La storica concessionaria Iveco Orecchia ha organizzato insieme alla Perino Piero una giornata interamente dedicata al movimento terra. Noi c'eravamo e abbiamo potuto provare un Iveco T-Way 500 e un Astra HDX 84.51, veicoli perfetti per il cantiere e la cava
"La potenza scava e la passione costruisce"
Possiamo utilizzare questo claim come sintesi perfetta dell'impegno quotidiano che Iveco Orecchia mette nel fornire soluzioni, mezzi e supporto a chi ogni giorno costruisce il futuro. Fondata nel 1929, Iveco Orecchia, che vanta 8 sedi nel Nord-Ovest e tre divisioni Operative (Veicoli industriali e commerciali, Autobus e Movimento Terra), ha organizzato lo scorso 5 luglio, insieme all'azienda torinese Perino Piero, specializzata in demolizioni, bonifiche e recupero di rifiuti speciali, un grande evento in cava che ha visto la partecipazione di oltre 500 operatori del settore. "Tutti in cava", questo il titolo della giornata dedicata al movimento terra e alle macchine da cantiere, si è svolto a Torino, nell'impianto di recupero rifiuti da C&D di Perino Piero, su un'area di oltre 18.000 mq che per l'occasione è stata allestita con 26 macchine movimento terra, 12 veicoli industriali e 6 campi prova in cui operatori, clienti e stampa tecnica specializzata hanno potuto testare i mezzi in condizioni reali.
Oltre a fornitori e allestitori erano presenti tutti i marchi rappresentati da Iveco Orecchia, ossia Case Construction, Wacker Neuson, Amman, Magni TH, Piaggio Commercial e ovviamente Iveco e Astra.
Su un percorso allestito ad hoc abbiamo potuto provare l'Iveco T-Way 500 e l'Astra HDX 84.51, due mezzi ideali per la cantieristica e il trasporto in cava.
IVECO T-Way 500: la flessibilità a portata di missione
Costruito per offrire le prestazioni migliori della categoria nelle missioni off-road, l'Iveco T-Way 500 configurato con cassone ribaltabile posteriore monta un motore Cursor XC13 da 500 cavalli. L'utilizzo di un turbocompressore a geometria variabile garantisce un elevato spunto in accelerazione e un'ottima elasticità senza compromettere la potenza.
Il peso del motore è stato ridotto del 10%, mentre la percorrenza standard è aumentata del 33% rispetto al modello precedente. Inoltre, l'elevata coppia disponibile a bassi regimi (downspeeding) consente l'ottimizzazione dei consumi mantenendo inalterate le prestazioni. Nuovo è anche il freno motore ad alte prestazioni, dal peso ridotto e con una coppia frenante superiore del 15% rispetto alla versione standard, che è in grado di sostituire l'intarder nella maggior parte degli scenari, proprio come abbiamo potuto provare noi sulle ripide discese della cava della Perino Piero.
Il cambio automatizzato Traxon 2 a 12 velocità offre una serie di funzionalità, tra cui Rocking Mode, Off-Road Mode, Creep Mode e quattro velocità in retromarcia, per una manovrabilità in off-road migliorata. Mentre il sistema HI-TRACTION si attiva in automatico per fornire un'ulteriore trazione idraulica anteriore quando necessario e per evitare lo slittamento del ponte posteriore su superfici scivolose, offrendo tutti i vantaggi della trazione integrale in termini di aderenza, manovrabilità e sicurezza di guida. Iveco è da sempre noto per la sua versatilità: l'ampia offerta di varianti rendono il T-Way perfetto per qualsiasi tipo di missione.
Si può infatti scegliere fra sospensioni pneumatiche e meccaniche, paraboliche o semi-ellittiche, veicoli a trazione parziale o integrale proprio per offrire la massima flessibilità e soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente. Ma per il T-Way 500 che abbiamo provato non v'è dubbio: è il classico mezzo d'opera che ha superato con successo anche il percorso di prova, nonostante il terreno insidioso, dimostrando di poter affrontare anche le condizioni off-road più difficili. Senza dimenticare un'abitabilità a bordo migliorata grazie al nuovo volante, al nuovo quadro strumenti full TFT e all'infotainment, alle mirrorless cam e al freno di stazionamento elettrico; mentre i servizi IVECO Uptime massimizzano l'operatività del veicolo evitando soste impreviste grazie al monitoraggio in tempo reale del veicolo, alla diagnostica da remoto e ai programmi di manutenzione e riparazione.
HDX 8x4 84.51: eXtreme come il DNA di Astra
Condizioni climatiche avverse, terreni impossibili e carichi esagerati. La nuova generazione di veicoli HDX di Astra è progettata per garantire la più alta produttività nell'off-road più estremo. Robustezza, affidabilità, grande capacità di carico e facile manutenzione sono sempre stati i punti di forza del brand, a cui si aggiungono maggior efficienza, sicurezza operativa e innovazioni tecnologiche. In cava a Torino, erano due i mezzi presenti, entrambi HDX 84.51 con motore Cursor 13 da 510 cavalli, uno in esposizione statica con cambio manuale ZF a 16 marce sincronizzate, ideale per le condizioni di lavoro davvero estreme, come la guida nelle irte strade delle cave di marmo di Carrara, in cui è molto apprezzato dagli autisti che vogliono ancora sentire la cambiata e l'altro oggetto della nostra prova, con cambio automatizzato Traxon 12, che essendo progettato con una spaziatura di rapporti ottimale concorre a ridurre i costi di esercizio e a elevare il comfort di guida.
Se è la robustezza a caratterizzare i veicoli Astra, l'HDX ne è la punta di diamante visto che vanta un telaio in acciaio speciale altoresistenziale largo 820 mm e costituito da due longheroni sempre in acciaio ad alta resistenza con sezioni di grandi dimensioni per assicurare elevata rigidità torsionale, alta stabilità e prestazioni dinamiche del veicolo. Il "power-ring" del tandem posteriore, un'esclusiva di Astra, aumenta la robustezza e la rigidità dell'intera struttura del telaio, mentre i tiranti dello sterzo di grandi dimensioni aumentano la mobilità e il comfort di guida su terreni difficili e in condizioni di massimo carico (nelle adeguate configurazioni e nella sua versione a 4 assi, può arrivare a una massa a pieno carico fino a 50 tonnellate e a una capacità di traino fino a 250 tonnellate con trasmissioni dedicate). Infatti nessuna indecisione e nessun arretramento sulla salita della cava di via Bellacomba a Torino, nonostante il terreno reso particolarmente scivoloso dalle piogge dei giorni prima.
Da sempre connotata anche per la sua essenzialità quasi spartana della cabina, ora Astra offre un nuovo livello di comfort e funzionalità grazie proprio alla cabina ridisegnata, vero cuore dell'innovazione HDX.
La sicurezza è il filo conduttore, dal parabrezza panoramico che incrementa la visibilità alla fanaleria a led con griglie di protezione. È stata facilitata anche l'accessibilità in cabina grazie al predellino di salita ribassato e a una migliore spaziatura tra i gradini. Ma è all'interno il cambio radicale: la plancia è ampia, panoramica con comandi e interruttori proiettati verso il conducente in modo ergonomico. Al centro di tutto la nuova strumentazione di bordo con cluster TFT completamente digitale da 10" e radio DAB da 7", consente anche il collegamento dal proprio smartphone per la visualizzazione dei servizi, come il navigatore o il telefono. ll piantone dello sterzo e la pedaliera hanno una nuova posizione che garantisce un ingresso più agile in cabina e facilita la regolazione del volante (con diametro 450 mm per una migliore impugnatura) con sistema di bloccaggio/sbloccaggio pneumatico. Anche i sedili sono nuovi, personalizzabili con sospensione pneumatica e supporto lombare. Infine, la nuova architettura del sistema di frenata di emergenza EBS e gli ADAS evoluti garantiscono la massima sicurezza operativa per un veicolo adatto alle condizioni più estreme in cava.