Non solo un elemento strutturale ma anche un elemento importante di rigenerazione urbana e un elemento di design. Il calcestruzzo Holcim protagonista alla Milano Design Week e al seminario "Cura dei luoghi e bellezza rigenerativa" alla fiera MECI
Un cambio di prospettiva. Oggi più che mai, viviamo in una società in cui diventa di fondamentale importanza il giudizio critico, il ragionamento, il semplice porsi delle domande. Viviamo in una società in cui spesso occorre valutare le cose da un punto di vista diverso, considerando magari angoli di osservazione prima non considerati o semplicemente trascurati. Un cambio di prospettiva appunto. E le infinite possibilità che in esso si nascondono.
Lo stesso vale per il calcestruzzo, materiale al contempo dalla storia millenaria se si pensa alla sua accezione pratica e centenaria se si pensa alla sua accezione moderna. Oggi i concetti di cementificazione, consumo di suolo e urbanizzazione massiva, erroneamente abbinati al materiale e non al suo utilizzo, lasciano sempre più lo spazio ad esempi concreti di recupero di aree dismesse e riqualificazioni urbane. Il calcestruzzo è un materiale che, oggi più che mai, guarda alla sostenibilità e sì, al bello, perchè è un prodotto che evolve e si trasforma e che può essere, ed è , anche elemento di design.
Non a caso Holcim Italia è stata protagonista alla Milano Design Week, l'importantissima settimana milanese del design, durante la quale in viale 66 a Milano presso Display Spazio, sono stati presentati oggetti disegnati dallo studio Piovenefabi (in coproduzione con Sam Chermayeff Office), Display e dalla fotografa Giovanna Silva nonchè dalla designer Alice Barki utilizzando proprio il calcestruzzo, nello specifico il fibrorinforzato Ductal® di Holcim.
Come ci spiega Giovanni Piovene, fondatore, insieme ad Ambra Fabi, dello studio di architettura Piovenefabi: "abbiamo esposto tre sedute, un tavolo e un paravento che riproducono a rovescio il motivo 6x6 dei pannelli in calcestruzzo dei controsoffitti delle stazioni della Linea 3 della metropolitana di Milano, che abbiamo realizzato, così come erano stati realizzati gli originali, con calcestruzzo Holcim. Già nel 2017 - prosegue Piovene - in occasione della biennale di architettura di Chicago presentammo una famiglia di mobili ispirati alla Linea 1 e 2 della Metro di Milano, linee ideate degli architetti Franco Albini e Franca Helg e del graphic designer Bob Noorda. Sicuramente fu un progetto caratterizzante per noi, un progetto che ci ha fatto conoscere, un progetto attraverso il quale abbiamo addomesticato un qualcosa che riprendeva sia l'architettura urbana che di interno. Distante, se non all'opposto, la Linea 3 della Metro di Milano che ebbe in Claudio Dini il suo architetto di riferimento. Un progetto che funge da marcatore di un momento storico preciso, gli anni 80, gli anni della cosiddetta "Milano da bere", un progetto che mostra una certa gioia di vivere e lascia intendere una certa disponibilità economica: c'è granito, c'è calcestruzzo, c'è abbondanza di materiale, tutto è rivestito tanto che l'infrastruttura scavata della metropolitana non è più visibile".
Un progetto che si presta bene, dunque, come fonte di ispirazione per creare qualcosa di nuovo e che ha visto nel calcestruzzo Ductal® di Holcim il suo protagonista.
Come evidenzia Stefano Speranza, Responsabile Grandi Lavori e Sales Manager Holcim Italia: "Ductal® nasce come calcestruzzo premiscelato fibrorinforzato ad altissime prestazioni (Uhpc) caratterizzato da una elevatissima resistenza sia a trazione che a compressione, un bassissimo rapporto acqua/cemento, tanto da risultare ideale per realizzare sia elementi strutturali sia rivestimenti a protezione di componenti soggetti a usura come travi e ponti autostradali, esposti ad aggressioni atmosferiche e chimiche. Inoltre, la caratteristica di essere autocompattante e la possibilità di replicare qualsiasi texture lo rende ideale per l'utilizzo nella realizzazione di elementi architettonici e anche di design. Per di più - prosegue - il fatto di essere molto fluido e di presentare una estrema lavorabilità con tempi di scasseramento veramente rapidi, visto che dopo soli 20 minuti si forma la cosiddetta pelle superficiale che non fa evaporare l'acqua ed evita le fessurazioni e soprattutto le bolle, tanto che anche esteticamente e al tatto il prodotto si presenta liscissimo, quindi, assolutamente adatto anche ad oggetti di design".
Non solo, quindi, gli oggetti realizzati da Piovenefabi ispirati alla Linea 3 della Metro di Milano, ma anche una lampada, una lampada sinuosa che richiama, fino a quasi riprodurle, le linee di un edificio iconico della città meneghina: Torre Hadid, meglio conosciuta come Torre Generali, una delle tre torri di CityLife, quartiere simbolo di un eccellente progetto di riqualificazione urbana, fra i più grandi d'Europa, che ha completamente trasformato l'area dell'ex Fiera campionaria di Milano in uno spazio fra i più moderni e riconoscibili della città. La torre, che con la sua emblematica torsione rappresenta un esempio perfetto di integrazione tra architettura e strutture, è stata realizzata impiegando calcestruzzo Holcim, con un imponente getto fra il 5-7 dicembre 2014 di 7.600 mc di calcestruzzo che ha visto impiegate circa 100 persone in tempi record, ossia solo 34 ore.
La lampada, realizzata in Ductal® e appunto ispirata appunto alla Torre Generali dello Studio Zaha Hadid Architects è stata realizzata da Alice Barki Design Studio in collaborazione con Holcim Italia. Come ha sottolineato Alice Barki, designer e fondatrice di Alice Barki Design Studio: "abbiamo realizzato una lampada da ambiente, cercando di dare voce e vita al materiale, abbiamo creato una fessura, un vero e proprio taglio nella struttura, tanto che con il mio collaboratore Emiliano Colombo abbiamo deciso però di non inserire del plexiglass ma di tenere i vuoti della struttura a vista, in modo tale da dare la unica e massima importanza al calcestruzzo. Abbiamo impiegato il calcestruzzo Ductal® che ci ha permesso di replicare una costruzione certamente estremamente bella e iconica di Milano, ma anche caratterizzata da una forma avvitata e quindi strutturalmente sfidante. Il Ductal® - prosegue Barki - è un materiale che rivela un'ottima adesione alle forme e un notevole pregio estetico in superficie sottolineando, quindi, anche le potenzialità estetiche di questo calcestruzzo, oltre che quelle funzionali ben note all'interno del contesto urbano contemporaneo".
Dalla terra al cielo, dunque, dalla metropolitana ai grattacieli di Milano, dai controsoffitti in calcestruzzo della Metro 3 trasformati in oggetti di design alla lampada d'atmosfera ispirata a torre Hadid. Il calcestruzzo Holcim, un materiale utilizzato sia per costruire le grandi infrastrutture urbane sia i nuovi grattacieli che svettano e ridisegnano lo skyline di Milano, riqualificandola in ottica sempre più sostenibile; un materiale che può incredibilmente rispondere anche alle esigenze del mondo del design e può farlo in modo innovativo, perché non bisogna mai dimenticare, come scriveva Dostoevskij, che "la bellezza salverà il mondo". Sì la bellezza, la bellezza che non è solo bellezza estetica ma è qualcosa che oggi si sposa sempre più con i concetti di: sostenibilità, rigenerazione, duttilità, contaminazione e innovazione.
Materiali innovativi per la bellezza rigenerativa dei luoghi
Holcim ha partecipato alla 39° edizione della fiera MECI a Erba (CO). Economia circolare e decarbonizzazione sono i driver che guidano la crescita sostenibile delle città, dove a fare la differenza sono anche e soprattutto le nuove soluzioni costruttive. Non a caso Holcim durante la talk "La cultura del passato per plasmare il futuro" ha raccontato i drivers strategici della sua strategia NextGenGrowth 2030, illustrando anche, nell'ottica di decarbonizzazione, le innovazioni in termini di formulazione, risparmio energetico e stoccaggio permanente di CO2.
Durante la talk dedicata alla presentazione del convegno "Cura dei luoghi e bellezza rigenerativa" - Etica ed estetica del paesaggio - Mulini e l'Ecofrazione di Baggero", l'Ing. Calogero Santamaria, A.D. di Holcim Aggregati Calcestruzzi, ha parlato del recupero della cava di Baggero, ma soprattutto ha indicato invece quello che può essere considerato il futuro del calcestruzzo, un futuro che ha sempre più nella parola sostenibilità il suo cuore pulsante, partendo proprio dall'importanza della cura dei luoghi e dalla bellezza rigenerativa. È infatti attraverso prodotti sempre più sostenibili e innovativi che si possono realizzare importanti rigenerazioni urbane. Il calcestruzzo DYNAMax, ad esempio, ha un impatto positivo in termini di sostenibilità in quanto, l'altissima resistenza consente di ridurre gli spessori degli edifici e, di conseguenza, il quantitativo di materiale necessario a realizzare strutture anche molto complesse, oltre che recuperare aree urbane importanti come Porta Nuova o il Gasometro di Milano, solo per citarne alcune sempre nel capoluogo lombardo.
Inoltre, come ha sottolineato Santamaria: "il calcestruzzo non è un materiale estremamente complesso ma, oggi più che mai, è il frutto di un attento studio anche tecnologico. Ad esempio solo nei nostri impianti abbiamo più di 500 ricette diverse di calcestruzzo, quindi varie tipologie per vari usi specifici. Oltre a calcestruzzi ad altissima resistenza come DYNAMax e Ductal® che danno la possibilità di slanciare le strutture verso l'alto e alleggerirle utilizzando meno materiale, puntiamo a creare composizioni di calcestruzzo che utilizzano materie prime alternative in grado di ridurre il consumo delle stesse materie prime, oltre che i consumi energetici nella fase di produzione. Un esempio è ECOPact: il calcestruzzo sostenibile che, attraverso l'utilizzo di cementi a ridotte emissioni e grazie ad una composizione ottimale delle ricette, consente di ottenere una riduzione di CO2 fino al 50% rispetto a una miscela di calcestruzzo standard".
Le importanti rigenerazioni urbane, quali quelle della città di Milano come appunto i quartieri di Porta Nuova e CityLife fino a toccare l'ambito del design, dimostrano quanto un prodotto all'apparenza rigido possa essere duttile e innovativo.
Duttile come Ductal®, il calcestruzzo fibrorinforzato ad altissima resistenza, che è stato utilizzato per realizzare lampade di design disegnate da Alice Barki. La seduta Kyma, sempre disegnata da Alice Barki, ispirata al logo Holcim e donata a Lariofiere in occasione del MECI, è invece in calcestruzzo Holcim a base di cemento ECOPlanet IIB4 e si presenta come base per la creazione di molteplici combinazioni dei cubi che ne compongono la struttura interna, qualcosa di mutevole e che, diretta proiezione dell'approccio Holcim al settore delle costruzioni, può evolvere in molteplici sfaccettature.
In foto: Calogero Santamaria, A.D. di Holcim Aggregati Calcestruzzi