La Variante di Valico tra Bologna e Firenze è finalmente realtà

Il raddoppio nel tratto appenninico fra Sasso Marconi e Barberino di Mugello era da sempre considerato come l'opera stradale più attesa in Italia. Con la sua apertura finisce il calvario di chi la percorre per lavoro o per svago


Lo scorso 23 Dicembre, è stata finalmente inaugurata la Variante di Valico, ovvero il grande progetto di potenziamento e raddoppio dell'Autostrada del Sole nel tratto che attraversa l'Appennino Tosco-Emiliano tra i capoluoghi regionali di Bologna e Firenze.
L'importantissima opera, attesa da quasi quarant'anni, è una delle principali opere infrastrutturali realizzate in Europa negli ultimi 20 anni, paragonabile per volumi di scavo e complessità di realizzazione al tunnel della Manica e al traforo del Gottardo.
La nuova infrastruttura, che va ad integrarsi al tratto storico autostradale, così da far scegliere al guidatore quale percorso affrontare (divenendo un caso unico nello scenario delle autostrade in Italia), consentirà di poter risparmiare almeno 15 minuti di tempo e circa 100 milioni di litri di carburante l'anno.


Perchè la Variante di Valico?
Il tratto dell'Autosole tra Bologna e Firenze, lungo circa 80 chilometri, già dopo pochi anni dall'apertura dell'intera Autostrada A1, avvenuta il 4 Ottobre 1964, è stato sempre considerato, sia dagli automobilisti che soprattutto dagli autotrasportatori, come "l'imbuto dell'autostrada del Sole", per via della difficoltà nel superare le montagne che fanno da confine naturale tra Emilia Romagna e Toscana. Infatti, su questo ardito tratto tra Bologna e Firenze, ricchissimo di curve e saliscendi a due corsie, si contano ben 45 tra ponti e viadotti per una lunghezza complessiva di 11,5 km ed oltre 6,6 km complessivi di galleria per la carreggiata Nord, e 5,9 km per quella Sud.
Subito dopo Bologna l'autostrada comincia a salire su un percorso impegnativo e spesso intasato che di rado ammette le marce alte. Superato il "Valico autostradale di Citerna", posto a 726 metri slm all'interno dell'omonima galleria, inizia una discesa, quasi in picchiata, verso Firenze.

 

L'articolo è stato pubblicato a pag 64 del n.622/2016 di Quarry and Construction...continua a leggere