CGT SpA. L’evoluzione tecnologica di cave e cantieri

È un processo iniziato anni orsono e fortemente spinto da CAT e CGT, quello che dal metodo tradizionale di costruzione porta al cantiere del futuro, passando dalle tappe dell'automazione, della semi-autonomia per arrivare all'autonomia completa, quella che vediamo oggi nei dumper autonomi da miniera e che caratterizzerà cave e cantieri del futuro. Come ha illustrato Marco Misani, Product Specialist & Project Manager di CGT SpA: "riuscire ad aumentare l'efficienza e la produttività è oggi possibile grazie alla tecnologia, che al momento consente di controllare da remoto macchine e siti operativi. Si può arrivare a un incremento fino al 45% dell'efficienza agendo su carburante e operatore, operatore al quale oggi possiamo offrire strumenti tali da consentirgli di essere ancora più produttivo ed efficiente. Ne sono un esempio i sistemi 2D semplici, i sistemi 3D, i sistemi di aiuto e assistenza allo scavo, i sistemi che permettono di evitare collisioni, ribaltamenti e di aumentare la visibilità e sicurezza. Proprio grazie a queste tecnologie, per realizzare i nostri compiti possiamo impiegare meno tempo, quindi meno ore del mezzo (allungandone la vita utile) e quindi meno carburante, tre elementi che sommati insieme portano a un risparmio garantito. Così come garantito è il risparmio sui costi di topografia - prosegue Misani - visto che la tecnologia integrata sulla macchina consente la visualizzazione del progetto di scavo digitalizzato e caricato sul computer di bordo in modo da non necessitare di picchetti di quota o di tracciato, quindi nessuna persona nel raggio di azione della macchina, nessuna necessità di rifacimenti, dal momento che l'operatore va a colpo sicuro seguendo tutte le fasi del lavoro dal monitor in cabina, e un risparmio ingente di materiali, ore lavorate e consumi".
Questo ovviamente è solo un esempio dei vantaggi resi possibili dagli strumenti tecnologici e dalla trasmissione dati. Come ha illustrato Chiara Dipasquale, Product Specialist CGT S.p.A.: "le macchine sono connesse, registrano e ci trasmettono un'enorme quantità di dati utili non solo ai fini predittivi per quanto riguarda manutenzione e guasti, ma anche per avere sotto controllo cosa fanno i mezzi e soprattutto come lo fanno. Con l'Advanced Productivity App di CAT che è una tecnologia integrata nella macchina - sottolinea - grazie all'elettronica intelligente riusciamo ad avere dati esatti su quelle che sono le singole attività svolte dai mezzi. Ad esempio se si analizzano i dati settimanali di una nostra pala gommata, la 980M al lavoro in un impianto di movimentazione inerti possiamo vedere che ha passato il 35% delle sue ore svolgendo attività produttive come carico e trasporto e ben il 31% al minimo e quasi un altro 30% trasportando a vuoto e sistemando il cumolo, quindi attività necessarie ma improduttive. Chiaro che i tempi non produttivi di sistemazione del cumolo e trasporto al minimo non possono essere portati a zero, però conoscerli e minimizzarli aiuta a ottimizzare il processo, ridurre l'usura legata all'aumentare delle ore macchina, nonché diminuire i costi di manutenzione e riparazione oltre che di forza lavoro. Di tutte queste singole attività conosciamo non solo i tempi ma anche i consumi - continua Di Pasquale - e quindi, considerando che se il consumo medio della 980M è pari a 16 litri ora, a conferma che la tecnologia ci consegna mezzi molto efficienti dal punto di vista operativo, i margini di miglioramento ed efficientamento sono tali da poter minimizzare attività improduttive ad alto consumo così da poter ottimizzare l'intero processo. Se ragioniamo in termini assoluti, allora, queste tecnologie ci dicono che la pala gommata ha consumato 340 litri a settimana in attività non produttive, quindi quasi la metà del carburante utilizzato e 340 litri alla settimana in un anno sono più di 15.000 euro. Palesi sono i margini di miglioramento e risparmio. Per concludere, quindi, possiamo dire che i dati esatti ci permettono di capire dove possiamo migliorare, quali sono le inefficienze dei nostri processi, oppure sapere che il nostro processo è già ottimizzato e che i margini di miglioramento e i problemi sono da ricercare altrove, il tutto però con la consapevolezza che grazie alla tecnologia il miglioramento è possibile ed è possibile davvero".