La pista dei record

Progettazione e gestione di un'opera ad alta complessità: l'esperienza di Pizzarotti


La realizzazione del Cortina Sliding Centre, la nuova pista di bob, skeleton e slittino destinata ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026, rappresenta uno dei cantieri più sfidanti attualmente conclusi nel panorama europeo delle infrastrutture sportive. In poco più di un anno è stata completata un'opera che coniuga progettazione avanzata, soluzioni impiantistiche inedite e un coordinamento tecnico-operativo che ha coinvolto centinaia di professionisti.
L'opera è stata realizzata in appena 13 mesi, 5 in meno rispetto all'ultima pista realizzata al mondo.
Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., responsabile del progetto, ha coordinato tutte le fasi - dalla progettazione esecutiva alla costruzione, fino all'integrazione dei sistemi tecnologici. 


Un tracciato da competizione progettato al millimetro
L'impianto, pronto per ospitare le gare olimpiche e paralimpiche di bob, slittino e skeleton di Milano Cortina 2026, si sviluppa per 1.749 metri con 16 curve e consente una velocità massima di 145 km/h. L'omologazione da parte delle Federazioni internazionali delle rispettive discipline è arrivata il 18 novembre, confermando la piena funzionalità della pista.


Un sistema impiantisticosenza precedenti: la prima pista al mondo refrigerata a glicole
Uno dei principali elementi che rendono il Cortina Sliding Centre una "pista dei record" è il suo sistema di refrigerazione: è infatti la prima pista da competizione al mondo a utilizzare il glicole - miscela di acqua e glicole etilenico - in sostituzione dell'ammoniaca come fluido di distribuzione del freddo. La soluzione ha permesso di ridurre del 96% l'ammoniaca in circolo e di garantire un controllo più preciso della temperatura lungo tutta la pista. 


Costruire in ambiente alpino: logistica complessa e condizioni estreme

Il cantiere ha dovuto confrontarsi con una serie di criticità tipiche dei lavori in alta quota con condizioni ambientali complesse come: spazi limitati, viabilità difficile e clima rigido. La fase invernale ha rappresentato il periodo più delicato, con giornate in cui neve, vento e ghiaccio hanno reso difficoltoso l'accesso dei mezzi e imposto una programmazione estremamente flessibile.
Nonostante ciò, le attività non si sono mai interrotte. Questo è stato possibile grazie a una gestione integrata dei processi, alla presenza costante dei nuclei tecnici in cantiere e a una pianificazione che ha permesso di sovrapporre lavorazioni diverse sfruttando ogni finestra utile di operatività.


Organizzazione del lavoro e gestione delle risorse

Il progetto ha coinvolto 135 lavoratori in media, provenienti da 21 nazionalità, oltre 35 subappaltatori - in larga parte realtà del territorio veneto e italiane - e più di 115 fornitori.
Lo staff diretto di Impresa Pizzarotti, che ha gestito la commessa, è composto da 22 professionisti tra operai e impiegati, con una significativa presenza femminile sia nel back office che in cantiere, occupata sia in ruoli operativi che manageriali.


Un'infrastruttura permanente per il territorio
Il nuovo Sliding Centre non è stato pensato solo per i Giochi: la struttura è progettata come un parco sportivo in grado di vivere tutto l'anno e di ospitare attività, eventi e iniziative sportive.
La struttura unisce memoria e innovazione, conservando il ricordo della storica "Eugenio Monti" e allo stesso tempo offrendo nuove opportunità al territorio.
Accessibilità, sostenibilità, percorsi separati per atleti e spettatori, aree panoramiche: ogni dettaglio è stato pensato per garantire un'esperienza qualitativa e sicura anche dopo i Giochi olimpici.


Una conferma per Impresa Pizzarotti

Il Cortina Sliding Centre si distingue per profilo tecnico, rapidità esecutiva e soluzioni impiantistiche inedite. L'opera testimonia come, anche in contesti ambientali complessi e con tempistiche stringenti, sia possibile raggiungere risultati elevati grazie a una filiera organizzata, tecnologie appropriate e una gestione integrata del cantiere.
Per Impresa Pizzarotti, il progetto rappresenta un caso esemplare di capacità di esecuzione su infrastrutture ad alta complessità, confermando il ruolo dell'azienda nel panorama internazionale delle grandi opere.