Alla 59ª edizione di Marmomac, in programma a Veronafiere dal 23 al 26 settembre, la mostra Verticalità Modulari, un progetto curato da ADI - Delegazione Veneto e Trentino-Alto Adige, si sviluppa in un dialogo tra architettura modulare prefabbricata e pietra naturale.
L'iniziativa nasce dall'idea di applicare la logica costruttiva offsite - nel settore edilizio una tecnologia innovativa con grande attenzione alla sostenibilità - al marmo e alle pietre ornamentali, trasformandole in elementi modulari ad alto valore estetico e funzionale.
L'architettura modulare prefabbricata è un ramo dell'architettura che combina la flessibilità̀ del design con efficienza costruttiva, facilità di assemblaggio, controllo qualità̀ e ottimizzazione dei tempi di posa, offrendo una soluzione avanzata per il costruire moderno. Questo tipo di architettura permette di industrializzare elementi che, nelle costruzioni tradizionali, vengono realizzati in modo artigianale, efficientando costi e tempi con un risparmio che arriva al 50%.
Il percorso espositivo di Verticalità Modulari si snoda attraverso una serie di opere progettate da studi di architettura internazionali e soci ADI, con il contributo scientifico di esperti del settore. Il valore estetico e il progetto formale di ogni singolo modulo determina la personalizzazione della serialità̀, aiutato anche dall'uso diverso del colore e della texture della pietra naturale; utilizzandola anche in una versione tridimensionale, produce composizioni di grande impatto estetico.
Tra i progetti che meglio interpretano il valore estetico della pietra naturale, tra volume e sperimentazione, troviamo Tatching di Eleonora Pesce: una nuova proposta di rivestimento tra minimalismo giapponese e calore scandinavo, che lavora il marmo ispirandosi alla paglia e alle foglie di palma, per evocarne la leggerezza. Giocano sui contrasti tra luce/ombra e pieno/vuoto, Concavoconvesso di Maria Vittoria Malgarise, Eclipse di Gino Carollo ed Embossed Marble di Maurizio Varratta, progetti capaci di creare curvature e volumi mai visti, conferendo così al marmo un senso di forte dinamicità e modernità architettonica. Il design di VEA, firmato da Davide Cavaliere, reinterpreta invece il marmo come esperienza sensoriale grazie a un modulo in terrazzo porfido verde che gioca con pieni e vuoti, creando spazi vibranti attraversati dalla luce naturale.
Sono pensati per ottimizzare e facilitare le applicazioni edili i progetti di Matteo Leorato e Paolo Criveller, dove Tani Ori fonde origami e marmo in un modulo leggero e tridimensionale per facciate dal semplice ancoraggio, mentre Käärme è un sistema modulare in travertino che alterna specchi marmorei e aperture, con una cornice continua che armonizza l'estetica classica e le esigenze del cantiere a secco.
Sostenibilità e integrazione con la natura sono invece le parole chiave di Calligrafie Ruderali di Cristina Morbi e Lithus di Bruna Bonavita e Giulio Rigoni. Se il primo innovativo progetto costruisce una facciata bio-ricettiva in cui fessure e porosità catturano semi e acqua, trasformando la pietra in substrato che evolve con pioggia e vegetazione spontanea, il secondo utilizza pannelli in marmo di Carrara ottenuti dal recupero degli scarti, così da rendere le imperfezioni un valore estetico in un approccio sostenibile che unisce espressione materica e riduzione degli sprechi.
Il percorso espositivo si completa con una selezione di opere tratte dall'ADI Design Index e dal Compasso d'Oro, riconoscimento internazionale che dal 1954 celebra l'eccellenza del design italiano. La mostra include anche la partecipazione dell'Associazione Nazionale Le Donne del Marmo, che dal 2007 assegna il Premio Donna del Marmo, a testimonianza del ruolo culturale e sociale del settore.
Verticalità Modulari vuole raccontare il marmo non più solo come materiale nobile e tradizionale, ma risorsa capace di dialogare con l'innovazione tecnologica, l'edilizia prefabbricata e l'architettura contemporanea.