FOCUS sul Webinar CavaExpoTechWeb di ANEPLA

Di seguito riportiamo gli interventi dei rappresentanti di Tecno Srl, Arethusa Srl, Hydrosolar Srl, Ciel et Terre e International Consulting Srl, dedicati a diversi aspetti da tenere in considerazione quando si parla di Carbon Footprint e fotovoltaico in cava

TECNO: verso la Carbon Neutrality
Tecno Srl è un'azienda che si occupa di servizi di consulenza per la sostenibilità ambientale e aiuta le imprese a migliorare le proprie performance per avere più opportunità finanziarie e di mercato. L'Unione Europea, infatti, si è posta come obiettivo il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 e sempre più spesso i finanziamenti alle aziende vengono accordati in base a un rating di sostenibilità. BlackRock, il più grande fondo di investimento internazionale, ha deciso che non finanzierà più aziende che non possiedono un rating elevato. È importante quindi che anche le imprese del settore estrattivo, che hanno degli alti consumi energetici, raggiungano gli standard necessari. Per arrivarci, sono necessarie delle linee guida, tracciate dalle norme ISO, in particolare la 14064 e la 14067, riguardanti la Carbon Footprint. "Calcolare l'impronta di carbonio consente di conoscere il proprio impatto in termini di CO2 e di gestirlo in base al mercato di riferimento, nonché di essere più competitivi, poiché il mercato premia prodotti e servizi a ridotta impronta climatica", spiega Edoardo Morra, Esperto in Gestione dell'Energia di Tecno Srl. C'è anche la possibilità di effettuare degli studi più precisi come la EPD, ovvero la Dichiarazione Ambientale di Prodotto, che ha una riconoscibilità internazionale e quantifica le prestazioni ambientali di un prodotto secondo specifici parametri, definiti dagli standard della norma ISO 14025. "Prende in considerazione diversi tipi di impatti, come la quantità di materiale riciclato all'interno di un prodotto. Avere una certificazione EPD attesta la rispondenza ai criteri ambientali minimi, il cui rispetto è obbligatorio", conclude Morra.

ARETHUSA: inquadramento tecnico e normativo per le cave in acqua
Arethusa Srl fornisce dal 1985 a Enti Pubblici e Società private un servizio, tecnicamente all'avanguardia per studi, indagini, progettazioni e consulenze nei vari settori della geologia, dell'ambiente e del territorio. Durante l'intervento dell'Ing. Ermanno Dolci, amministratore Arethusa Srl, si è affrontato il tema del fotovoltaico galleggiante sia da un punto di vista legislativo che geologico. A livello legislativo non esiste un quadro normativo unico per le cave, ogni regione ha previsto norme specifiche pur conservando aspetti comuni, come la pianificazione e l'autorizzazione dell'attività. L'attività di cava infatti non è libera ma deve essere pianificata e autorizzata dalla regione, dalla provincia o dal comune. Per ottenere l'autorizzazione è necessario presentare un progetto di coltivazione e di recupero ambientale (di riuso) che può essere ricreativo, sportivo, naturalistico, irriguo. Sta emergendo anche la possibilità che le cave diventino luoghi di produzione di energia rinnovabile tramite l'installazione dei pannelli fotovoltaici sui laghetti di cava. All'interno dei depositi alluvionali si sviluppano i giacimenti di sabbia e ghiaia idonei all'attività estrattiva. Questi depositi alluvionali sono saturi di acqua che con l'attività estrattiva tende ad emergere dando vita ai laghetti freatici. La formazione del laghetto freatico è quindi un fenomeno naturale che grazie all'installazione degli impianti fotovoltaici può contribuire a ridurre la Carbon Footprint.
La legge 120/2020, decreto semplificazioni, chiarisce che nei settori di cava non suscettibili di ulteriore sfruttamento, dove è già avvenuto il recupero ambientale, è possibile installare gli impianti per la produzione di energia alternativa.

HYDROSOLAR: il fotovoltaico flottante "made in italy"
HydroSolar è un'Azienda con sede a Mori (TN). Forte dell'esperienza maturata dai tre soci in oltre 15 anni di progettazione e realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili con oltre 200 MW di asset e progetti internazionali, HydroSolar progetta e realizza impianti fotovoltaici galleggianti. L'idea nasce nel 2007, frutto della lungimiranza dei soci di fronte alla crescita di grandi impianti a terra in aree agricole, con l'obiettivo di salvaguardarli e al tempo stesso realizzare impianti da fonti rinnovabili in un'ottica di sviluppo sostenibile. Attualmente HydroSolar ha progetti in corso per circa 170 MW di fotovoltaico galleggiante. HydroSolar si pone come obiettivo la creazione di un prodotto innovativo, sicuro e duraturo in grado di rivoluzionare il concetto di energia da fonte fotovoltaica, puntando a rivalorizzare aree abbandonate o di scarso interesse paesaggistico per il bene delle Comunità locali. Gli obiettivi Europei impongono all'Italia di raggiungere 52 GW di Fotovoltaico entro il 2030 che equivale ad installare 3 GW all'anno (ad es. nel 2019 sono stati installati meno di 800 MW). In questo scenario il Fotovoltaico Flottante darà un contributo significativo per raggiungere questo obiettivo. Gli impianti flottanti non compromettono le finalità e l'utilizzo del bacino stesso: irrigazione, potabilizzazione, trattamento acque reflue, escavazione inerti, innevamento artificiale o bacini idroelettrici. Il team Hydrosolar è in grado di gestire tutte le fasi per la realizzazione del progetto. Si parte dall'identificazione del sito passando per l'analisi della vincolistica e del procedimento autorizzativo fino alla progettazione meccanica ed elettrica per la connessione alla RTN, arrivando alla costruzione dell'impianto e alla sua manutenzione. Hydrosolar propone due soluzioni, entrambe coperte da brevetto industriale: una denominata "Single pitch", a campata singola con moduli disposti a sud, e l'altra "Double pitch" a doppia campata, con moduli disposti ad Est-Ovest. A seconda delle proprie esigenze si può scegliere tra moduli di grandezze variabili e diverse potenze. I materiali usati sono Eco-Friendly e possono essere riciclati a fine vita. Volendo citare alcuni dei vantaggi del floating abbiamo fino al 15% di resa in più rispetto ad un analogo impianto fisso a terra, una minor sollecitazione meccanica delle strutture e minori costi di O&M. L'azienda vanta un piccolo primato: nel 2021 realizzerà il primo impianto fotovoltaico flottante su bacino idroelettrico in Italia, da 100 kWp, nel Comune di Sella Giudicarie (TN) per conto di Dolomiti Energia Holding Spa.

CIEL ET TERRE: mettere a profitto ex cavE CON il fotovoltaico galleggiante
La ditta francese Ciel et Terre nasce nel 2006 partendo dall’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti.
Dopo cinque anni, cogliendo in anticipo il trend di mercato, ha iniziato a sviluppare sistemi fotovoltaici su bacini artificiali brevettando nel 2012 la tecnologia Hydrelio. Nel 2013 è stato installato il primo mega impianto in Giappone e da quel primo progetto c’è stata una crescita
continua che ha portato ad oltre 230 progetti galleggianti nel mondo con una capacità installata di oltre 550 MWp. Nel 2019 nasce Laketricity, la divisione del gruppo Ciel et Terre dedicato allo Sviluppo Progetti. L’azienda è in grado di proporre
la soluzione più idonea a seconda del bacino a disposizione: bacini di irrigazione, dighe idroelettriche, bacini
per il trattamento delle acque, ex-miniere ed ex cave. In
Italia è attualmente in funzione un impianto installato in
un bacino di irrigazione, in provincia di Frosinone. Inaugurato nel 2017, sono stati installati 1800 moduli su una superficie di 0,5 ettari per 0.45 MWp di potenza.

In questo caso il consorzio che utilizza il sito consuma il 35% dell’energia prodotta direttamente mentre per il restante 65% viene scambiato con la rete, con una notevole riduzione dei costi di energia. Nel 2019 a Piolenc, in Francia, è stato inaugurato invece un mega impianto galleggiante su un lago in una ex cava. Sono stati installati 47.000 moduli per un totale di 17 MWp potenza, aiutando a ridurre l’evaporazione dell’acqua e la ricrescita delle alghe. Per il fotovoltaico galleggiante in cava, Laketricity propone diversi modelli di business a seconda della tipologia di cava e del suo utilizzo. Per quelle in atto ci sono due soluzioni; la soluzione autoconsumo, dove l’investitore è il proprietario della cava al quale Ciel et Terre offre la fornitura e l’installazione e quella di autoconsumo + affitto, dove l’investitore è Laketricity che offre l’utilizzo dell’energia elettrica a prezzi scontati. Mentre per le cave dismesse ci sono soluzioni come l’affitto, acquisto o il co-invest.

INTERNATIONAL CONSULTING: finanziare i progetti di impianti fotovoltaici
International Consulting Srl è una società specializzata nel selezionare cave idonee nelle quattro tipologie di impianto fotovoltaico previste (flottanti su acqua in cava, misti flottanti su acqua e su terra in cava, su terra in cava e a terra in aree adiacenti alla cava) e collabora con investitori nazionali e internazionali.
Claudio Bianchini, Responsabile di International Consulting Srl, ha spiegato il processo che porta a individuare le cave adatte alla costruzione degli impianti: "Perché una cava possa essere d'interesse per gli investitori, deve innanzitutto essere esausta. Bisogna effettuare un'analisi di eventuali vincoli ambientali e calcolare le dimensioni minime del totale della cava". La proprietà della cava si rivolge alla società inviandone una breve descrizione e verrà ricontattato per fissare un appuntamento. Gli verrà fornito un elenco di documenti che International Consulting visionerà durante la visita in cava, necessari alla valutazione. Se l'idoneità è confermata si inizia una negoziazione economica, al termine della quale viene steso un accordo preliminare. L'accordo prevede tre opzioni: il diritto di superficie da 25 a 35 anni, il diritto di superficie attualizzato o l'acquisto della cava. La valutazione economica riguarda diversi criteri, come le dimensioni e la profondità della cava, la regolarità delle sponde o la presenza di alberatura. La modulistica richiesta prevede un documento di destinazione urbanistica, uno che attesta la cava esausta e una proiezione del costo dell'energia a livello regionale e nazionale. "Sulla base di queste analisi verrà identificata la tecnologia più adatta per realizzare l'impianto fotovoltaico.", ha concluso Bianchini.

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