i benefici per l'economia nazionale e l'occupazione.
Strumenti normativi previsti per contenere gli impatti ambientali, quali la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi (VAS), validi a livello concettuale, ritengo non contribuiscano a risolvere il problema dell'accettabilità sociale: si tratta di attività amministrative fortemente procedimentalizzate, che coinvolgono solo marginalmente le comunità locali.
L'introduzione, a livello nazionale, esclusivamente volontaristica, della social licence to operate da parte delle comunità locali, coinvolte preventivamente alla presentazione delle istanze autorizzative, potrebbe, se ben attuata, risolvere parte dei problemi riferibili all'accettabilità sociale. La social licence to operate, è comunemente adottata in tutti gli Stati a forte vocazione mineraria e a livello mondiale, mentre in Italia, incomprensibilmente, risulta del tutto sconosciuta.
Si tratta di uno strumento comunicativo che l'ANIM ritiene di condividere e promuovere nel corso del prossimo triennio a livello nazionale, la cui introduzione richiede maturità e consapevolezza da parte degli operatori, che dovranno accettare pienamente e senza riserve il confronto circa le iniziative proposte, per ottenere l'accordo a livello delle comunità locali prima di presentare le istanze autorizzative.
In parallelo con le attività relative alla social licence to operate, l'ANIM intende condurre studi e valutazioni, di interesse sociale, economico e culturale, relativi al future of mining, oggetto di approfondito dibattito in numerosi consessi mondiali, soprattutto in quelli cui aderiscono le più importanti multinazionali minerarie, la cui programmazione strategica su allunga su un intervallo temporale molto ampio, anche dell'ordine di alcuni decenni.
L'argomento future of mining attualmente in Italia è del tutto trascurato, in linea con l'assenza di obiettivi di politica nazionale delle materie prime, e l'ANIM intende svilupparlo, per il momento, al solo livello culturale, relativamente alle previsioni di sviluppo conseguenti alla innovazione scientifica e tecnologica, all'automazione e intelligenza artificiale nei siti estrattivi, alle difficoltà di approvvigionamento di alcuni minerali strategici, alla percezione del futuro dell'attività estrattiva.
L'ANIM intende continuare la sua partecipazione alla Rete Mineraria (RE.MI.) per la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, per la quale è stata fortemente impegnata sin dalla fase istitutiva insieme ad ISPRA. Aderiscono alla Rete Mineraria 34 Enti e Associazioni, comprese alcune regioni e il Ministero dello Sviluppo Economico. ANIM ha partecipato alla redazione di una proposta di legge in materia di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e di due Linee Guida, non ancora definitivamente approvate, in materia di guide minerarie e di sicurezza relativa alle attività di valorizzazione in sotterraneo. La convenzione relativa alla RE.MI. è stata rinnovata a fine 2018.
In materia di sfruttamento delle risorse geotermiche l'ANIM ha avviato da alcuni anni una attività importante per sviluppare la tecnologia relativa allo stoccaggio del calore nel sottosuolo, per il riscaldamento o il raffrescamento di edifici civili mediante pompe di calore geotermiche: in tale materia l'NIM ha avviato una iniziativa di coordinamento delle ricerche scientifiche sulla materia a livello nazionale, coinvolgendo le Università maggiormente interessate. L'argomento è stato oggetto di due convegni organizzati dall'ANIM in occasione di GEOFLUID nel 2016 e 2018.
Ancora, a livello nazionale l'ANIM partecipa attivamente alla piattaforma "Geotermia", cui aderiscono tutti gli Enti rappresentanti delle professioni, del sistema datoriale, della ricerca responsabili dell'attività legislativa per il settore geotermico: la piattaforma ha proposto il decreto interministeriale per lo sviluppo delle pompe di calore geotermiche, all'esame dei competenti Ministeri per l'eventuale emanazione.
Anche il settore degli idrocarburi costituisce materia di interesse per l'Associazione: si tratta di un settore attualmente fortemente penalizzato dalle scelte governative di contrazione dell'attività di ricerca mineraria e di sviluppo dei cantieri produttivi, con previsione della redazione del PiTESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), ancora in una fase preliminare; saranno affrontate specifiche problematiche in materia di sicurezza ambientale, principalmente subsidenza e sismicità, anche con riferimento allo stoccaggio del gas naturale nel sottosuolo.
Le attività dell'ANIM si concretizzeranno nell'organizzazione, anche in collaborazione con Associazioni consorelle, di convegni e seminari nelle materie di interesse, inoltre la stessa Associazione aderirà alle manifestazioni fieristiche GEOFLUID, a cadenza biennale e SAMOTER, a cadenza triennale, organizzando convegni di alta specializzazione nelle materie. Nel corso del 2020 sarà organizzato il convegno, a cadenza quinquennale, EXPLO 2020.
In tutte le materie di interesse, compatibilmente con le possibilità operative, l'ANIM produrrà documenti tecnici e linee guida, che tutti gli interessati potranno utilizzare quale riferimento tecnico e amministrativo; pur non avendo un risvolto normativo, tali documenti potranno contribuire a chiarire aspetti tecnici e normativi oggetto di dibattito interpretativo o a orientare le scelte operative delle aziende estrattive. In allegato si riporta l'elenco dei documenti che l'ANIM intende produrre nel corso del prossimo triennio.


DOCUMENTI ANIM PROGRAMMATI PER IL PERIODO APRILE 2019 - MARZO 2022

1. Documento contenente gli obiettivi per una riforma della legislazione mineraria nazionale e per il coordinamento con la legislazione regionale.
2. Documento contenente gli obiettivi per un aggiornamento e una riforma della legislazione nazionale in materia di sicurezza delle attività estrattive, anche per il coordinamento di tale legislazione con il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro.
3. Analisi, mediante confronto con esempi nazionali ed europei, delle metodologie per sviluppare un corretto approccio alla gestione ambientale (monitoraggi, indagini suppletive, etc.) di siti estrattivi con criticità/dismessi in un contesto di concessione mineraria o di autorizzazione di cava "scadute" o con diverso inquadramento giuridico.
4. Definizione e finalità dei percorsi tecnico-culturali destinati alla formazione dei Direttori responsabili / Sorveglianti (cfr. D.G.R. 30 novembre 2015, n. X/4432 della regione Lombardia).
5. Rifiuti di estrazione: stato dell'arte e lettura critica del D.Lgs. n. 117/2008 con possibili interpretazioni e spunti di miglioramento.
6. Terre e rocce da scavo. Le cave non cave: stato dell'arte, interpretazioni, monitoraggi ambientali alla luce del DPR 13 giugno 2017, n. 120.
7. Criteri tecnici per la progettazione, costruzione e manutenzione delle piste di arroccamento considerando i principali metodi di coltivazione mineraria, i minerali / materiali da estrarre ed i mezzi d'opera e di trasporto più frequentemente in uso.
8. Ruolo del RSPP in attività estrattive: formazione, aggiornamento, competenza, attitudini, etc. Possibile confronto con figure simili in ambito europeo.
9. Stato dell'arte sulla silice cristallina in ambito estrattivo: confronto disposizioni europee e dell'American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH), tendenze evolutive, ambiti applicativi, applicazione delle direttive comunitarie e degli indirizzi NEPSI
10. Stato dell'arte sull'esercizio delle attività estrattive in presenza di amianto naturale.
11. Applicazione delle Norme Tecniche sulle Costruzioni (NTC) al settore estrattivo.
12. Esposizione dei lavoratori del settore estrattivo ai gas di scarico dei motori diesel.
13. Linee guida per l'utilizzo degli esplosivi (amministrative e di sicurezza).
14. L'abbattimento con esplosivo in cava e miniera, le innovazioni.
15. Definizione delle pertinenze di cava e di miniera nelle diverse fasi del ciclo estrattivo.
16. Stato dell'arte in merito alla produzione, stoccaggio e utilizzo dei fanghi di segagione delle pietre ornamentali, in relazione alla destinazione finale dei fanghi stessi.
17. Applicazione della direttiva macchine al settore estrattivo.