Tra terra e mare

Visita al cantiere sulla A18 Messina-Catania dove l'impresa catanese Cospin srl è al lavoro per la messa in sicurezza del costone di contrada San Giovanni e il successivo sbancamento finalizzato alla costruzione di una doppia galleria artificiale volta a ripristinare la viabilità nel tratto colpito dalla frana di Letojanni. Fornitore strategico di attrezzature è la siciliana Air Service srl

Monti Peloritani da un lato e Mar Ionio dall'altro. Spartitraffico di oleandri in fiore dividono le carreggiate della A18 Messina-Catania. A18 interrotta il 5 ottobre 2015, al km 32,700 all'altezza di Letojanni, nel tratto tra Roccalumera e Giardini, dopo che dalla collina di San Giovanni che sovrasta l'arteria, per un fronte di circa 50 metri, sono precipitati sulla carreggiata circa duemila metri cubi di terra e massi che hanno travolto il muro di protezione e totalmente ostruito la corsia in direzione Catania. Dopo cinque anni, a gennaio 2020 sono iniziati i lavori di messa in sicurezza e di ripristino viabilità tramite la costruzione di una doppia galleria artificiale in cemento armato e pali d'acciaio che coprirà entrambe le carreggiate. Un tunnel lungo 140 metri, costruito senza spostare i detriti, poiché la frana è tutt'ora in movimento. Una pila, a metà fra le carreggiate, sosterrà le due gallerie, una delle quali attraverserà i detriti della frana. La conclusione dei lavori è prevista per maggio 2021 per un costo complessivo di quindici milioni di euro, quattro dei quali a carico della Protezione Civile Regionale e undici dell'Ufficio Contro il Dissesto Idrogeologico.
Appaltata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, la gara è stata vinta dalla ATI formata dalla catanese Cospin srl e dalla catanzarese Sgromo Costruzioni.
Ospiti di Cospin siamo andati a vedere il cantiere, che procede spedito grazie anche alle tante attrezzature e al prezioso supporto forniti da Air Service srl.

Come ci spiega Simone Paratore, Capo Cantiere Cospin: "il progetto per il ripristino della carreggiata a monte della A18 e la messa in sicurezza dell'autostrada è complesso, non tanto per l'efficacia finale dell'opera, ma perché dovrà essere garantita la percorribilità dell'arteria a valle della frana anche durante i lavori. Per prima cosa - prosegue - abbiamo messo in sicurezza la montagna, il costone di contrada San Giovanni, lavorando lungo il pendio. Abbiamo eseguito perforazioni da 90 mm con barre autoperforanti da 26,5 mm a 8 m di profondità e con interasse di 2,80 m. Per realizzarle - prosegue - abbiamo utilizzato una slitta Marini Quarries Group MCDP, fornita usata da Air Service srl e dotata di motore di avanzamento pneumatico a pistoni, con applicato un martello fondo foro da 3'', il tutto abbinato a un motocompressore da 12 bar/12000 litri, anch'esso un usato garantito fornitoci da Air Service".

Il motocompressore in questione è l'Ingersoll Rand VHP400 mentre il martello è il Sandvik RH510r con punta M30, un martello da 25 kg, 81,3 mm di diametro e lungo, bit incluso, 875 mm. Oltre all'acciaio di elevata qualità che contraddistingue tutti i martelli e tutte le attrezzature Sandvik, come sottolinea Giuseppe Toscano, Product Manager di Air Service srl: "la sua particolarità sta nella r che ne contraddistingue la nomenclatura, RH510r, infatti significa reversibile, vale a dire che è possibile rigirare la camicia per renderne, nel tempo, uniforme l'usura data dal pistone che scorre al suo interno".
Destinato a durare davvero a lungo nel tempo è l'intervento realizzato per mettere in sicurezza il pendio franoso, conditio sine qua non per poter avviare il cantiere e procedere in sicurezza con l'opera da realizzare. Una squadra di rocciatori per conto di Cospin ha eseguito i fori, steso le geostuoie per il successivo rinverdimento e le reti a elevatissima resistenza e le ha ancorate al terreno utilizzando barriere Erdox, ossia una struttura metallica in acciaio zincato a monoancoraggio che presenta una geometria piramidale e un peso contenuto, cosa che la rende versatile e di facile impiego, con la possibilità di essere collegata appunto a micropali di fondazione, ma anche a piastre in c.a. o a cordoli in calcestruzzo realizzati in opera, a seconda della soluzione progettuale più adeguata.

Una volta terminata la messa in sicurezza del costone della Contrada San Giovanni, specifica Paratore: "abbiamo iniziato le perforazioni al piede in modo tale da fermare l'accumulo di terreno franato, realizzare un cordolo in testa e poi 4 ordini di tiranti con 2,5 m di interasse e con profondità che va dai 22 fino ai 16 m".
Ecco dunque scendere in campo i martelli fondo foro Sandvik RH510g da 6'' con punta Mission M65 e RH510r da 8'' sempre con punta Mission ma M85, entrambi con camicia spessa e corpo martello rinforzato.
Come specifica ancora Giuseppe Toscano: "l'RH510g da 6'', oltre ad avere la particolarità di essere reversibile, come abbiamo detto per il 3'', è un martello ad alta frequenza e altissima efficienza in grado di garantire una robustezza e una durata nel tempo veramente elevate, grazie anche al diametro esterno più grosso, ben 150 mm, e un peso maggiorato di 10 kg, quindi 82 kg a fronte degli standard 72 kg, così da affrontare materiali con una durezza e una consistenza elevate. Il Sandvik RH510r da 8'' è invece un martello di 173 kg di peso, 181 mm di diametro e 1361 mm di lunghezza con bit chiuso. Ad alimentarli - prosegue Toscano - due motocompressori Doosan Portable Power: il 17/244 preso da Cospin a noleggio con una formula lungo termine fino alla consegna dell'opera e il 17/245 acquistato direttamente da noi. Si tratta di compressori a doppio assale molto compatti - specifica - in grado di erogare una portata di aria libera di 23,3 m3/min con pressione di 17,2 bar".

Se il Doosan Portable Power 17/244 utilizza il diesel a 6 cilindri Cummins QSL9, in grado di erogare 247 kW di potenza al regime di pieno carico di 1.800 giri ed è conforme alla normativa Stage IV, senza filtro antiparticolato diesel (DPF); il Doosan Portable Power 17/245 è già conforme alla normativa Stage V, monta sempre un motore Cummins 6 cilindri, l'L9 in grado di erogare 242 kW a 1800 giri. Il nuovo motore Cummins Stage V contribuisce anche al miglioramento e alla semplificazione della manutenzione grazie all'introduzione del singolo contenitore di post-trattamento, senza che sia necessario intervenire in quanto la rigenerazione si attiva automaticamente. Da sottolineare però che si può escludere l'interruttore di rigenerazione, al fine di disabilitare la rigenerazione qualora si operi in ambiente non sicuro, anche se la funzionalità parascintille è stata integrata di serie nel post-trattamento. I pannelli con apertura ad ala di gabbiano e il pannello laterale a discesa assicurano massima accessibilità, semplificando assistenza, controllo e riparazione.
Il display digitale consente la consultazione diretta dei codici diagnostici e delle informazioni principali della macchina in formato elettronico; la vasca di raccolta fluidi con capacità del 110% è di serie, mentre le uscite aria multiple sono disponibili come optional.

Come evidenzia ancora Toscano: "i nuovi motocompressori conservano la combinazione ottimale tra dimensioni compatte e semplicità manutentiva che sempre ha contraddistinto Doosan Portable Power, a garanzia di un eccezionale ritorno dell'investimento".
Ritorno d'investimento che Cospin ha, grazie alla combinazione Sandvik-Doosan Portable Power, in quanto come conferma Paratore: "la particolarità principale dei martelli Sandvik oltre alla resistenza e alla robustezza è l'elevata velocità di avanzamento ed un consumo di aria molto basso, infatti il 17/245 usando il martello RH510g M85 con bit da 216 ed una profondità di foro 22 ha un consumo di circa 180/200 litri di carburante in 8 ore di lavoro. E' molto importante abbassare il costo del singolo metro di perforazione - precisa Paratore - e usando Sandvik e Doosan siamo riusciti ad ottenere un costo/metro molto basso ed una produzione ottima nell'arco delle 8 ore lavorative".
Il ritorno di investimento, quindi, Cospin lo ha avuto anche e soprattutto grazie al rapporto creato con Air Service. Come conferma ancora Paratore: "Non si tratta di un semplice fornitore di macchine, materiali e attrezzature varie come possono essere le aste di perforazione, i tubi aria o i tubi di rivestimento. Avere un fornitore unico e un punto di riferimento unico è fondamentale per noi, perché da quando è nato il nostro rapporto, e parliamo di un rapporto giovane, nato non più di un anno fa sul cantiere di Antillo in provincia di Messina, Air Service tramite il suo personale ci consiglia le attrezzature più idonee, forte della sua esperienza ultra trentennale, ci supporta e in caso di necessità interviene subito e con grande efficienza, tanto che cantieri di una certa complessità, come questo sulla A18 Messina Catania, riusciamo davvero ad affrontarli con una sicurezza in più".

 

 


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