Ottimizzare i costi del cantiere

L'impiego delle benne frantumatrici Simex CBE nella demolizione secondaria per riutilizzo e riciclaggio degli inerti in cantiere 

Quasi la metà dei rifiuti prodotti in un anno in Italia provengono dal settore edile. Stiamo parlando dei rifiuti da C&D, ossia che derivano da attività di costruzione e demolizione. 70 milioni di tonnellate, pari al 48,4% del totale dei rifiuti non pericolosi. Si tratta per lo più di scarti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione di edifici o da interventi di ristrutturazione.

Nel mondo dell'edilizia, così come in quello della manutenzione stradale, si fa sempre più stringente il tema del recupero del materiale derivante da demolizioni e scarifiche, con il duplice obiettivo di coniugare la salvaguardia ambientale al risparmio economico. Chi lavora nel settore conosce bene gli ingenti costi di trasporto e smaltimento dei materiali di risulta, nonché i costi per l'acquisto di materie prime vergini.

L'urgenza del mercato ha spinto anche la politica ad accelerare il passo sulla tematica, che ha trovato un primo riscontro normativo nel Decreto End of Waste dello scorso anno (DM 152 del 27 settembre 2022). Il decreto stabilisce che i rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione (e altri rifiuti inerti di origine minerale) sottoposti a operazioni di recupero, non saranno più qualificati come tali, mettendo così in campo un primo importante intervento per lo sviluppo circolare del settore delle costruzioni.

Sulla scia di queste considerazioni, Simex sta espandendo i concetti di frantumazione e riciclaggio affiancandoli a quello di rigenerazione di tutti quei materiali che, una volta ridotti volumetricamente, vagliati o scarificati possono essere recuperati immediatamente in sito, in ottica sostenibile, con marcati vantaggi sia economici che ambientali.

In provincia di Modena, una benna frantumatrice CBE 40 è stata utilizzata nella riduzione volumetrica in sito di inerti e macerie prodotti dalla demolizione di una stalla. I materiali, pretrattati con una pinza frantumatrice, si costituivano per larga parte di calcestruzzo armato e laterizi. La scelta della frantumazione secondaria tramite benna a rotore Simex è stata dettata dalla volontà del cliente di riutilizzare gli inerti, ridotti ad una pezzatura consona, per la realizzazione del massetto e del sottofondo della nuova stalla, che sorgerà sui resti della precedente. Il calcestruzzo di recupero diventa così un materiale prezioso che garantisce sia adeguata areazione - prevenendo l'insorgere di umidità proveniente dal suolo - che stabilità strutturale.

Progettate per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente in cantiere, le benne frantumatrici per escavatore CBE trovano la loro principale destinazione d'uso proprio in presenza di materiale derivante da demolizioni e scavi e non temono quindi ferro di armatura, roccia, terra (anche umida o bagnata), legno e altri materiali deformabili, grazie al loro sistema a rotore. Nello specifico, la CBE 40 è progettata per escavatori di peso compreso fra le 24 e le 40 tonnellate ed esprime una forza di taglio al dente di 152 kN generata dai motori idraulici a pistoni radiali, di grande cilindrata, in presa diretta col tamburo. Con una capacità di carico di 1 metro cubo, la benna si distingue inoltre per robustezza e affidabilità di tutti gli elementi più soggetti ad usura.

La benna CBE 40, montata su di un escavatore Liebherr R 926 ha lavorato in presenza di calcestruzzo armato con un'elevata presenza di tondino di ferro di diametro variabile tra i 6 e i 14 mm. Il ferro da costruzione in fase di demolizione tende ad aggrovigliarsi rendendo ancora più complessa la fase di caricamento e la successiva frantumazione; ma la CBE 40 non ha riscontrato alcuna difficoltà nella riduzione volumetrica degli inerti, anche grazie al sistema di inversione automatica del tamburo, che ha garantito continuità di lavoro in condizioni particolarmente difficili. Il materiale in uscita prodotto dalla CBE 40 è di pezzatura 0-70 mm nella configurazione standard, ma può essere variato andando a modificare la distanza dei contro denti.

La benna frantumatrice CBE ha garantito una produzione oraria media di 20-25 mc/h. Un risultato che ha pienamente soddisfatto sia l'operatore che il proprietario dello stabile che ha commissionato la demolizione. La benna Simex CBE diventa così un vero e proprio frantoio mobile a rotore, capace di recuperare direttamente in sito tutto l'inerte di scarto. Abbattere tempi e i costi legati al trasporto, ridurre al minimo l'acquisto di nuove materie prime, significa ottimizzare le dinamiche logistiche ed economiche del proprio cantiere, mantenendo uno sguardo attento al tema dell'impatto ambientale e del recupero di quei materiali che a tutto diritto, fatte salve le specificità normative locali, possono essere considerati come risorsa e non più come rifiuto.


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