Calcestruzzi speciali di Holcim per "l'arca" di CAP

Posata la prima pietra della nuova sede del Gruppo CAP a Milano: una sede in calcestruzzo che si ispira all'acqua, i due materiali più usati al mondo in un unico concept

Posata il 10 Dicembre a Milano la prima pietra della nuova sede del Gruppo CAP : un edificio aperto che si ispira all'acqua che avrà la forma di un'arca moderna che fluttua sull'acqua. Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP ha celebrato l'inizio dei lavori alla presenza delle autorità e dei principali partner coinvolti nella realizzazione del nuovo headquarter.
Il progetto dello studio Cleaa - Claudio Lucchin architetti associati di Bolzano, unisce in un unico concept l'acqua e calcestruzzo, i due materiali più usati al mondo, che abbinati trasmettono i concetti di solidità e sostenibilità. L'oro blu infatti, risorsa preziosa che Gruppo CAP tutela e governa, si unisce al calcestruzzo - esso stesso simbolo dell'equilibrio tra i due elementi dal momento che nel rapporto tra acqua e cemento se ne definisce la sua stabilità - in uno stile moderno e a basso impatto ambientale. Il nuovo edificio sembra galleggiare tenendosi saldamente in equilibrio su una vera e propria "piazza d'acqua" e al di là della progettazione stilistica, grande attenzione è stata dedicata anche alla sostenibilità energetica. La sede sarà realizzata dall'impresa CMB Carpi con calcestruzzo Holcim (Italia) e costituisce la riunificazione, in un unico luogo, di tutti gli uffici del gruppo CAP, la cui rete di servizi distribuita su tutto il territorio metropolitano è richiamata dalla particolare trama che caratterizza la superficie esterna dell'edificio. Per garantire la resa estetica di questo peculiare muro perimetrale Holcim(Italia) sta testando il suo calcestruzzo Fibrèo per renderlo autocompattante. Le fibre consentono di sostituire l'armatura mentre l'aderenza e la compattazione ottenute grazie alla consistenza dell'SSC permettono di rispondere alle richieste in termini di qualità estetica del faccia a vista. Si tratta di una struttura architettonica di particolare complessità visto il posizionamento a motivo ortogonale e la forma a nastro delle finestre, distribuite in modo irregolare per richiamare la conformazione delle reti idriche distribuite su tutto il territorio metropolitano. 11.250 m2 di superficie su 6 piani che richiedono anche particolare attenzione alle platee. Qui, alla base, si manifesta la solidità dell'arca, in grado di restare in equilibrio sull'acqua, che è elemento prezioso e allo stesso tempo impetuoso e che nelle fondamenta non deve penetrare ma deve fluire all'esterno, verso la città, nelle case dei cittadini. Calcestruzzo Holcim impermeabile per la platea dunque, realizzato con cemento pozzolanico contro le fessurazioni e nell'ottica della sostenibilità. A tal proposito ai fornitori è anche infatti richiesta la certificazione relativa ai criteri ambientali minimi per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori di costruzione per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione. Al di là della progettazione architettonica, il progetto si avvale delle innovazioni tecnologiche sul fronte della sostenibilità, facendone un modello di costruzione 0 emissioni, 0 energia. Cosa che permetterà di ottenere il certificato Gold Leed, tra i più alti riconoscimenti sul fronte della certificazione green soddisfando ognuna delle 6 macro categorie previste: sostenibilità del sito, gestione efficiente delle acque, energia e ambiente, materiali e risorse riciclabili e riciclati, controllo della qualità dell'aria negli ambienti costruiti, elevati livelli di progettazione e innovazione.

Salvaguardia delle risorse idriche, del territorio e dell'ambiente
Il Gruppo CAP assicura ai cittadini del territorio servito la fornitura di acqua potabile e l'insieme dei servizi relativi all'uso, alla raccolta e alla depurazione dei reflui e alla restituzione delle acque di scarico, garantendo così anche la salvaguardia delle risorse idriche, del territorio e dell'ambiente.
A tale proposito sussiste anche un rapporto di fornitura diretta al gruppo da parte di Geocycle. I fanghi da depurazione vengono infatti ritirati e trattati da Geocycle, che da anni si occupa della valorizzazione di rifiuti e residui produttivi garantendone il corretto recupero. Attraverso il co-processing, infatti i fanghi, adeguatamente trattati vengono riutilizzati nel processo produttivo del cemento cosicchè il ciclo della materia possa essere non solo virtuoso ma a zero waste.

(Immagine Studio CL&aa)