Linee Guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo

Le linee Guida sull'applicazione della disciplina per l'utilizzo delle terre e rocce da scavo sono state predisposte nell'ambito delle attività previste dal programma triennale 2014-2016 del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) e approvate con delibera n. 54/2019 del 9 maggio 2019 dello stesso organismo, con l'obiettivo di produrre un documento per migliorare l'azione dei controlli attraverso interventi ispettivi sempre più qualificati, omogenei e integrati, in applicazione del DPR 13 giugno 2017, n. 120 "Regolamento recante la disciplina semplificata delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell'art. 8 del decreto legge n. 133/2014".
Le Linee Guida di che trattasi costituiscono un utile strumento, oltre che per gli organi di vigilanza, anche per tutti gli operatori, che potranno contare su elementi di chiarezza per tutte le attività, amministrative e gestionali, relative alla produzione di terre e rocce nelle attività di scavo.
Occorre premettere che la gestione delle terre e rocce da scavo rientra nel campo di applicazione della parte IV del decreto legislativo n. 152/2006. A seconda delle condizioni che si verificano, le terre e rocce possono assumere qualifiche diverse e conseguentemente essere sottoposte ad un diverso regime giuridico.
Le terre e rocce possono essere escluse dalla disciplina dei rifiuti se ricorrono le condizioni previste dall'art. 185 del decreto legislativo n. 152/2006 relativo alle esclusioni dell'ambito di applicazione della suddetta disciplina.
In particolare, sono esclusi dalla disciplina dei rifiuti:
a. Il terreno (in situ), incluso il suolo contaminato non scavato e gli edifici collegati permanentemente al terreno, fermo restando quanto previsto dagli art. 219 e seguenti relativamente alla bonifica dei siti contaminati.
b. Il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato ai fini di costruzione allo stato naturale e nesso stesso sito in cui è stato escavato.
Quando ne ricorrono le condizioni, le terre e rocce da scavo possono essere qualificate come sottoprodotti, o se sottoposte ad opportune operazioni di recupero, cessare di essere rifiuti. In quest'ultimo caso dovranno essere soddisfatte le condizioni di cui alle lettere da a) a d) dell'art. 184 ter del decreto legislativo n. 152/2006, nonché gli specifici criteri tecnici adottati in conformità a quanto stabilito dal comma e) del medesimo art. 184 ter.
Si tratta di una tematica con un grande campo di applicazione in molti cantieri e opere, un manuale che aiuta a sciogliere alcuni dubbi interpretativi della normativa, che già con il DPR del 13 giugno 2017, n. 120, aveva compiuto notevoli passi avanti.
Le Linee Guida riprendono l'inquadramento normativo, affrontando definizioni ed esclusioni nell'ambito del DPR n. 120/2017, per arrivare ai requisiti di qualità ambientale per l'utilizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti. Viene, poi, analizzata la tematica delle terre e rocce prodotte nei siti oggetto di bonifica, per poi passare al diverso tema dell'utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina sui rifiuti. Il manuale SNPA non manca, inoltre, di toccare l'importante questione della normale pratica industriale (soffermandosi sul trattamento a calce) e delle matrici materiali di riporto. Da ultimo, si occupa del documento di trasporto, del piano di utilizzo, della dichiarazione di utilizzo e di avvenuto utilizzo.
Fra le novità più significative, l'affermazione dell'impostazione adottata da Arpa Liguria nel territorio regionale circa il fondo naturale per l'amianto, che non prevede la determinazione numerica di un valore, ma introduce il concetto di "compatibilità geologica".
Chiude il documento la parte che definisce i criteri per la programmazione annuale di controlli, ispezioni, prelievi e verifiche da parte delle ARPA, e dei criteri per la validazione preliminare del piano di utilizzo.
Inoltre sono state chiarite, soprattutto nell'ambito dei cantieri di piccole dimensioni, alcune incertezze: adesso sul tema SNPA ha un approccio unitario, riassunto nelle sessanta pagine delle Linee Guida.